I guai del diritto asimmetrico occidentale

“Inaccettabili”: così il deficiente del parlamento europeo David Sassoli ha definito le sanzioni che Pechino ha elevato contro alcuni eurodeputati e funzionari UE. “Ci saranno conseguenze”, ha sibilato. Il primo ministro olandese Mark Rutte: “La mossa della Cina è una risposta del tutto ingiustificata alle misure adottate nell’ambito del regime di sanzioni dell’UE sui diritti umani.

Ma le sanzioni cinesi elevate ad europei sono solo la risposta, a sanzioni che la UE aveva comminato il giorno prima contro “quattro funzionari cinesi nello Xinjiang e l’ufficio di pubblica sicurezza della regione”.

Ora, perché quelle cinesi siano “inaccettabili” mentre le europee contro la Cina siano “accettabili”, deve essere un indizio che nella Unione Europea non esiste più il concetto di simmetria del diritto (“non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te”; e che in Europa vige un diritto talmudico, basato appunto sulla a-simmetria: non osare fare a me ciò che io faccio a te, animale parlante…se no ci saranno conseguenze.

Il diritto asimmetrico non richiede necessariamente una profonda conoscenza del Talmud. Lo stanno infatti imponendo a tutti noi LGBT: “A voi è vietato giudicare anormali noi quando ci vestiamo da sciantose o ci baciamo fra maschi, invece noi abbiamo il diritto di entrare nelle scuole per insegnare ai vostri figli a diventare froci, trans, e a propagandare la epdo”. Insomma: la tua libertà finisce dove comincia la mia.

Ma perché, poi, il deficiente del Parlamento Europeo ha fulminato sanzioni contro quattro funzionari cinesi? Lo ha fatto per servire, appoggiare ed aiutare a trasformare in successo l’epocale fallimento diplomatico di Anthony Blinken, il talmudico ministro degli esteri di Biden: il quale, nemmeno sedutosi in Alaska con la sua controparte cinese, l’ha accusata – scusate se è poco – di genocidio in Xinjang , e s’era fatto precedere dalla notizia che Washington aveva comminato sanzioni (blocco dei beni e conti posseduti in Usa, divieto di entrata in USA) contra una trentina di funzionari cinesi; aspettandosi poi – ed è la cosa più stupefacente – che il ministro e la delegazione di Pechino, ossia di uno Stato quattro volte più abitato, e in pieno sviluppo economico, e da cui gli Usa importano tutto, dalle scarpe ai microchip e di cui non possono fare a meno, avrebbe risposto : “Sì, siamo genocidi. Siate generosi, e col vostro aiuto e le vostre lezioni di morale  sediamoci al tavolo delle trattative, dove  accetteremo rapporti commerciali più favorevoli per voi e dannosi per noi”.

E’ con vera stupefazione che Blinken ha ascoltato la risposta del suo pari grado cinese:

YANG JIECHI : sa, noi cinesi “non crediamo nell’invasione attraverso l’uso della forza, o nel rovesciare altri regimi con vari mezzi [rivoluzioni colorate, primavere arabe…] , o nel massacrare la gente di altri paesi, perché tutti questi causerebbero solo scompiglio e instabilità in questo mondo. .. È importante che gli Stati Uniti cambino la propria immagine e smettano di promuovere la propria democrazia nel resto del mondo.

Quanto ai diritti umani che ci accusate di infrangere:

“Ci sono molti problemi negli Stati Uniti riguardo ai diritti umani … e le sfide che gli Stati Uniti devono affrontare in materia di diritti umani sono profonde. Non sono emersi solo negli ultimi quattro anni, come Black Lives Matter. Non è emerso solo di recente.

La sgomenta stupefazione rivela l’errore fondamentale di percezione di sé che la classe digerente USA e quella eurocratica condividono; per un attimo si sono  visti con gli occhi degli altri, dei competitori cinesi, e non sono riusciti a pensare altro che “altre sanzioni!”, perché noi siamo “democrazie” e loro “genocidi  autoritari che reprimono i LGBT”

Il difetto dell’asimmetria talmudica in politica estera è che mentre noi (cosiddetti occidentali) crediamo che i cinesi siano ancora il miserabile popolo di contadini   maoisti che mangiano rospi crudi, loro hanno sviluppato una classe dirigente (alcune decine di milioni) vivace, attenta al mondo esterno,  che sanno benissimo l’inglese e conoscono benissimo noi.

Come ci vedono loro

Il giornalista Tucker Carlson ha avvertito i suoi ascoltatori Usa che loro, chiamano noi “ “baizuo”. e sicuramente non è un complimento. I media statali cinesi descrivono il baizou come persone che “si preoccupano solo di argomenti come immigrazione, minoranze, LGBT e ambiente, che non hanno alcun senso di problemi reali nel mondo reale, che sostengono solo la pace e l’uguaglianza per soddisfare i propri sentimenti di superiorità morale, e che sono così ossessionati dalla correttezza politica da tollerare valori islamici arretrati per amore del multiculturalismo “.

