Miracolo nell’Ungheria occupata dai comunisti

Buon Santo Stefano

Miracolo nell’Ungheria occupata dai comunisti

Questa è la storia di un meraviglioso miracolo avvenuto pochi giorni prima del Natale del 1956 nell’Ungheria occupata dai comunisti. La storia ci arriva attraverso un p. Norbert, parroco di Budapest, poi fuggito in Occidente.

Gertrude era una comunista rabbiosamente militante che era un’insegnante elementare in una scuola femminile. Ha fatto della sua missione cercare di rubare la fede cattolica dei suoi allievi e non ha perso occasione per deridere la loro fede o per indottrinarli astutamente nella propaganda marxista.

Un’allieva in particolare, Angela, una piccola leader intelligente e devota, ha chiesto a p. Norberto di farle ricevere quotidianamente la Santa Comunione per aiutarla a sopportare le continue persecuzioni del suo maestro.

“Ti perseguiterà peggio”, p. Norbert ha avvertito, ma la bambina di dieci anni ha insistito sul fatto che aveva bisogno di Gesù più che mai.


Giorno di persecuzione

Infatti, da quel giorno, percependo qualcosa di diverso, Gertrude iniziò una vera e propria campagna di torture psicologiche.

Il 17 dicembre, la maestra ha escogitato un crudele trucco inteso a sferrare un colpo mortale contro quelle che ha definito “antiche superstizioni che infestano la scuola”.

Insegnante e studente in aula
Attribuzione: AFPhillips

Con voce dolce, ha iniziato a interrogare i bambini, promuovendo il materialismo ateo, sostenendo che esistono solo le cose che possono essere viste e toccate. Per illustrare il suo punto, ha chiesto ad Angela di uscire dalla stanza. Poi si è fatta chiamare da tutta la classe,

“Angela, entra!” chiamò le ragazze all’unisono.

Angela entrò, incuriosita, ma sospettando una trappola.

“Vedete, ragazze,” oliò Gertrude, “perché Angela è una persona viva, qualcuno che possiamo vedere, sentire e toccare, quando la chiamiamo lei ci sente. Ma supponiamo… che chiamassimo il Bambino Gesù, nel quale alcuni di voi sembrano credere… pensate che vi ascolterebbe?”

Ci fu un silenzio carico; poi alcune voci timidamente dissero,

“Sì, lo facciamo.”

“E tu, Angela”, chiese la maestra.

Ora Angela ha capito. Si aspettava una trappola, ma non così terribile. Ma lei rispose con ardente fede,

“Sì! Credo che mi ascolti!”

Ora Gertrude rise forte e a lungo. Poi, rivolgendosi alla classe, ha sparato;

“Bene! Allora chiamalo!”

Silenzio.

Le argomentazioni del comunista non erano state del tutto inefficaci.


Vieni Gesù bambino, vieni!

Improvvisamente, Angela si precipitò in prima fila, con gli occhi lucidi. Di fronte ai suoi compagni di classe ha gridato,

“Ascoltate ragazze, lo chiameremo! Invochiamo tutti insieme: vieni, Gesù Bambino!”

Tutte le ragazze balzarono in piedi e cominciarono: “Vieni, Gesù Bambino, vieni, Gesù Bambino…”

Gertrude era sorpresa. Non si aspettava questa reazione.

Ma i giovani hanno continuato. Ora c’era un’aura di speranza in attesa intorno al piccolo leader.

Quando l’attesa fu al culmine, la porta dell’aula si aprì silenziosamente, un’intensa luminosità vi risplendeva, poi entrò nell’aula e aumentò leggermente come la luce di un grande fuoco gentile. In mezzo a questo splendore, c’era un globo che brillava di una luce ancora più chiara.

Gesù appare in classe
Attribuzione: AFPhillips

Mentre le ragazze e l’insegnante guardavano, inchiodate al pavimento, il globo si aprì rivelando un bel bambino vestito con una tunica fulgida. Il suo sorriso era incantevole, mentre le bambine ricambiavano il sorriso, in perfetta pace e gioia. Poi, dolcemente, il globo si chiuse e scomparve attraverso la porta.

I bambini stavano ancora guardando rapiti in direzione della porta, quando furono scagliati di nuovo a terra da un grido acuto.

“Lui venne!” Gridò la maestra della scuola terrorizzata, “È ARRIVATO…!!!” E lei è scappata lungo il corridoio.

Don Norbert ha interrogato le bambine una per una. Ha attestato sotto giuramento di non aver trovato la minima contraddizione nei loro resoconti.

Quanto a Gertrude, fu internata in un manicomio. Il tremendo shock dell’apparizione colpì la sua mente empia, e non smise mai di ripetere: “È venuto, è venuto!”


Basato su un resoconto di Maria Minovskca sulla rivista Magnificat, Braga, Portogallo.