Addio alle donne delle pulizie. E a milioni di salari.

Walmart adotta il Robot-delle-pulizie. Manovrato dall’Intelligenza Artificiale. Per adesso, oltre 400 robot spazzatori prodotti dalla Tennant Company sono riservati alla catena Sam’s Club, una rete di supermercati “per soci” privilegiati (si entra con tessera) che hanno comunque 599 sedi negli Stati Uniti, una rete palesemente in perdita, che sta ridimendionando, licenziando brutalmente i dipendenti.

Ma Walmart, il proprietario del Sam’s Club, sta già utilizzando robot per eseguire attività di pulizia e inventario nei negozi. Non solo: a a inizio anno ha annunciato che avrebbe aggiunto i robot Bossa Nova per il controllo dell’inventario ad altre 650 località per portarne fino a 1.000 negli Stati Uniti.

Ovviamente, la pandemia ha offerto un’ottima scusa per accelerare il progetto dell’azienda di ridurre il contatto con i lavoratori, sostenendo uno sforzo per adottare più soluzioni robotiche nei negozi.

Walmart ha anche annunciato modifiche radicali ai negozi, tra cui la ristrutturazione dei ruoli di leadership, layout ridisegnati e maggiore attenzione alla robotica e all’automazione.

Si tenga presente che Walmart è il maggior datore di lavoro degli Stati Uniti, con oltre 15 milioni di dipendenti (2,2 milioni nel mondo); ma ha già annunciato che i negozi Walmart del futuro saranno un ambiente contactless, con layout simili agli aeroporti , per competere con Amazon. A questo scopo il mega-rivenditore al dettaglio dovrà ridurre le spese di lavoro riducendo le dimensioni della sua forza lavoro. Un modo per farlo è attraverso l’adozione di robot. E adotta i droni per la consegna dell’ultimo miglio, un’altra mossa per eliminare i lavoratori umani.

C’è da chiedersi a chi Walmart conta di vendere i suoi prodotti, visto che progetta l’abolizione di milioni di salariati; ma questo è parte di un processo di robotizzazione della vita intera, con cui i padroni del vapore stanno escludendo deliberatamente l’uomo – con robot-spazzini e robot-inventaristi, e droni al posto dei trasportatori, i livelli di bassa specializzazione come quelli di medio-alta qualità vengono aboliti in massa. In tutti, la concorrenza dei robot è naturalmente insuperabile : lavorano 24 ore su 24, non pretendono né stipendi né straordinari né turni di riposo. Ma dove saranno i consumatori, i salariati?

Come spiega perfettamente l’articolo di Liberopensare.com che ho postato tra i friends,

https://liberopensare.com/i-nuovi-lockdown-servono-per-il-programma-del-reset-del-debito-mondiale/

Sotto un imminente collasso economico, tutti i prestiti saranno condonati se il cittadino accetta di partecipare al “Programma mondiale di ripristino del debito, finanziato dal Fondo monetario internazionale” (FMI). Per ottenere la remissione di tutti i debiti, i cittadini dovranno rinunciare al diritto a qualsiasi proprietà privata, accettare un reddito di base universale e iscriversi al programma di vaccinazione covid-19 e covid-21.

Come detto già più volte, precisamente in questo consiste il Grand Reset promosso ed esaltato dal Forum di Davos: l’abolizione della proprietà privata, l’unione intima e definitiva di marxismo al servizio del capitalismo ultimo.

Benvenuti nel 2030. Non possiedo nulla, non ho privacy e la vita non è mai stata migliore

Così suonava il titolo del raccontino fanta-utopico che scrisse nel 2016 la parlamentare danese Ida Auken, proprio sul sito del World Economic Forum:

“Benvenuti nel 2030. Benvenuti nella mia città, o forse dovrei dire “la nostra città”. Non possiedo niente. Non possiedo una macchina. Non possiedo una casa. Non possiedo elettrodomestici o vestiti.

Tutto ciò che consideravi un prodotto (un oggetto), ora è diventato un servizio. Abbiamo accesso a mezzi di trasporto, alloggio, cibo e tutte le cose di cui abbiamo bisogno nella nostra vita quotidiana. … Alla fine non aveva senso per noi possedere molto.

La casa? “Nella nostra città non paghiamo l’affitto, perché qualcun altro usa il nostro spazio libero ogni volta che non ne abbiamo bisogno. Il mio soggiorno viene utilizzato per riunioni di lavoro quando non ci sono. Cucina? “Abbiamo smesso di avere tutte quelle cose nella nostra casa. Perché tenere una macchina per la pasta, una pentola a pressione, un micro-onde stipate nei nostri armadi? Possiamo ordinarli solo quando ne abbiamo bisogno”.

Il futuro dei Walmar ed altri negozi veniva adombrato così:

“La morte dello shopping

Shopping? Non riesco davvero a ricordare cosa sia. Per la maggior parte di noi, si è trasformato nella scelta delle cose da usare. Voglio solo che l’algoritmo lo faccia per me. Conosce il mio gusto meglio di me ormai.

Quando l’intelligenza artificiale e i robot hanno assunto gran parte del nostro lavoro, abbiamo improvvisamente avuto il tempo di mangiare bene, dormire bene e trascorrere del tempo con altre persone. Il concetto di ora di punta non ha più senso, poiché il lavoro che facciamo può essere svolto in qualsiasi momento. Non so più se lo chiamerei lavoro. È più come il tempo di pensare, il tempo di creazione e il tempo di sviluppo.

[…]

“Certe volte mi secca di non avere una vera privacy. Nessun posto dove posso andare e non essere tracciato e registrato. So che, da qualche parte, tutto ciò che faccio, penso e sogno è registrato. Spero solo che nessuno lo usi contro di me.

Tutto sommato, è una bella vita. Molto meglio… non potevamo continuare con lo stesso modello di crescita. Stavamo accadendo tutte queste cose terribili: malattie da stile di vita, cambiamenti climatici, crisi dei rifugiati, degrado ambientale, città completamente congestionate, inquinamento dell’acqua, inquinamento atmosferico, disordini sociali e disoccupazione. Abbiamo perso troppe persone prima di renderci conto che potevamo fare le cose in modo diverso”.

La Auken ripete qui il poltiicamente corretto che ha imparato a memoria a Davos. Ma, sopraffatta da un intimo orrore che non può confessare (è stata invitata al Forum!), la parlamentare danese pone una nota finale:

Nota dell’autore: c’è chi ha letto questo blog come una mia utopia, il mio o il sogno del futuro. Non lo è. È uno scenario che mostra dove potremmo essere diretti – nel bene e nel male. Ho scritto questo pezzo per avviare un dibattito sui pro e i contro dell’attuale sviluppo tecnologico. Quando si decide il futuro, non è sufficiente lavorare con i rapporti [dei tecnocrati] . Dovremmo avviare dibattiti in nuovi modi. Questa è l’intenzione con questo pezzo.

Dibattere, discutere: è un disperato appello alla volontà popolare, ché si svegli. “In modi nuovi”, perché le sedi del dibattito legittimo , parlamenti e governi, sono occupate e gestite dai maggiordomi del Grand Reset.

https://www.weforum.org/agenda/2016/11/shopping-i-can-t-really-remember-what-that-is/