E MARX SI FECE ANTIPAPA (IL CARDINALE)

L’illuminante pezzo da Stylum Curiae – Titolo originale: 

SCISMA TEDESCO PROSSIMO VENTURO. DIALOGHI LONDINESI MAI ESISTITI.

27 Settembre 2019

un amico di Stilum Curiae, a cui va il nostro ringraziamento ci ha tradotto un articolo da un sito argentino molto interessante, Caminante-The Wanderer. Lo offriamo alla vostra attenzione. Lo abbiamo trovato molto interessante, e – ahimè – verosimile. 

 

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Lunedì 23 settembre 2019

Dialoghi londinesi che non sono mai esistiti.

Nello Strand, lontano dal negozio Twinings, che fino a pochi anni fa esponeva i suoi tè e profumi tra pannelli di quercia e cornici di bronzo, e ora tra vetro e acciaio, si trova The Wellington, un pub che non è stato ancora completamente trasformato e continua a conservare il legno nei pavimenti e nelle pareti, il cuoio nelle sedie e tre snelle donne nelle enormi vetrate art decó. Lì Monsignor X mi aveva dato appuntamento per un pranzo che non doveva durar molto perché lui doveva tornare alle questioni che lo avevano portato a Londra, ed io ai miei manoscritti della British Library.

Lui ha ordinato un hamburger. Io fish and chips.

Dove è avvenuto il colloquio mai esistito….

“Avrei dovuto chiedere un’insalata” – mi dice. “È tempo per me di prendermi cura della mia salute…”

Sono stato colpito dalla sua faccia triste. In alcune nuove rughe ho notato gli anni che erano passati dal nostro ultimo incontro, ma la loro espressione non aveva niente a che fare con l’invecchiamento, bensì con una preoccupazione.

“Mi è stato detto che in Curia state avendo un periodo difficile” – ho detto.

“Esatto, stiamo peggiorando sempre di più, e nelle ultime settimane l’aria è diventata spessa, quasi impenetrabile” – ha risposto.

“Il sinodo dell’Amazzonia?”.

“Il problema più grave è l’altro sinodo, quello dei tedeschi”.

“Ancora Papa Francesco…” – dissi mentre bevevo da un long drink di birra.

“No. Questa volta il Papa non è parte del problema, almeno non in senso diretto. La nostra speranza è che sia parte della soluzione”.

“E crede che Bergoglio possa risolvere qualcosa?”.

“Penso che sia l’unica speranza per prevenire la catastrofe, ma non lo so… I tedeschi si sono stancati di aspettare. Lo hanno votato con l’impegno che avrebbe rapidamente attuato le riforme che chiedevano: cambiamento nella morale sessuale, nel celibato sacerdotale, nelle funzioni e nei ministeri delle donne e nell’autorità di Roma sul resto delle chiese”.

“Incauti”, – dico sorridendo. “Fidarsi di un gesuita di Buenos Aires! Chi può pensarlo! … Ma che non scalcino tanto… Ha dato loro Amoris letitiae… “.

Monsignor X sorride.

“Ha dato loro quello che avevano già e che hanno avuto per anni. Da quanto tempo i vescovi e i sacerdoti hanno smesso di negare la comunione ai divorziati? Decenni. Era una frottola. Niente di più, e i tedeschi non sono sciocchi. Si sono stancati di aspettare”.

“Ma c’è stata una lettera del Papa, e poi una lettera più dura e chiara del cardinale Ladaria che diceva loro che non potevano fare i cambiamenti che intendevano fare”.

“Sì, è così. Entrambi hanno detto al cardinale Marx che la Chiesa in Germania non può tenere un sinodo locale, nel quale anche i laici avrebbero avuto voce in capitolo, per discutere questioni di fede e di morale, e per cambiare la dottrina della Chiesa, che è ciò che propongono. Ma loro hanno appena risposto che non è un sinodo, ma un “cammino sinodale vincolante”. Che Roma non si preoccupasse e che li lasciasse tranquilli. “Pregate con noi”, conclude Marx, firmando il documento assieme al capo dei laici tedeschi.

