Il cerchio si chiude

Lo scorso gennaio, Bergoglio ha inviato un messaggio di elogio a Klaus Schwab, presidente del World Economic Forum. Schwab è quello che ha elaborato il Grand Reset distruttivo per un quarto del genere umano perché ritenuto  troppo inquinante, progetto  cui tutti i governi huius mundi stanno adeguandosi.  Mentre tutti noi siamo obbligati dall’Impostura  a portare la maschera, Bergoglio s’è tolta la sua. E’ al servizio dell’Impostore, l’Omicida fin dall’Inizio.

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AL PROFESSORE KLAUS SCHWAB
PRESIDENTE ESECUTIVO DEL FORUM ECONOMICO MONDIALE

Mentre il World Economic Forum celebra il suo cinquantesimo anniversario, invio saluti e auguri di preghiera a tutti coloro che prendono parte all’incontro di quest’anno. Vi ringrazio per il vostro invito a partecipare e ho chiesto al Cardinale Peter Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, di partecipare come rappresentante della Santa Sede.

In questi anni, il World Economic Forum ha offerto un’opportunità per il coinvolgimento di diversi stakeholder per esplorare modi innovativi ed efficaci per costruire un mondo migliore. Ha anche fornito un’arena in cui la volontà politica e la cooperazione reciproca possono essere guidate e rafforzate per superare l’isolazionismo, l’individualismo e la colonizzazione ideologica che purtroppo caratterizzano troppo il dibattito contemporaneo.

Alla luce delle sfide sempre crescenti e interconnesse che affliggono il nostro mondo (cfr Laudato Si ‘ , 138 ss.), Il tema che avete scelto di prendere in considerazione quest’anno – Stakeholder per un mondo coeso e sostenibile – indica la necessità di un maggiore impegno a tutti i livelli per affrontare in modo più efficace le diverse questioni che l’umanità deve affrontare. Negli ultimi cinque decenni, abbiamo assistito a trasformazioni geopolitiche e cambiamenti significativi, dall’economia e dai mercati del lavoro alla tecnologia digitale e all’ambiente. Molti di questi sviluppi hanno portato benefici all’umanità, mentre altri hanno avuto effetti negativi e creato significative lacune di sviluppo. Sebbene le sfide odierne non siano le stesse di mezzo secolo fa, una serie di caratteristiche rimangono rilevanti all’inizio di un nuovo decennio.

La considerazione principale, da non dimenticare mai, è che siamo tutti membri dell’unica famiglia umana. Da questo fatto scaturisce l’obbligo morale di prendersi cura gli uni degli altri, così come il principio correlativo di porre la persona umana, piuttosto che la mera ricerca del potere o del profitto, al centro stesso della politica pubblica. Questo dovere, inoltre, incombe sia ai settori economici che ai governi ed è indispensabile nella ricerca di soluzioni eque alle sfide che dobbiamo affrontare. Di conseguenza è necessario andare oltre gli approcci tecnologici o economici a breve termine e dare piena considerazione alla dimensione etica nella ricerca di soluzioni ai problemi presenti o nel proporre iniziative per il futuro.

Troppo spesso visioni materialistiche o utilitaristiche, a volte nascoste, a volte celebrate, conducono a pratiche e strutture motivate in gran parte, o anche esclusivamente, dall’interesse personale. Questo in genere vede gli altri come un mezzo per un fine e comporta una mancanza di solidarietà e carità, che a sua volta dà origine a una vera ingiustizia, mentre uno sviluppo umano veramente integrale può prosperare solo quando tutti i membri della famiglia umana sono inclusi e contribuiscono a, perseguendo il bene comune. Nella ricerca del vero progresso, non dimentichiamo che calpestare la dignità di un’altra persona significa in realtà indebolire il proprio valore.

Nella mia Lettera Enciclica Laudato Si ‘ , ho richiamato l’attenzione sull’importanza di una “ecologia integrale” che tenga conto di tutte le implicazioni della complessità e dell’interconnessione della nostra casa comune. Un approccio etico così rinnovato e integrato richiede “un umanesimo capace di riunire i diversi campi della conoscenza, inclusa l’economia, al servizio di una visione più integrale e integrante” ( ibid ., 141).

Nel riconoscere i risultati degli ultimi cinquant’anni, è mia speranza che i partecipanti al Forum di oggi, e quelli che si terranno in futuro, tengano presente l’alta responsabilità morale che ciascuno di noi ha di cercare lo sviluppo integrale di tutte le nostre fratelli e sorelle, compresi quelli delle generazioni future. Possano le vostre deliberazioni portare a una crescita della solidarietà, specialmente con i più bisognosi, che subiscono ingiustizie sociali ed economiche e la cui stessa esistenza è persino minacciata.

A coloro che prendono parte al Forum rinnovo i miei devoti auguri per un fruttuoso incontro e invoco su tutti voi le benedizioni della sapienza di Dio.

Dal Vaticano, 15 gennaio 2020

Ha adottato lo slogan del Reset e di Biden: Build back better.