Come notano i media statali cinesi, “l’ex presidente [sic] degli Stati Uniti Obama era considerato un sostenitore dell’ideologia baizuo”. Così come “la cancelliera tedesca Angela Merkel con  la sua decisione di accogliere in Europa più di un milione di immigrati [sic] del terzo mondo”. I  baizuo, riportano i media statali cinesi, “sostengono l’inclusione e l’antidiscriminazione ma non possono tollerare opinioni diverse”. Le opinioni politiche di Baizuo sono “così superficiali che tendono a mantenere l’uguaglianza sociale abbracciando ideologie che vanno contro il concetto di base di uguaglianza”.

Insomma una baizuo così:

LA COLF MOLDAVA COSTRETTA A RICORRERE AL PATRONATO PER FARSI PAGARE LA LIQUIDAZIONE DI TREMILA EURO, IL PORTAVOCE CHE LA MOLLA PER LE SUE SFURIATE ALLE COLLABORATRICI, L’ASSISTENTE PARLAMENTARE SVILITA COME TUTTOFARE: “DOVEVO COMPRARLE TRUCCHI O PANTALONI. ANDARLE A RITIRARE LE GIACCHE DAL SARTO. E QUANDO LE HO CHIESTO DI LAVORARE IN SMART WORKING…” – “TUTTI I GIORNI SCRIVE POST SUI BONUS BABY-SITTER O SUI MIGRANTI IN MARE, POI PERÒ IN PIENA NOTTE MAGARI CHIAMAVA URLANDO SE…”

Questo talmudismo percettivo ha anche un effetto dannoso per la causa americanista-neocon ed eurocratico: quando si prova a fare la propaganda anti-cinese o anti-Putin, ha effetti patetici.

L’altro giorno il Corriere della Sera – dicesi il Corriere della Sera – ci invitava ad indignarci per i lussi sardanapelschi di cui si circonderebbe (secondo Navalny…) il presidente assassino della federazione russa, con questo titolo:

Una nuova «villa di Putin» in Caucaso con pianoforti a coda e no-fly zone

La villona di Putin (ah no, è di Mattarella)

Che dire? La citazione di un pianoforte a coda come indizio di lusso smodato, inimmaginabile nel democratico occidente, fa pensare che l’ex più autorevole quotidiano italiota abbia pescato la redattrice-accusatrice da una commovente Italia anni ’30, quando i pianoforti a coda si vedevano solo nei film dei telefoni bianchi (altro lusso da favola). E la no fly zone vigente dove alloggia un capo di Stato, citata come scandaloso atto di dispotismo? Noi vorremmo che qualche giornalista del Corriere provasse a sorvolae il Quirinale, e vedere se il sorvolo è libero; che dico? Provate a sorvolare la fastosa tenuta di Castelporzian, quando ci sono i figli e i compari del siculo… E già che ci siete, provate a contare il numero di pianoforti a coda, ma dei mobili, orologi e soprammobili d’antiquariato supremo di cui trabocca il Quirinale, e della piscina coperta e scoperta della tenuta riservatissima.

Ma non ci distraiamo. Diamo le ultime notizie dal giure occidentale “io ficco il naso negli affari vostri, voi non osate ingerirvi nei vostri altrimenti sanzioni”, con eventi ravvicinati

il governo Usa chiede la fine del Nord Stream 2, minaccia sanzioni contro Berlino

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha chiesto alla Germania di fermare il gasdotto Nord Stream 2 nel Mar Baltico. Allo stesso tempo, Blinken non ha escluso ulteriori sanzioni per impedire il completamento del progetto.

La Francia convoca l’ambasciatore cinese dopo l’insulto di “delinquentello”

Subito dopo l e sanzioni congiunte inflitte a funzionari cinesi per violazioni dei diritti umani nei confronti della minoranza musulmana uigura della contea lunedì da parte di Stati Uniti, UE, Regno Unito e Canada, il ministero degli esteri francese ha convocato l’ambasciatore cinese per “ripetuti insulti e minacce rivolti ai francesi legislatori e un ricercatore “, secondo Reuters . Su twitter, l’ambasciata cinese a Parigi ha chiamato “smal time thug” un ricercatore della Fondation pour la recherche stratégique o FRS – che è la sola centrale neocon (ci siamo capiti) in Francia, e sta organizzando una provocatoria visita di parlamentari francesi a Taiwan. Ossia: noi possiamo provocare voi, voi se rispondete vi sanzioniamo.

Come conseguenza,

Russia e Cina chiedono il coinvolgimento del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto dopo i colloqui con il suo collega cinese Wang Yi che Russia e Cina sono “scontente” delle azioni degli Stati Uniti, secondo l’agenzia di stampa russa Tass. Cercano insomma di far capire a Blinkene Biden che chiamare “assassino” il presidente russo e “genocida” il governo di Pechino rovina alquanto il clima di buona educazione nelle relazioni internazionali.

Lavrov: Non c’è più alcun rapporto con l’UE come organizzazione

Dopo le nuove sanzioni dell’Ue contro la Russia, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov vede i rapporti con Bruxelles “distrutti”. “Non c’è più alcun rapporto con l’Unione Europea come organizzazione”, ha detto martedì il capo diplomatico russo durante la sua visita in Cina. “L’intera struttura di queste relazioni è stata distrutta da decisioni unilaterali di Bruxelles”.

Sappiamo già cosa risponderà David Sassoli: “Inaccettabile! Sanzioni!”

Fino alla guerra.