“Lei pensa che oseranno così tanto? Cambiare la dottrina sulla morale sessuale o sul diaconato femminile, per esempio? Marx non è il papa…”.

“Marx non è disposto ad aspettare il prossimo conclave. Si è già messo la tiara”.

“Uno dei pretendenti al trono si ribellò contro il re….. una storia molto medievale”.

“Sì, è molto medievale. In fondo è una lotta per il potere. Tenga presente che in Germania la Chiesa ha una storia e una struttura che nei Paesi latinoamericani e nuovi come i vostri, è assolutamente incomprensibile. Eppure, nonostante tutto questo, a loro non serve. I partiti politici odiano la Chiesa e non permettono che essa abbia la minima influenza a causa della sua misoginia, della sua intolleranza alla diversità sessuale, delle sue pratiche antidemocratiche e di altre cose che si possono supporre. I media, da parte loro, stanno lottando per castigarla e stanno sollevando tutti i tappeti per trovare lo sporco accumulato. La maggior parte dei vescovi tedeschi, quindi, nonostante i loro soldi e la loro storia, sono sempre più relegati, con minore rilevanza sociale e finiranno per estinguersi”.

“Ma pensano che questi cambiamenti dottrinali possano effettivamente portare loro il peso politico che cercano?”

“I cambiamenti dottrinali sui punti che tratteranno nel Sinodo permetteranno loro di unirsi ai luterani…”.

Io, che stavo cercavo di infilare un pezzo di pesce, sorpreso, misi da parte le posate.

“Con i luterani?” – ho detto incredulo. “Questa sarebbe una nuova Riforma …”.

“Già, è una cosa seria, e ora capisce le nostre facce preoccupate”.

“Ma cosa guadagnerebbero unendosi ai luterani? Sì, in effetti, sarebbe una chiesa molto più potente e politicamente influente, ma quanto durerebbe? Guardi in che condizione sono le chiese protestanti per cedere alle pressioni del mondo”.

“Questo è il punto: i luterani sono in coma e la Chiesa cattolica è già stata sottoposta a terapia intensiva. Se si uniscono, i due si rafforzerebbero e potrebbero vivere un paio di decenni in più, al massimo un quarto di secolo. E Marx e la sua gente lo sanno, ma non gliene frega niente. Il suo progetto è a breve termine. Ottenere ora il potere per loro e per i loro immediati successori. Dopo di che, lasciamo che coloro che verranno se la cavino da soli”.

“Dopo di me il diluvio…”.

“Si’, qualcosa del genere”.

Continuavo a pensare mentre prendevo delle patatine dal piatto.

“Ma i cattolici tedeschi non reagiranno quando vedranno i loro vescovi cambiare la loro fede?”

“No, certo che no. E’ troppo tardi per questo. Da più di sessant’anni la Chiesa tedesca ha smesso di parlare dei dogmi della fede, della redenzione di Gesù Cristo e della verginità di Maria. Il suo discorso permanente e costante è stato quello dell’ecumenismo: l’unione, la comunità, la gioia di essere fratelli… I fedeli tedeschi sono autoimmuni alle questioni di fede. Se i loro vescovi dicono loro che metteranno da parte alcuni dogmi ma vinceranno l’unione con i fratelli luterani, saranno lieti di applaudire”.

“Se tutto questo dovesse accadere, dovremmo poi dire addio alla parte di Germania che è rimasta cattolica”.

“È molto più grave che perdere una parte di territorio. Se i tedeschi consumano la frattura, è molto probabile che siano seguiti da altri: belgi, olandesi e austriaci, per esempio, e non mi sorprenderebbe se ci fosse una sorta di scisma selettivo in altri paesi come gli Stati Uniti o la Svizzera. E poi ci sarebbe un problema molto più immediato: la bancarotta del Vaticano, che finirebbe per assomigliare molto all’Argentina, un Paese leader nel “debito inadempiente”, mi dice sorridendo.

