Il piano del Deep State per tenersi la Casa Bianca

E sostituire l’ormai inutilizzabile Biden

Una credibile ipotesi sta circolando in California e DC…

  1. Kamala Harris si dimetterebbe da vice Presidente. Il pretesto: prendere il posto della ormai decotta senatrice Diane Feinstein, novantenne
  2. Joe Biden (o meglio, i suoi handlers) nominano al posto di Kamala il governatore della California, Gavin Newsom, messosi in luce come grande promotore delle “nozze gay”, che ha cercato di imporre per legge, e gran promotore della Impostura del Clima.
    California Gov. Gavin Newsom says some businesses will reopen Friday ...
    Newsom, il nuovo prescelto dal Deep State
  3. Biden sara’ quindi rimosso ( si ammalerà, o qualcosa del genere) e
  4. Newsom, appena nominato vice-presidente, diventerà automaticamente Presidente. In breve tempo, senza tante formalità. Un anno (o più) prima delle presidenziali del Novembre 2024.
  5. Newsom potrà nominare il suo vicepresidente (vedi precedente di Spiro Agnew vicepresidente di Nixon dimessosi sotto pressione del Deep State e sostituito da Gerald Ford che poi diventi automaticamente presidente senza elezione quando Nixon fu costretto a dimettersi per il Watergate).
  6. Poi il Presidente Newsom nominerebbe il suo vice presidente, e qui le possibilità sono atroci. Si va da Hillary ora tornata magicamente a galla a Michelle Obama …killaryTorna Killary? o il moglio di Obama?
  7. A quel punto, Newsom non avrebbe bisogno di fare nessuna campagna presidenziale in concorrenza con altri candidati. Sarebbe automaticamente il candidato per il partito democratico 2024. Come noto, Newsom, aveva dichiarato con misteriosa arroganza che non avrebbe avuto bisogno di fare nessuna campagna elettorale per il 2024. Questo spiegherebbe la strana visita il 19 giugno scorso di Biden a Newsom in California, dove avrebbe dato una sorta di controversa investitura al governatore della California specie sulla questione (cruciale per i globalisti) della Difesa del Clima.

Di nuovo, questo scenario non è’ per niente certo ma sicuramente è’ molto vicino al modo di pensare della banda di Washington e i money men, i Filantropofagi.

Questo spiegherebbe alcuni recenti sviluppi: il grande (e inatteso, disperato?) raduno dei grandi servi dell’Oligarchia a New York (durante la sessione dell’Assemblea Generale dell’Onu) sotto l’egida inattesa della resurretta Fondazione Clinton. Con grande fanfara e con la partecipazione in primo piano di Bergoglio che ha benedetto il ritorno dei Clinton come capi bastone plenipotenziari in nome dei globalisti. Ai Clinton e’ stato fatto affluire un fiume di soldi ed e’ stata affidata la grande macchina di riciclaggio conosciuta come l’Ucraina di Zelensky.

Immediatamente i Clinton (fino a quel momento in coma politico) si sono scatenati in incontri ad altissimo livello (Vedi il volo a Londra per incontrare il primo ministro Sunak… e chi altro?)

L’indizio probante?

soros-newsom
Soros jr. si è fatto fotografare con Newsom.., scrivendo: “Inizia una delle settimane più folli di New York: #ClimateWeek e @Assemblea Generale dell’ONU presso la @ClintonGlobal Initiative e ho avuto modo di incontrare uno dei grandi leader statunitensi @GavinNewsom!”

Questo spiegherebbe l’atteggiamento di Alex Soros (il figlio) in concomitanza con l’adunata di New York che ha pubblicizzato urbi ed orbi la sua foto con Newsome con queste parole: “

Soros jr su Twitter (X):

“Inizia una delle settimane più folli di New York: #ClimateWeek e @Assemblea Generale dell’ONU presso la @ClintonGlobal Initiative e ho avuto modo di incontrare uno dei grandi leader statunitensi @GavinNewsom!

 

Restare al potere per fare cosa?

La risposta da Bloomberg

Ucraina e Stati Uniti hanno bisogno di una nuova strategia per una guerra più lunga

Putin sta prendendo tempo e spera in Trump, quindi l’amministrazione Biden dovrà correre seri rischi di escalation.

22 settembre 2023 alle 06:00 CEST

Di Hal Brands

Hal Brands è editorialista di Bloomberg Opinion e Distinguished Professor di Henry Kissinger presso la School of Advanced International Studies della Johns Hopkins

Secondo Brands, la guerra si prolungherà almeno fino al 2025, e richiede un adattamento delle strategie militari occidentali. Egli suggerisce che, invece di preparare una nuova offensiva il prossimo anno sulla falsariga di quella appena fallita, gli USA… Di conseguenza, sostiene Brands, una guerra lunga comporterà accettare maggiori rischi di escalation.