Ursula sarà lieta di accontentarla. Sono con lei i fanatici tedeschi…
Schlein propone al Pse l’euro-opposizione a von der Leyen
Durante un incontro di ieri a Palazzo Berlaymont, la presidente del gruppo dei Socialisti e democratici, Iratxe Garcia Perez, ieri, avrebbe consegnato alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, un ultimatum sulla permanenza del suo gruppo nella maggioranza europea.
I socialisti avrebbero chiesto una “immediata dimostrazione di fiducia nei confronti della coalizione europeista” che ha sostenuto il rinnovo della coalizione von der Leyen. I leader socialisti europei si sono ritrovati – nel giorno dello strappo dei socialisti spagnoli con la Nato – ieri sera per una cena informale in un ristorante nel cuore di Bruxelles, a pochi passi da Mont des Arts e non lontano dall’hotel che ospita la premier Giorgia Meloni. Accanto alla segretaria del Pd, Elly Schlein, erano presenti, tra gli altri, il premier spagnolo Pedro Sanchez, l’ex vicepresidente della Commissione europea oggi leader dei laburisti olandesi Frans Timmermans, e la presidente del gruppo S&D al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez.
Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D) hanno consegnato a Ursula von der Leyen un ultimatum in cui si chiede a VDL di ritornare sulle politiche “verdi”, recentemente annacquate dalla presidente, e sulle politiche sociali. Se non arrivaressero le robuste rassicurazioni l’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, di cui fa parte il Pd, sarebbe pronto ad uscire dalla maggioranza europea
A far trasparire insofferenza nei confronti di Ursula von der Leyen è anche il Pd, che a Strasburgo conta la delegazione più numerosa all’interno della famiglia politica socialista. «Il nostro gruppo in questo momento è fortemente critico nei confronti di questa Commissione. Più tardi parleremo di quale strategia adottare», ha detto la segretaria Elly Schlein a margine della summer school del Pd a Bruxelles. E a proposito del rischio che la maggioranza Ursula possa cadere a causa delle continua retromarce sul Green Deal. Quello che per Schlein è già stato “smantellato”. Il Green deal è il manifesto della scorsa legislatura, il nodo ideologico a cui le forze progressiste non intendono rinunciare.
L’iniziativa “Referendum senza auto a Berlino” può proseguire con la sua proposta legislativa per un divieto generalizzato di circolazione delle auto nella capitale. La Corte Costituzionale di Berlino ha dichiarato ammissibile la richiesta di avvio del referendum.
Divieto di circolazione: Berlino sarà presto libera dalle auto?
a Corte Costituzionale dello Stato di Berlino ha approvato la proposta di referendum dell’iniziativa Berlin Autofrei, volta a ridurre significativamente il numero di auto private nella capitale tedesca. L’obiettivo della legge è ridurre drasticamente il traffico automobilistico, con l’intenzione di trasformare la città in un esempio di mobilità sostenibile.
L’iniziativa Berlin Autofrei si propone di attuare un cambiamento epocale, limitando al massimo l’ingresso delle auto private all’interno della città. Per raggiungere questo obiettivo, viene proposta la creazione di permessi per le auto private, validi inizialmente per un massimo di dodici giorni all’anno (24 ore per ciascun giorno), poi ridotti a sei giorni per persona. Una famiglia di quattro persone, quindi, potrà usare l’auto in città per 48 giorni all’anno, successivamente solo per 24.
Secondo le direttive del progetto di legge berlinese per l’uso della strada orientato al bene comune (GemStrG Bln), non vi sarebbero limitazioni per autobus, taxi, polizia, vigili del fuoco, servizi di pulizia stradale, raccolta rifiuti, ambulanze e veicoli postali. Inoltre, per i lavoratori che, per necessità lavorative, devono spostarsi fuori dagli orari del trasporto pubblico, o per le persone con problemi di salute o disabilità che dipendono dall’auto, verranno previste delle deroghe. L’obiettivo finale è quello di creare una città senza ingorghi, meno inquinata e più accessibile.
Il Processo legislativo
Il processo legislativo prevede che, qualora il Tribunale Costituzionale di Berlino dichiari l’iniziativa ammissibile, il dibattito passerà all’assemblea cittadina. Se i legislatori respingeranno la proposta, i promotori potranno raccogliere almeno 175.000 firme per portare la questione a referendum.
