La Cina sta facendo enormi scorte di cibo

(Kattifi Kinesi,  il tono dell’articolo).

…  a titolo di premessa, segnaliamo che attualmente la Cina conta circa il 18,5% della popolazione mondiale. Quali sono le capacità produttive cinesi in campo alimentare? Il 12% dei pascoli permanenti mondiali ed il 9% delle terre coltivate si trovano in Cina. La Cina è responsabile di circa il 25% della produzione mondiale di riso e patate e poco meno del 20% di quella del grano. Inoltre gli allevamenti cinesi producono circa il 40% della carne suina nel mondo.
La Cina si posiziona al primo posto per produzione di uova, con circa il 35% dell’output globale.
Si posizione in testa alla classifica anche nel campo della pesca e dell’acquacoltura, con il 36% della produzione totale.

Nonostante la Cina sia un leader mondiale nella produzione di cibo, come abbiamo appena visto, è anche il paese che ne importa di più. Nel solo 2020 le importazioni alimentari cinesi (escluse le bevande) ammontavano a 98 miliardi di dollari, una cifra talmente elevata da eclissare completamente le esportazioni. Pechino è anche il secondo più grande importatore di riso al mondo. Ma la situazione è più preoccupante di quello che pensate. Secondo i dati del Dipartimento dell’Agricoltura americano nella prima metà dell’annata di raccolta 2022 la Cina deterrà il 69% delle riserve di mais globali, il 60% del riso ed il 51% del grano.

Il capo dell’amministrazione delle riserve strategiche Qin Yuyun ha affermato che Pechino sta mantenendo delle riserve di cibo storicamente elevate, e che, per esempio, le riserve di grano sono sufficienti per soddisfare la domanda interna per 18 mesi. Non solo, ad aprile 2021 è stata approvata una legge che punisce severamente lo spreco alimentare: Pesanti ammende per i servizi di catering ed i ristoranti che non vegliano a che i clienti non sprechino il cibo e che non espongono cartelli ed avvisi che incoraggino la frugalità; Divieto di diffondere video di persone che si abbuffano, pena, nei casi ritenuti più gravi, la chiusura del media responsabile.

Il fatto che un paese che ha il 18% della popolazione mondiale importi e accumuli più del 50% dei cereali prodotti (oltre ad enormi quantità di carne) non può che avere una semplice conseguenza: penuria per tutti gli altri e conseguente aumento dei prezzi. Sempre secondo la FAO, a novembre 2021 l’indice dei prezzi era il 30% più alto che nello stesso periodo nel 2020, cosa che aggrava la situazione per quelle centinaia di milioni di persone in stato di malnutrizione e certamente non aiuta la ripresa in Occidente, dove milioni di famiglie hanno dato fondo ai risparmi per fronteggiare le conseguenze della pandemia. Ricordiamo che oltre all’aumento dei prezzi degli alimenti, ci troviamo di fronte ad un’impennata inaudita dei prezzi dell’energia. Ma oltre a tutto questo, c’è una domanda che dobbiamo porci: perché il regime cinese sta accumulando cibo ad un ritmo mai visto prima? Cosa pensano possa accadere nel mondo i leader del Partito Comunista Cinese? Non abbiamo una risposta certa a questa domanda, ma una cosa è chiara: se la Cina fa scorte di cibo, dovremmo cogliere il segnale ed irrobustire immediatamente la produzione domestica europea oltre che costituire delle riserve strategiche più importanti. Negli ultimi due anni il mondo è diventato un posto molto più instabile, piuttosto che un utopico ritorno “alla vita normale” bisognerebbe riflettere strategicamente, rafforzare la nostra società e renderla capace di sopportare e sopravvivere a crisi globali: che sia una pandemia, una guerra o le conseguenze del cambiamento climatico poco importa, ciò che conta è che la mancanza di cibo è la madre di tutte le problematiche che conducono al rovesciamento di un ordine costituito ed alla discesa nel caos di una società. Tratto dal link https://t.me/geopoliticalcenterfb/24285 al link https://t.me/geopoliticalcenterfb/24300

Io ho una risposta che più veloce non può essere!

La geopolitica del periodo è fortemente instabile, su questo blog abbiamo parlato di vari aspetti, quali il problema che in molte nazioni i raccolti sono stati scarsi https://www.orazero.org/more-crop-failures-usa-and-brazil/
e di chi distrugge i raccolti https://www.orazero.org/il-governo-degli-stati-uniti-paga-gli-agricoltori-per-distruggere-i-raccolti-agricoli-minaccia-di-tagliare-i-sussidi-agricoli-se-si-rifiutano/.
Ma in modo massiccio abbiamo parlato della crisi energetica e dell’emergere della crisi dei fertilizzanti:
-https://www.orazero.org/la-guerra-dei-fertilizzanti/
-https://www.orazero.org/energia-economia-inflazione-e-aziende-costrette-a-chiudere/
-https://www.orazero.org/urea-e-diesel-stanno-arrivando-tempi-pazzi-quando-non-basteranno-piu-i-soldi-per-comprare/
-https://www.orazero.org/un-piccolo-holodomor-e-in-arrivo-preparatevi-benvenuti-in-italzuela/
-https://www.orazero.org/world-energy-outlook-2021-il-disastro-che-sta-arrivando/

Ora vista la EVIDENTE scarsità di cibo che ne deriverà a livello globale tra il 2022 e il 2023, la forte instabilità occidentale, la follia portata avanti dalla politica green dai paesi occidentali, la mania di resettare l’occidente, ebbene è lapalissiano che la Cina si attrezzi a inglobare per se stessa le scorte per i prossimi 18 mesi, e credo che nemmeno ce le venderà a prezzo d’oro quando le nostre pancine saranno vuote.
Anzi credo che continuerà ad aumentare le scorte – per avere almeno una copertura di 24 mesi – fregandosene se i prezzi vanno alle stelle. Continuerà a comprare vista la follia occidentale e la grave situazione energetica e dei fertilizzanti.

commento
Spesso mi sento dire “la Cina alla fine invaderà la Siberia”, io dico che nel pantano siberiano nessun sano di mente ci vuole mettere il piede, è un territorio estremamente ostico, alla fine Pechino ha fatto semplici accordi bilaterali con la Russia per farsi inviare tutto il gas di cui aveva bisogno, perché invaderla se il tuo vicino ti fornisce quello di cui hai bisogno? E la Siberia non la conquisti facilmente, magari rischi seriamente di rimanerci stecchito in qualsiasi stagione dell’anno. E i russi sono anche persone che stipulano contratti a lungo termine nelle forniture energetiche.
Ehm già… i russi stipulano contratti a lungo termine nelle forniture energetiche… e noi europei – su mandato americano – non li abbiamo rinnovati
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