“I problemi finanziari del Vaticano sono gravi?”

“Molto gravi. Pensi che il deficit del 2013, anno di insediamento di Papa Francesco, era pari a 24 milioni di dollari. Il deficit del 2018 è stato di 77 milioni di dollari, il che è insostenibile perché il Vaticano non genera denaro. Per sopravvivere ha bisogno di donazioni, cioè ha bisogno della chiesa tedesca, che è quella che la finanzia insieme agli Stati Uniti. Gli americani mettono poco denaro perché devono usare il denaro per pagare i processi per gli abusi sessuali dei loro sacerdoti e le donazioni dei laici sono state drasticamente ridotte. Pensi cosa accadrebbe se i tedeschi smettessero di dare il loro contributo multimilionario; dovremo vendere la Pietà e gli affreschi della Sistina, e non per motivi di povertà, ma di sopravvivenza”.

Ordiniamo il caffè e restiamo in silenzio, contemplando l’ultimo giorno d’estate che si congeda con un sole raggiante, i cui raggi si trasformano in verde, blu e giallo mentre attraversano gli abiti delle donne stilizzate delle vetrate.

“C’è una soluzione in vista?” – chiedo a Monsignor X con la speranza di non tornare scoraggiato al mio lavoro.

“Lascio a Dio le speranze soprannaturali. Quello che vedo da parte nostra è che Papa Francesco può fare poco…”.

“Non vorrà…” – dissi, mostrando la mia irritazione per il pontefice di Buenos Aires.

“Non creda. Bergoglio non è progressista come tutti pensano; almeno, non è più progressista di Giovanni Paolo II o Paolo VI. La differenza è che non lo maschera”.

“Non sono d’accordo. Guardi i suoi intrecci con musulmani ed ebrei, i suoi discorsi confusi, le sue dichiarazioni scandalose…”

“Ma non ricorda l’immagine di Paolo VI con un efod ebreo? O di Giovanni Paolo II incensato e benedetto dagli sciamani africani? È più o meno la stessa cosa”.

“A me sembra che Bergoglio non si preoccupa della dottrina e del dogma. Ciò che conta per lui è il potere”.

“Sì. Proprio qui sta la nostra speranza. Nell’incontro di più di un’ora e mezza che ha avuto con il cardinale Marx, sono scoppiate scintille. Il tedesco sta sfidando il potere di Francesco, e questo fa impazzire Sua Santità. Vedremo chi vince”.

“E gli alleati? Francesco non ha alleati nella chiesa tedesca?”

“Li ha persi tutti. Ha disprezzato i più conservatori e i ratzingeriani, e difficilmente saranno disposti ad aiutarlo. Non vedo il cardinale Müller intraprendere una crociata per difendere Bergoglio, che lo ha umiliato in diverse occasioni e lo ha malamente destituito dal suo incarico. E ha solo tre alleati nella Conferenza Episcopale Tedesca. Si è perso, anche se alcuni considerano ancora la possibilità di un’alleata tardiva”.

Sono rimasto sorpreso dall’uso del femminile. Può una donna essere così importante per salvare la Chiesa da questa situazione?

“Come sono empio!” – pensai – “Monsignor  X si riferisce alla Beata Vergine”.

Il presule, indovinando il mio pensiero, sorride.

“Oh no! L’alleata a cui mi riferisco è la biologia. Il cardinale Marx mangia, beve e fuma come un mostro. Non sarebbe strano se la sua salute ci desse una sorpresa”.

“E, come ultima risorsa, c’è sempre la possibilità dell’incidente…” – ho detto sorridente.

Usciamo. Ci salutiamo, e mentre il vescovo X torna ai suoi affari curiali che lo avevano portato a Londra, sono salito sull’autobus 91 che mi riportava alla British Library.

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“Mangia, beve e fuma come un mostro”.