Ora che hanno perso il potere, denunciano i danni che hanno fatto ai lavoratori i 20 anni in cui hanno governato in obbedienza a tutti i vincoli esterni come (“Ce lo chiede l’Europa”, ce lo chiedono i mercati”)se fossero colpa della MEloni
Di stage in stage, formati, titolati ma con retribuzioni che si riducono a un rimborso spese o con finti tirocini. Gli studi dimostrano che gli under 36 sono distanti anni luce dai loro coetanei europei https://t.co/iz6vTDQsgN pic.twitter.com/HPJZ2QxNQU
— L'Espresso (@espressonline) September 3, 2023
Alessandro Leonardi
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Alessandro Leonardi
@AleEquilibrium
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Si possono dire tante cose su questo grafico, che ci colloca per l’ennesima volta in fondo all’Unione Europea… Ma io partirei dalla più importante: non gliene frega niente a nessuno.
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Questi dati sono risaputi da anni, se non da decenni, e il dibattito pubblico e politico è letteralmente assente. I dati vengono pubblicati regolarmente, vengono commentati brevemente da pochi “addetti ai lavori” e poi svaniscono nel nulla divorati dalla polemica inutile di turno (spesso a causa della micidiale triade: gossip politico, cronaca nera e cronaca rosa). Per il resto, il dato semplicemente riflette la struttura economica, istituzionale e sociale del Paese, composto da un tessuto economico arretrato, lavoro irregolare e mancanza di uno stato sociale decente che impediscono la conciliazione famiglia-lavoro. Da qui anche il gravissimo problema demografico, che vede l’Italia come il Paese peggiore al mondo incrociando le varie statistiche collegate. Fra l’altro vanno fatte notare alcune cose “interessanti”: negli ultimi anni, pur rimanendo in fondo in Europa, abbiamo raggiunto il record di occupati grazie anche alla crescita del lavoro tra gli ultra-cinquantenni, mentre allo stesso tempo abbiamo il triste record europeo di NEET (giovani che non lavorano, né studiano). In sintesi delle distorsioni pazzesche: anziani che non vanno o non riescono ad andare in pensione, mentre tanti giovani sono sfiduciati, pagati poco, non valorizzati o in fuga dal Paese. Altro sintomo che evidenzia l’estrema vecchiaia della nazione (siamo il secondo Paese più anziano al mondo) e il declino sistematico di tutte le strutture della Repubblica italiana. Concludo dicendo questo: non vi aspettate una reazione politica/sociale a breve. A livello di massa/classe dirigente siamo in piena fase di negazione psicologica dei problemi. Durerà fino al prossimo shock sistemico che investirà la penisola.
https://twitter.com/FartFromAmerika/status/1698659154997428503
L'Italia è una delle nazioni avanzate che sta subendo il declino più grave e accelerato fra i Paesi occidentali (demografico, economico, sociale). Ma al contrario di altre nazioni declinanti, presenta un'estesa pax sociale dove le proteste, le rivolte e le manifestazioni
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— Alessandro Leonardi (@AleEquilibrium) March 27, 2023
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