“Il populismo può far deragliare la Transizione Green”

Questo è il titolo allarmato che Gideon Rachman (j), la Grande Firma Suprema e dispensatore delle direttive ideologiche fondamentali del Financial Times, che dispensa le Tavole della Legge del liberismo globale, dedica alla battuta d’arresto che il premier Sunak ha dovuto dare alle sue durissime disposizioni con cui obbligava i cittadini ad abolire di fatto i combustibili “fossili” nelle loro vite, vietando le auto diesel e a benzina entro pochi anni e obbligando a sostituire le caldaie del riscaldamento domestico, e la riduzione drastica fino a nulla della carne e formaggi, e un futuro di pale eoliche e pannelli solari, – l’articolo o conferma (se e ne fosse bisogno) che la “transizione green”.

Che significa riduzione della popolazione attraverso la cancellazione della società del benessere – è – un progetto dell’elite globale.

gideon

Confermato dal fatto che il Regno Unito è legato da “obblighi internazionali sul clima” che deve rispettare” a qualunque costo, per non perdere la fiducia “di Downing Street” come gli ha ricordato brutalmente un deputato conservatore. Sul Sunday Times , John Caudwell, miliardario e maggiore donatore dei conservatori prima delle ultime elezioni, scrive: “La decisione del governo di posticipare le scadenze net-zero è dannosa non solo per il pianeta ma anche per il benessere economico di questo paese”.

Evidentemente tutti gli altri stati occidentali sono incatenati agli stessi “obblighi internazionali”.

Ma “i populisti” possono far uscire dai suoi binari d’acciaio il progetto, si rattrista Rachman (j).

Non solo Donald Trump si è complimentato con Sunak, ma può vincere le elezioni, mentre Sunak, che ha giurato di restare fedele allo Zero Netto, può perderle; e infuria la rivolta “populista” dei Blade Runner che distruggono le telecamere di sorveglianza della “città 15 minuti”- in Germania avanza l’Alternative fur Deutschland – insomma, “i populisti” rischiano di cancellare il programma

Il peggio è, come lo stesso Financial Times riporta in un altro articolo, :“Profonde divisioni su come combattere il riscaldamento globale al prossimo vertice sul clima [COP28, ospitato dagli Emirati Arabi Uniti] sono state esposte questa settimana, mentre gli sforzi per rendere più verde il sistema energetico mondiale sono stati contestati dai dirigenti del settore petrolifero e del gas e petrostati. Mentre i leader mondiali e gli alti funzionari si sono riuniti a New York in vista del vertice sul clima COP28 delle Nazioni Unite che si terrà tra 10 settimane, è emersa una profonda spaccatura tra i paesi che sostengono l’espansione dei combustibili fossili e quelli che insistono che fermare tutti i nuovi sviluppi è fondamentale per stabilizzare il temperature della terra”.

Insomma c’è qualche speranza che il letale totalitarismo green con la sua religione pseudoscientifica che addita nel CO” il Male Assoluto, possa essere sconfitta.