Non è stato il Papa a chiedere di incontrare Herzog, ma l’esatto contrario

LA STRANA VISITA DEL PRESIDENTE ISRAELIANO HERZOG IN VATICANO

Matteo Luigi Napolitano

I media israeliani ieri hanno dato gran risalto alla notizia che il Papa ha chiesto al Presidente israeliano Herzog di fargli visita in Vaticano.

Ynet scrive: «Con le relazioni adombrate per effetto dell’attacco alla chiesa di Gaza, su invito di Papa Leone XIV il presidente visiterà il Vaticano giovedì e incontrerà altresì il Primo Ministro, Cardinale Pietro Parolin. In aggiunta alla questione degli ostaggi, sarà anche discussa la questione della lotta all’antisemitismo».

È stato lo stesso ufficio della Presidenza israeliana a comunicare ai media che la visita di Herzog si terrà giovedì 4 settembre su invito del Papa, aggiungendo che, come parte della visita, il presidente visiterà anche gli archivi e la biblioteca vaticana.

Il comunicato israeliano è inesatto.

Non è stato il Papa a chiedere di incontrare Herzog, ma l’esatto contrario. È stato l’ufficio della Presidenza della Repubblica israeliana a inviare una richiesta ufficiale di udienza al Papa, calendarizzata per domani.

Infatti, da protocollo non è mai il Papa a chiedere di incontrare capi di Stato e di Governo. Da protocollo, ogni volta che autorità straniere si recano in visita ufficiale in Italia, solitamente chiedono anche udienza al Papa. Come ha detto ieri sera Matteo Bruni, portavoce della Sala Stampa vaticana, sollecitato dalla domanda di chiarimento di un giornalista, «è prassi della Santa Sede acconsentire a richieste di udienza rivolte al Pontefice da parte di Capi di Stato e di Governo, non è prassi rivolgere loro inviti».

Verissimo.

Di più. Qualora un Capo di Stato in visita in Italia chiedesse udienza al Papa, di regola questi non potrebbe negarla. Fu una delle ragioni per cui a inizio maggio 1938 Pio XI partì per Castel Gandolfo, mentre Hitler era in visita a Roma, così impedendo al cerimoniale tedesco di chiedere udienza per il Führer (cosa che questi peraltro non aveva minimamente intenzione di fare).

La visita di Herzog fissata per domani contiene poi un’anomalia. Non è anche visita ufficiale in Italia. Herzog non incontrerà ufficialmente il Presidente Mattarella (del quale Herzog non ha approvato le posizioni su Gaza, critiche verso Israele). Il che dà la misura delle tensioni in atto, dall’ultima volta che i due si sono visti, il 19 febbraio.

Altro punto.

È altresì inesatto dire, come ha fatto l’ufficio di Herzog, che l’udienza con il Papa verterà solo sui temi degli ostaggi di Hamas e sulla lotta all’antisemitismo. A fronte dell’attuale tragica situazione, quelli citati dalle autorità israeliane non saranno gli unici temi in agenda. All’ufficio di Herzog è stato chiesto quali temi il Presidente avrebbe inteso sottoporre all’attenzione del Santo Padre; e l’ufficio ha menzionato, appunto, quelli degli ostaggi e della lotta all’antisemitismo.

Ma all’attenzione di Herzog, sono sicuro, da Leone XIV sarà portata anche la gravissima situazione dei palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. Forse la presenza a Roma, proprio in questi giorni, del P. Ibrahim Faltas, Vicario della Custodia di Terra Santa (colui sul quale, l’estate scorsa, Israele ha posto energicamente il veto per la successione al P. Patton come nuovo Custode) può assumere un particolare significato e indurre a pensare che l’analisi della situazione palestinese (da molto tempo la Santa Sede riconosce lo Stato di Palestina) sarà uno dei grandi temi di discussione nel corso dell’udienza richiesta da Herzog.

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Questo  aumenta i sospetti del vostro cronista: il presidente sionista era  in Vaticano proprio nelle ore  in cui  doveva succedere l’attentato “islamico” del  Mossad a Viterbo. Attentato con  strage di cattolici, che invece  è stato sventato dalle nostre forze dell’ordine.