Bontà sua, il Kommissario UE ci ha pazialmente promosso perché Giorgetti fa la politica della lesina comandata da Bruxelles
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Valdis è della Lettonia, un “paese” con 1,8 milioni di abitanti. La metà di Roma. La sua economia , leggo, “è dominata dal settore dei servizi, supportato da un’industria focalizzata su legno e prodotti in legno”.
Insomma il lettone giudica l’economia italiana, terza della UE, dall’alto di una città con economia baltica arretrata anche mentalmente, la cui sola industria esportatrice è quella degli assi di legno. Siamo noi che dobbiamo bocciare Valdis il lettone, perché è responsabile dell’arretramento economico e tecnologico in cui si trova la intera UE e applica fuori tempo massimo la politica suicida dei “frugali” imposta dalla Merkel: zero debito pubblico, bassi salari per rendere competitive le nostre esportazioni di grano in USA, ossia zero fondi per a ricerca e sviluppo; quella politica che persino Draghi ora critica (dopo averla imposta).

Valdis, annulla il divieto UE sui motori a combustione
Il leader della CSU Markus Söder chiede un massiccio sostegno all’industria automobilistica tedesca: “È il cuore della nostra economia: senza auto, andiamo incontro al collasso”. In un piano in 10 punti, chiede che il divieto imposto dall’UE alle auto con motore a combustione interna venga revocato a partire dal 2035.
7 settembre 202
Il leader della CSU, Markus Söder, ha rinnovato la sua richiesta di revoca del divieto europeo sulle nuove auto con motore a combustione, previsto per il 2035. Il Ministro-Presidente bavarese intende utilizzare questa misura per sostenere l’industria automobilistica tedesca in difficoltà.
“Il motore a combustione interna ha un futuro con i carburanti elettrici e le nuove tecnologie. Il divieto UE sui motori a combustione interna nel 2035 mette a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro”, ha dichiarato Söder al “Bild am Sonntag”.
L’automobile diventerà un tema cruciale per l’industria tedesca. “È il cuore della nostra economia: senza di essa, andiamo incontro al collasso”.
Piano da 10 punti per auto
La richiesta fa parte di un piano in 10 punti intitolato “Sì all’auto, sì alla Germania come Paese automobilistico”, che Söder ha presentato prima dell’inizio del Salone internazionale dell’automobile IAA Mobility di Monaco di Baviera, secondo quanto riportato da “Bild am Sonntag”.
Secondo Söder, la Germania sta vivendo un pericoloso mix tra le conseguenze dei dazi statunitensi, le restrizioni burocratiche dell’UE, l’eccessiva regolamentazione e l’unilateralità tecnologica.
L’industria automobilistica si sta indebolendo, mentre altri Paesi stanno recuperando terreno o stanno già prendendo il sopravvento. “Ecco perché la Germania ha bisogno di una strategia automobilistica chiara, senza ideologie, ma con razionalità, orientamento al futuro e realismo tecnico”, ha affermato il leader della CSU.
Söder menziona anche la riduzione degli obiettivi di risparmio di CO2, l’ampliamento dell’infrastruttura di ricarica, il rafforzamento del settore dei fornitori, lo sviluppo della guida autonoma e la riduzione del costo delle patenti di guida.
Merz pianifica un incontro al vertice con l’industria automobilistica
A seguito del recente vertice di coalizione, il Cancelliere Friedrich Merz (CDU) ha annunciato l’intenzione di invitare le case automobilistiche tedesche e i loro fornitori a un dialogo sul futuro dell’industria automobilistica. L’industria automobilistica sta affrontando un calo delle vendite, la concorrenza della Cina e la transizione verso la mobilità elettrica. A questo si aggiunge la controversia sui dazi con gli Stati Uniti.