Dibattiti sulla proposta di legge
Sebbene la proposta di legge abbia l’obiettivo di impattare positivamente sulla vita dei residenti, non tutti condividono questa visione. Da un lato, Philipp Schulte, sostiene che i cittadini berlinesi possano ridistribuire lo spazio pubblico attraverso la democrazia diretta per avviare una transizione ecologica nei trasporti. Dall’altro, Martin Koller, presidente della sezione traffico dell’ADAC, afferma che una riduzione del traffico nelle aree centrali sposterebbe semplicemente il problema verso le periferie.
La Senatsverwaltung für Inneres und Sport (guidata dalla SPD) si è opposta alla proposta di legge definendola eccessiva e inapplicabile, portando la questione davanti al Tribunale Costituzionale di Berlino nel 2022. La decisione finale è attesa dopo l’udienza del 2 aprile 2025.
Leggi anche: A Berlino e Amburgo sempre più persone rinunciano (e vendono) le automobili
Il divieto dicircolazione auto in una metropoli di 3,7 milioni di abitanti è un puro e semplice suicidio collettivo…… i brlinesi, fanatici, lo voterannoovviamente la direttiva diverrà “europea” e sarà imposta anche a Roma, Milano,..-
https://twitter.com/fdragoni/status/1934939854032286005
La Germania maggior donatore di Gavi: 600 milioni di euro dati per progetti di vaccinazione globali
Mercoledì, i finanziatori internazionali dell’alleanza globale per i vaccini Gavi si sono incontrati a Bruxelles per discutere del finanziamento di futuri progetti di vaccinazione. In un contesto di tagli al bilancio globale e crescenti rischi per la salute, Gavi si sta concentrando sempre più sull’autosufficienza regionale e su strategie di finanziamento innovative. La Germania ha nuovamente annunciato un sostegno di 600 milioni di euro.
Dal 2006, la Germania sostiene il programma Gavi, fondato nel 2000. Durante il mandato di Angela Merkel, il Paese ha partecipato ai suoi progetti sia attraverso donazioni dirette tramite il Ministero Federale per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, sia tramite la Banca di Sviluppo KfW. In occasione del vertice di Abu Dhabi sui vaccini del 2013, il governo di Berlino ha inizialmente promesso 90 milioni di euro per gli anni fino al 2015.
Oltre 1 miliardo di euro per i progetti Corona
Durante la pandemia di coronavirus, la Germania ha anche partecipato a iniziative speciali di Gavi, come il progetto COVAX, che fornisce vaccini contro il COVID-19 ai paesi più poveri. Nel settembre 2020, il governo tedesco ha confermato un impegno iniziale di 100 milioni di euro per il Gavi COVAX Advance Market Commitment (AMC). L’anno successivo, la Germania ha impegnato 980 milioni di euro per il progetto di vaccinazione contro il COVID-19 di Gavi.
L’allora governo di Olaf Scholz annunciò inoltre nel 2022 che avrebbe mobilitato ulteriori 400 milioni di euro per il COVAX AMC durante la sua presidenza del G7. La Germania aveva inoltre avviato i lavori di Gavi sull’African Vaccine Manufacturing Accelerator (AVMA) durante la sua presidenza del G7. L’obiettivo era consentire, tra l’altro, la produzione locale di vaccini contro il coronavirus in Ruanda, Ghana, Senegal e Sudafrica, in collaborazione con l’Unione Africana. All’evento di lancio a Parigi, il 20 giugno 2024, l’allora Ministro federale Svenja Schulze si impegnò a stanziare 318 milioni di dollari per l’AVMA. Inoltre, nel 2024, furono stanziati 50 milioni di dollari per il Fondo di Primo Intervento, destinato a prepararsi a future pandemie.
Concentrarsi sull’espansione delle vaccinazioni di routine
Nel giugno 2024, Gavi ha presentato la sua strategia per il periodo 2026-2030. Ha fissato l’obiettivo di vaccinare almeno 500 milioni di bambini e “salvare più di 8 milioni di vite” durante questo periodo. L’alleanza per i vaccini mirava inoltre a generare benefici economici per oltre 100 miliardi di dollari.
si avvicina quella dittatura totalitaria che le veggenti di Garabandal defiunirono “una specie di comunismo”..
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