Afghanistan: è fallita la privatizzazione nella guerra

Totalmente succube dell’”ideologia di mercato”, secondo cui Stato = spreco e Privato = efficienza, il capo del Pentagono dell’epoca, Donald Rumsfeld, volle introdurre elementi di mercato nella guerra: usare il meno possibile le forze regolari di Stati (costose) e più possibile contractors, che fu il nome nobile per mercenari. “Li paghi solo quando ne hai bisogno”, disse Rumsfeld (li ha pagati per 20 anni). Ma non erano inceppati da stupidi codice etici e disciplinari, potevano essere usati per ogni operazione sporca : più “resilienti” ed efficienti dell’esercito, dunque. Rumsfeld chiamò la sua trovata Revolution in Military Affairs. Sorsero grosse ditte di militari private quotate in Borsa di cui la più famosa è la Blackwater; con un fatturato complessivo di 400 miliardi annui.

E i risparmi sperati? Ci sono stati anni di intensificazione bellica (2009-2012) in cui gli Usa hanno speso per l’ Afghanistan 110 miliardi di dollari l’anno, ossia il 50% in più della spesa federale per l’Istruzione pubblica.

Nel 2016 – leggo in un articolo di InsideOver – , 1 su 4 degli “uomini armati” che aveva gli scarponi a terra in Iraq e Afghanistan provenivano da appaltatori privati. Ma il contribuente, che invece attendeva il disimpegno delle truppe – iniziato il 15 febbraio 2019 in Afghanistan e non ancora pianificato per l’Iraq – non è mai stato messo al corrente di questa vera e propria guerra in “outsourcing“.

I mercenari, per lo più gente addestrati nei corpi speciali, con alti stipendi, hanno prodotto al demoralizzazione dei soldati regolari, dalle paghe magre e disciplina dura. Con ovvi effetti sulla combattività delle truppe e la voglia di addestrare i militari locali. Rumsfeld non sapeva che l’uso di mercenari non era tanto nuovo, e nella storia è stato perdente di fronte a combattenti motivati.

La UE ha applicato la privatizzazione a suo modo, mandando in Afghanistan miriadi di ONG “umanitarie” o assistenziali con il compito di assistere gli afghani nel rammodernare e riformare le loro istituzione (“medievali”) secondo i modelli occidentali, insomma di insegnargli la civiltà, specie nell’”emancipazione delle donne”. I membri delle ONG, forniti di indennità doviziose, andavano per sei mesi nel paese di cui non conoscevano nulla, e quando avevano imparato qualcosa, la loro missione finiva e i venivano sostituiti da nuovi arrivati. Basti pensare che all’Italia – con la magistratura Palamara che ha – fu affidata la riforma del sistema giudiziaria: decine di giudici nostri, distaccati in missione con gli emolumenti grassi, hanno fatto soldi così’. Il sistema giudiziario afgan non se n’è giovato. Invece l ’emancipazione delle donne fu gestita dalle ONG stipendiate segnò un indubbio successo nel senso che, per servire gli stranieri in grado di pagare bene, comparvero frotte di prostitute cinesi dalla gonna con lo spacco e locali notturni dove si bevevano alcolici, cosa che la popolazione locale (medievale) mancò di apprezzare come civiltà superiore..

Si aggiunga che i Talebani – creati dai servizi segreti pakistani (ISI) – non sono stati sempre nemici degli americani: anzi ne sono stati finanziati e armati per sconfiggere l’occupazione sovietica. E l’ISI (Inter-Services Intelligence) del Pakistan, ha spiegato pubblicamente nel 2014 come esso stesso abbia utilizzato gli aiuti forniti dagli Stati Uniti dopo l’11 settembre per continuare a finanziare . Ha detto a un pubblico televisivo nel 2014: “Quando la storia sarà scritta, si dirà che l’ISI ha sconfitto l’Unione Sovietica in Afghanistan con l’aiuto dell’America. Poi ci sarà un’altra frase. L’ISI, con l’aiuto dell’America, ha sconfitto l’America”.

L’Afghanistan come kathekon islamico

Di questo basti. Voglio segnalare che il Corano segnala l’Afghanistan come luogo metastorico, di freno al caos. Nella diciottesima Sura, Al-Kahf” (La Caverna), si racconta che un sovrano universale, (Dhul Qarnayn), variamente identificato dai commentatori islamici in Alessandro Magno o Ciro il Grande, che vi costruì un massiccio muro di ferro e che ricoprì di rame per bloccare l’irruzione di due popoli perversi di nome Yagog e Magog, che tormentavano gli abitanti .

Qui il passo:

O Qarnayn, invero Gog e Magog portano grande disordine sulla terra! Ti pagheremo un tributo se erigerai una barriera tra noi e loro”.

Il sovrano rifiuta e dice invece:
Disse: “Voi aiutatemi con energia e porrò una diga tra voi e loro.
Portatemi masse di ferro”. Quando poi ne ebbe colmato il valico [tra le due montagne] disse: “Soffiate!”. Quando fu incandescente, disse: “Portatemi rame, affinché io lo versi sopra”.
Così non [Gog e Magog] poterono scalarlo e neppure aprirvi un varco.
Disse: “Ecco una misericordia che proviene dal mio Signore. Quando verrà la promessa del mio Signore, sarà ridotta in polvere; e la promessa del mio Signore è veridica”.

“Fino al giorno in cui riusciranno ad abbattere quella barriera verso la fine dei tempi . Una volta battuta la barriera i due popoli si stenderanno in gran numero e passando si abbevereranno presso il lago di Tiberiade (in Palestina) prosciugandolo. Inonderanno la terra di misfatti e nessuno sarà in grado di fermarli”. Si è sempre pensato che Gog e Magog fossero i turchi o i mongoli. Ora intravvediamo che, forse, le forze scatenate del caos e della dissoluzione siamo noi occidentali.