Cosa sta succedendo agli europei? Un’ipotesi.

Un lettore, il gentile ag, mi chiede :

“…ma secondo lei cosa sta succedendo al Popolo Europeo?

 Ma possibile che per pochi che mantengono o accrescono le proprie finanze tutto il resto del Popolo europeo, a cui gli sta crollando tutto, finanze, libertà, uguaglianza, educazione scolastica, capacità di scelte personali, non si accorga che queste assurde imposte prese di posizione, lo stanno portando verso un burrone dal quale probabilmente non risaliremo più o quantomeno difficilmente noi arriveremo a vedere un rinascimento europeo”. 

Secondo me – provo un’analisi – questo immane tracollo, e rapidissima autodistruzione di tutta la civiltà ereditata, e persino del benessere, cui una popolazione zombificata assiste, anzi a cui collabora se non altro con la sua passività – sì che questa generazione distrugge in pochi mesi ciò che le predenti avevano costruito in secoli di fatica – che è l’esito terminale della secolarizzazione.

Una secolarizzazione finalmente – per la gioia dei radicali – davvero “compiuta”, totalitariamente compiuta: non è nemmeno più che la massima parte o anche la totalità della popolazione sia attivamente atea, nel senso che rigetti e neghi Dio ; questo sarebbe ancora un indizio di vitalità; no, è che non ha nemmeno la minima nozione del fatto che Dio c’è, o possa esserci.

Come scrive il filosofo Stefano Fontana, “la secolarizzazione è il processo attraverso cui il mondo diventa consapevole di essere solo mondo, di essere mondo in cui Dio non si trova”.

Un mondo divenuto consapevole di essere solo mondo, significa l’assenza in esso della Speranza (teologale): la chiusura totale nell’aldiquà, la privazione del minimo atomo di speranza umana. E dunque, di un qualunque motivo per sforzarsi a costruire il mondo, assumersi responsabilità, fatiche per fare figli, mandarli in buone scuole, contribuire alla manutenzione della civiltà. Tutto il gran strillare di “liberazione sessuale” non riesce a nascondere il fatto che il sesso stesso, banalizzato “aperto” all’inverosimile psichiatria viziosa dei Trans, è banale, facile quindi noioso. Sì, senza Dio finalmente “tutto è possibile fare”: ma perché farlo?

Essere consapevolmente e totalitariamente “solo mondo” significa, ovvio, mettersi totalmente sotto il dominio del Princeps huius mundi.

La realtà taciuta e censurata è che chi vive in peccato mortale anche senza saperlo è “spiritualmente – ossia ontologicamente – morto”, aggiunge Fontana.

Una immensamente pesante, mortale cappa di noia pesa sull’umanità europea (se ancora si possa parlare di esseri umani di questi zombi); come diceva Fellini nel mondo che si sa solo mondo , “la vita è scadente”. L’europeo, sapendosi solo mondo, senza aldilà, s’è troncato la radice invisibile e potente che dava un significato al fare, a qualunque fare: anche scientifico, tecnico, anche commerciale e per il benessere. Accetta che gli venga fatta qualunque cosa, di essere cavie sociali e medicalizzate, tutto accetta, compreso il genocidio in corso con la Grande Impostura. L’umanità senza un barlume di Dio, collabora alla propria estinzione perché la vuole. Desidera cessare di essere, basta non soffrire e accetterà l’eutanasia in massa: l’ultima e più avanzata delle “terapie” offerta dal sistema sanitario che, per tutto il resto, Speranza ha smantellato. Ai primi freddi senza riscaldamento, alla prima mancanza prolungata di generi alimentari, questa umanità – con la stessa docile obbedienza con cui ha indossato le mascherine e fatto i tamponi – si metterà in coda per frasi somministrare l’iniezione letale dal Servizio Sanitario Nazionale: tanto fermamente è convinta , “sa”, che Dopo non c’è nulla, tranne un sonno senza sogni: una prospettiva persino desiderabile, in confronto a una vita sempre più scadente.

Così si capisce, spero, la profondità radicale del tradimento della gerarchia: che dal Concilio, per farsi credere “buona”, ha smesso di ricordare al mondo, opportune et importune, il terribile “giudizio di Dio” che incombe sul “mondo”; ha trasformato il Cristo in una immaginetta dolciastra che ti ha scusato prima ancora che lo chiedessi; chiedere perdono non è più Necessario, ci ha già salvati tutti, anche i trans e sodomiti, pedofili e abortizzatori. Come dice Aldo Maria Valli, il Cristo del post-Concilio non è “un Dio che perdona, è un Dio che scusa”. Un Dio che scusa è un dio inutile da pregare. Un dio che non condanna, nemmeno salva. Siamo chiusi nell’aldiquà, e ci manca il respiro.

Progresso dopo “progresso”, la Chiesa ha finito per dichiararsi lei stessa, “solo mondo”, senza aver più niente da insegnare agli uomini, nemmeno adesso che li vede estinguersi e suicidarsi per noia ontologica, al disotto persino della disperazione.

La Chiesa gerarchica è diventata a tal punto “solo mondo”, che nell’ultima grottesca a tragicomica imitazione di un Pietro non più docente, che non ha più nulla da insegnare al mondo anzi deve solo imparare da esso, “oggi abbiamo il Papa che va a comprarsi le scarpe e gli occhiali in negozio. Finirà che lo vedremo vestito in borghese in metropolitana”, scrive Fontana: “ anche questo è un riconoscimento che la Chiesa è, in fondo, mondo”.

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A noi pochi consapevoli il compito di pregare e chiedere perdono: per noi stessi, perché anche noi siamo infetti della secolarizzazione completa, e per gli zombi, ché il Cuore Immacolato di Maria li svegli dall’incubo, che loro credono liberazione. Sappiamo che trionferà, ci è stato promesso.

(Stefano Fontana, La nuova Chiesa di Karl Rahner, Fede & Cultura, 2017)

(Per il fine settimana Blondet sarà fuori. Buona domenica)