Quando passano i Talmudici

Martiri del Pane…

Due palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano di procurarsi una piccola quantità di farina nel quartiere di Shujaiya, a est della città di Gaza, a dimostrazione della gravità della catastrofe umanitaria che ha colpito la popolazione del territorio assediato, sotto il peso della carestia, del blocco e della continua aggressione israeliana.
Le due vittime non portavano armi. Cercavano semplicemente di sfamare le loro famiglie in un contesto in cui i bisogni più basilari – cibo, acqua, sicurezza – erano diventati lussi inaccessibili.

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Un altro crimine si è aggiunto alla lunga lista di malvagità sterminiatrici  contro civili innocenti, il cui unico crimine è quello di voler sopravvivere.Durante i raid in corso, i soldati dell’occupazione israeliana versano barili di olio d’oliva nelle case di Kafr ad-Dik, a ovest di Salfit.
Questo atto distruttivo, che prende di mira uno dei simboli più radicati della cultura palestinese, si aggiunge alle violazioni quotidiane commesse nei territori occupati. L’olio d’oliva, frutto di generazioni di lavoro, viene così sprecato e profanato, in una logica di punizione e umiliazione collettiva.

 

Il  giornalista Saleh Al-Nattour ha scritto:

Stasera mi è venuta di nuovo fame.
All’improvviso ti senti come se le pareti dello stomaco si fossero incollate e senti un senso di amarezza in gola,
Un forte mal di testa inizierà nella parte superiore della testa e una sensazione di vuoto attorno al cervello.
Non so come descriverlo..
Quando provi ad alzarti, ti sentirai stordito e perderai l’equilibrio. Cerchi rapidamente di sostenere il tuo corpo con qualcosa e chiudi gli occhi per un po’. Poi il sangue tenta di nuovo di raggiungere il cervello.
Hai un po’ di tempo per uscire e cercare qualsiasi cosa, non importa quanto semplice, per nutrire il tuo corpo e che raggiunga lo stomaco, in modo che il corpo riceva un’indicazione temporanea e falsa che ha iniziato a mangiare, interrompendo così l’attacco di fame per un po’ e rimani in attesa del successivo attacco di fame.
Alcune persone non riescono a superare questo momento e cadono per strada o nelle loro tende.
Con il passare del tempo, il nostro corpo inizia a digerirsi e la massa muscolare scompare, lasciandoci gravemente debilitati.
Con il passare del tempo, i nostri organi vitali cominciano a collassare, alcuni di noi soffrono di insufficienza funzionale… e il corpo inizia a soffrire di malattie, fino al punto della morte graduale…
L’espressione ” la fame come arma” non è solo un modo di dire, è in realtà un’arma di omicidio a cui siamo esposti ogni ora.

Quotidien en Palestine occupée, 16 maggio 2025

 

Ovadia: “L’uso infame dell’epiteto ‘antisemita’ contro chi è dalla parte dei perseguitati è una schifezza”

Lo scrittore cita Amos Goldberg: “A Gaza c’è un genocidio intenzionale”. E attacca il sionismo

L’uso infame e ripugnante dell’epiteto ‘antisemita’, rivolto a persone perbene che sentono come loro fratelli gli ultimi, i vessati, i perseguitati, è una schifezza. È come sputare sulle ceneri dei morti della Shoah“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Battitori Liberi (Radio Cusano Campus) da Moni Ovadia a proposito degli opinionisti che furoreggiano in tv e che sostengono la liceità dei crimini israeliani “per combattere il terrorismo di Hamas”: “Questi giornalisti dicono una stupidaggine di proporzioni ciclopiche, perché sostengono un partito preso a priori. Se fossero onesti, direbbero almeno che Israele ha violato tutte le risoluzioni dell’Onu e la convenzione di Ginevra. Israele, insieme al suo complicecioè gli Usa – continua- – ha fatto carne di porco del diritto internazionale. Il danno che hanno fatto i sionisti è inenarrabile. Intanto, è la bancarotta fraudolenta di tutto l’Occidente che non si è opposto. Bastava dire agli israeliani che sarebbero stati sostenuti, a patto che avessero rispettato le risoluzioni di Ginevra e dell’Onu. E invece a chiunque muova una critica loro danno dell’antisemita”.

Ovadia si pronuncia sulle proteste dei parenti degli ostaggi israeliani contro Netanyahu: “Io capisco e sento la tragedia dei familiari, ma avrebbero fatto bene a protestare prima, cioè quando le colonizzazioni, l’occupazione, la segregazione e il razzismo si estendevano progressivamente. Il sionismo è sempre stato ab origine un’ideologia colonialista, razzista e segregazionista. Quando hanno esteso le colonie a dismisura, non c’era ancora Netanyahu. Netanyahu non è una deriva rispetto al sionismo ma è l’epitome del sionismo – continua, citando Golda Meir – C’era Ben Gurion quando fecero la pulizia etnica del ’48, non c’era Netanyahu. Ora c’è naturalmente Netanyahu che fa parte del sionismo revisionista, cioè fascista. Quindi, Netanyahu è un fascista e anche peggio. Però tutto il progetto sionista è stato concepito per scotomizzare i palestinesi dalla realtà”.
E aggiunge: “Io mi definisco un radicale antisionista. Il sionismo è un progetto fallito nell’infamia. Mi riferisco alle parole del professor Amos Goldberg, il più illustre storico dell’Olocausto israeliano e docente dipartimento di storia ebraica dell’Università ebraica di Gerusalemme e che ha definito quello che accade a Gaza “genocidio intenzionale””.

Lo scrittore conclude: “A Londra manifestano ogni giorno alcuni sopravvissuti alla Shoah. Il loro rappresentante si chiama Stephen Kapos, da Budapest fu deportato per sette anni ad Auschwitz. Lui gira con un cartello attaccato al collo con la scritta “Stop genocide in Gaza”, ogni giorno che Dio manda in terra. Quindi, nessuno può avocare a sé la titolarità di quella terribile catastrofe subita dagli ebrei – chiosa – perché gli ebrei che sono stati sterminati dai nazisti non avevano una nazione, non erano ebrei della Diaspora. Dubito che, se Hitler avesse visto gli ebrei come sono oggi gli israeliani, avrebbe messo in piedi quell’immane macello. E lo dico perché è pieno di antisemiti che sono ultrafilosionisti, soprattutto in America”.