PERCHE’ ABBIAMO PUNTATO SU AL SARRAJ

Ma perché l’Italia s’è schierata con  Al Sarraj, come capo del governo della Libia, che non ha nemmeno  la lealtà di buona parte delle sue milizie, invece che con Haftar, che ha la forza e gli appoggi militari che contano?  La risposta prefabbricata  è  che Sarraj   “è riconosciuto dalla comunità internazionale”. Già, ma quando e  perché lo ha riconosciuto la “comunità internazionale”?

Ovviamente, su pressione del presidente Obama e del suo ministro degli Esteri, Hillary Clinton:  che hanno scelto  la setta  dei   “Fratelli Musulmani”  come   organizzatori e gestori della primavere arabe  e conseguenti “cambi di regime” riusciti o tentati nei vari paesi islamici,  subito salutati dal media come trionfi della democrazia.

Marzo 2013: Morsi coccolato dal segretario di Stato Jonh Kerry

Il  miglior successo  fu l’Egitto. La Fratellanza sostenta dagli  USA ottenne anche i voti del popolo. Immediatamente  il nuovo presidente Mohamed Morsi,  da buon fratello, comincio a perseguitare la minoranza copta ed anche gli oppositori, dando a se stesso il potere di legiferare senza  controllo della magistratura. Siccome per il resto  la capacità di governo di Morsi non suscitò particolari entusiasmi fra  il popolo (mancarono i carburanti, l’elettricità andava e veniva)  lo stesso  popolo che era  stato sedotto dal sogno della democrazia islamica, accettò il necessario colpo di Stato di militari.

E in base a quale astuta analisi geopolitica la Hillary Clinton decise di puntare tutto sulla Fratellanza Musulmana? Probabilmente ricordate Huma Abedin, la bella musulmana che era  fra i  suoi più intimi collaboratori; moglie poi divorziata di Anthony  Weiner, ebreo, la cui brillante carriera pubblica fu interrotta quando  si scoprì che Weiner cercava di intortare sul web no so che  ragazzina minorenne postando le sue foto in erezione.

 

Più che consigliera una intima amica

Orbene, il padre di Huma,   Syed Zaynul Abedin   (1928-1993) – un indiano –   era un esponente di primo piano dei Fratelli Musulmani . Attivissimo, superlaureato ad Oxford, ha fondato in Usa e Gran Bretagna l”’Istituto per le minoranze musulmane”, con uffici  in Arabia Saudita e Londra e ha lavorato come direttore del Journal of the Institute – ora gestito da sua moglie Saleha Mahmoud Abedin.

Consulente della Lega Musulmana, il dottor  Abedin va accreditato della teoria detta “era civile”, ossia in apparenza ad un adattamento dell’Islam – e specificamente a quello professato dal fondatore della Fratellanza, Abul Ala Maududi – alla modernità e  alle sue ideologie secolariste, onde arrivare allo scopo,  “il ripristino del califfato”.

Quello che conta è  che quella  stagione è  superata, il progetto di consegnare  i paesi islamici  alla Fratellanza è  fallito  e scaduto.  Ora, Al Sarraj è il resto  – stiamo per dire il rimasuglio di quel progetto abortito  degli Obama-Clinton.  E Roma  ha continuato ad essere praticamente la sola a mantenersi obbediente a quel progetto ormai non più vigente .  Puntellando il  pericolante potere di Al Sarraj con fondi e motovedette, regali e  prestigio.  Ovviamente ricordate come i governi da Monti a  Renzi a Letta  si siano prodigati ad obbedire ad Obama ed a far propaganda  per la Clinton (Gentiloni andò addirittura a New York a organizzare  al consolato un incontro con gli italo-americani di potere, urlando “Votate Hillary!”  –  iniziativa che ha suscitato più irritazione che successo, ma ha appagato Gentiloni mostrare  il suo entusiasmo e dedizione per  Hillary).

Ora, anche i governi di dopo, grillo-leghisti come l’attuale  grillo-piddino,  mantengono la linea indicata  dai Clinton: succede,  quando non arrivano nuovi ordini da Washington . Nel frattempo,  in Libia è cambiato tutto . Macron, ormai da anni, ha puntato su Haftar fornendolo anche di armi,  con lo scopo finale accaparrare per la Francia  gli interessi italiani, ossia l’Eni con Total. Egitto e russi ormai stanno con Haftar.

E Sarraj, il Fratello Musulmano, capendo benissimo che la sua  posizione ha i giorni contati, ha fatto  l’accordo con Erdogan :  la geniale  Zona Economica Esclusiva attraverso il Mediterraneo orientale che si arroga  i giacimenti marini da gas e greggio  in quella zona.  Dunque oggi Erdogan è il  gran  protettore,  e insomma ha  sostituito noi  (Roma).

Le ultime di Erdogan  nell’area sono  interessanti.  Si è saputo solo oggi che il 19  novembre  la sua  marina da guerra  –  la fregata “TCG Gediz”   –  ha intimato di spostarsi a una nave israeliana di ricerche oceanografiche,la Bat Galim. “La Turchia non ha giurisdizione sull’area del Mar Mediterraneo in cui stavano lavorando i ricercatori”, spiega il Jerusalem Post, “ma la sua marina ha richiesto che Bat Galim si spostasse più a sud, come riportato per la prima volta sul Canale 13.

La fregata turca che ha minacciato la nave israeliana

“..il ministero degli Esteri turco ha convocato il massimo diplomatico israeliano ad Ankara all’inizio di questa settimana per informarlo che il piano di Israele di stabilire un gasdotto per l’Europa in quella parte del Mar Mediterraneo, in collaborazione con Grecia e Cipro, richiederebbe l’approvazione della Turchia”.

Come  risposta,  gli F-16 israeliano hanno preso a sorvolale la nave turca di estrazione, la “Yavuz”.

https://twitter.com/BabakTaghvaee/status/1206154240479154176

Come parte di una esercitazione aeronavale indetta da Sion su due piedi, proprio  nella  zona dove la fregata  turca  chiesto  alla nave  ebraica di spostarsi.

https://twitter.com/BabakTaghvaee/status/1206154240479154176

Ankara ha mandato a  Cipro Nord, dov’ è asserragliata  la minoranza turca (non riconosciuta  dalla comunità internazionale,  ma dal ’76)  un suo grosso drone armato, il Bayraktar TB2

ISTANBUL, TURKEY – SEPTEMBER 23: The ‘Armed Bayraktar TB2’ Unmanned Aerial Vehicle (UAV) is seen prior to performing demonstration flight during the ‘Teknofest Istanbul’ Aerospace and Technology Festival in Istanbul, Turkey on September 23, 2018.  Agency/Getty Images)

Armato, ossia fornito di Missili , che minaccia le  fregate e gli incrociatori che sono stati  mandati a Cipro per sostenere le giuste pretese di Cipro  (quella greca) sui  giacimenti petroliferi.  La nostra Martinengo è stata mandata lì’ a  quello scopo.  Essendo ovviamente vulnerabile al drone turco, un lettore mi chiede: non è che Erdogan ci  spara contro?

Ma no, tranquillo: la NATO  ci difenderà. Possiamo  invocare il famoso articolo 5.  Contro la Turchia, alleato  NATO?  La diceria che l’Alleanza sia in stato di morte cerebrale : al contrario. Piena di idee sempre nuove, ha ufficialmente indicato a tutti noi il nuovo nemico. La Cina.

https://www.scmp.com/week-asia/opinion/article/3041942/beijings-nightmare-coming-true-china-natos-new-communist-target