Come ho imparato ad amare il MES e a non preoccuparmi

Sono a favore del MES. Improvvisamente. E’ stata un’illuminazione. E’ stato il titolo dove il capo del Partito Pop Europeo, il tedesco Weber, dice: “Vogliamo solo controllare come Roma usa i soldi”.

Ho visto la luce: anche io vorrei controllare come Roma usa i soldi!  Non voglio che i 57 miliardi fvoleggiati dal MES, e ancore meno i 100-200 miliardi – a debito come sarebbe col Recovery Fund – siano dati in mano a gente come il “commissario Arcuri” o il “ministro Boccia”, a Conte, a Gualtieri, a Renzi , al neoprimitivo urlante Marattin: a gente che dice oltretutto che non sono debito ma “fondo perduto”: già con questa menzogna rivelando la loro disonestà intellettuale, e le loro intenzioni. Cioè di spendere centinaia di miliardi male e in modo inefficientemente inumano – come hanno fatto adesso coi 14 o 15.

Come già visto, questo è il governo più esclusivamente fatto di meridionali. Lo dico senza malanimo – malanimo di cui m accusano i lettori del Sud  – ma questo significa che è fatto di persone che hanno dell’economia una idea arretratissima, paleo-assistenziale, da analfabeti; che conoscono solo “imprenditori” come il papà di Di Maio o Di Battista, povere persone che hanno qualche macchina di movimento terra e non sperano altro che strappare qualche sub-appalto in un programma di spesa pubblica per rifacimento di manti stradali. E il peggio, è che non sanno né vogliono sapere che al Nord esistono altre industrie, avanzate, imprenditori d’eccellenza sui mercati internazionali; hanno proprio una chiusura mentale. Si è viosto dall’indifferenza-estraineità con cui hanno trattato le provincie del Nord travolte dl Covid19.

400 miliardi!

Del resto, la meridionalità deteriore il governo l’ha già dimostrata nei suoi atti: facendo – in ritardo criminale – stanziamenti a pioggia e senza visione strategica, puntando a dare assegni di sussistenza e nemmeno riuscendoci, incapaci – o non volenti per malervolenza – di dare quello di cui i lavoratori hanno diritto, la cassa integrazione. E tutto ciò, mentre per settimane e mesi Conte favoleggiava di “400 miliardi” che ci sarebbero arrivati da “l’Europa”: frase che rivela, ancor più che l’attitudine (accertata) alla menzogna, quella all’autoillusione e all’irrealtà  do gente per cui “400 miliardi”  e “57 per spesa sanitaria” non hanno un significato vero e preciso, ma appartengono al mondo dei sogni meridionali tante volta mostrato da Totò, la ricchezza come una immensa gamella di spaghetti, su cui saltare,  da cui prendere a manciate, il sogno di calmare la fame atavica senza limiti. 400 miliardi! A fondo perduto!

Vogliamo che facciate le riforme, dicono i tedeschi, e il MES serve a controllare come spendete. Ora, questo governo così desideroso di mettersi al servizio dei tedeschi, così “europeista”, che dovrebbe semplificare e snellire lo Stato, ridurre la burocrazia parassitaria che blocca tutto, che fa? Un decreto di 400 pagine e 257 articoli: per giunta dopo un mese di ritardi accumulati – il Decreto Aprile che diventa Decreto Maggio – per le trattative interne alle clientele meridionali che compongono il governo, ciascuna delle quali voleva la sua libbra di carne. 400 pagine sono il paradiso per la burocrazia pubblica, altrettante possibilità ad essa date di bloccare, interdire, ritardare . E di fatto il governo dei meridios neoprimitivi  se l’è fatto scrivere dalla burocrazia stessa.

Persino la fisionomia

Ma questo non è ancora il peggio.  La parola “clientelismo” è troppo benevola, smorta e insufficiente,   rispetto a quel che ci viene rivelato a pezzi e bocconi dello stato della magistratura dalle inchieste e dagli arresti. La tocco con prudenza, perché i giudici sono pericolosi.

Ma le telefonate e i sms fra Palamara e colleghi, e le inchieste riportate con coraggio quasi suicida da La Verità rivela un grumo di avidità insaziabili, di spartizioni di cariche , posti (e stipendioni pubblici), che non si può definire altrimenti che “camorrista”; con mescolanza incestuosa fra potere esecutivo e giudiziario operata senza nessuno scrupolo e nessun ricordo culturale della “separazione dei poteri”; , l’intero atteggiamento di potere come abuso (se non ne abusi,  che potere è?), e favori dati e “ossequi” pretesi dal beneficiato – uno stile da cosca, e cosca meridionale. Inconfondibile come linguaggio e postura. E persino come fisionomie: uno finisce per assomigliare a quel che fa. Del resto i cognomi che si spartiscono i bottini e fanno politica illegittima contro l’opposizione sono tutti, tutti meridionali. Una completa sparizione di ogni briciola dell’etica, di responsabilità, di senso di adempiere a un dovere;  un’assoluta sordità morale che sale fino al Colle e al suo mutismo davanti allo scandalo immane che esibisce l’Ordine Giudiziario, e fa’ paura.

Ovviamente si comincia a vedere da fuori a cosa porta questa auto-promozione, auto-governo ed auto-assoluzione della magistratura.

E capisco, adesso, anche perché i leghisti come Giorgetti, il governatore Fontana e in genere i governatori del Nord siano favorevoli al MES e vorrebbero utilizzarlo: rivelazione datami con toni scandalizzati da Mitt Dolcino, che chiama questi avversari di peso a Salvini come “i pretoriani dell’euro tedesco”.

LA LEGA NORD: ECCO A VOI I PRETORIANI DELL’EURO TEDESCO

Non ci si deve scandalizzare, si deve capire. Fin dal principio la Lega di Salvini premier  è stata distinta, persino con una sede diversa, dalla Lega Nord. Salvini era per l’Italia come patria. Ora, fallito il progetto patriottico, è naturale che emerga di nuovo l’altro progetto: autonomismo, magari secessionismo, prendere in fretta le distanze da un Sud ormai marcito come una gamba in gangrena.  In politica le sconfitte hanno conseguenze.

Bisogna leggere l’intervista che l’Huffington Post ha fatto a Pagliarini, leghista della prima ora, ultraliberale, che fu ministro del Bilancio nel breve governo Berlusconi del 1994.

Proprio perché estremista, la sua posizione ha il merito della chiarezza.

Domanda:

 il Mes presentadiversi rischi. Il primo: le condizionalità non ci sono oggi ma potrebbero esserci in futuro.

Risposta: Più condizionalità ci sono, più sono a favore.

Addirittura. A favore della Troika, quindi?

“Magari venisse la Troika. E magari l’avessimo avuta ai tempi di Paolo Cirino Pomicino. Non avremmo avuto un esercito di dipendenti pubblici in pensione dopo una manciata d’anni di servizio.

E “…per citare Marco Vitale, non abbiamo mai risolto le nostre ‘piaghe bibliche’: corruzione, burocrazia, rapporti di lavoro arcaici, lavoro nero, giustizia lenta, criminalità, evasione fiscale.

https://www.huffingtonpost.it/entry/viva-il-mes-viva-la-troika-intervista-a-giancarlo-pagliarini_it_5eb950dac5b6d471a12cf56a

Da cui si deduce: il Nord, col MES, e dato il suo collegamento industriale con la Germania, ritiene che ce la farà. Il Nord sente che può restare nell’Euro, senza il Sud e le sue piaghe dispendiose che il governo più esclusivamente meridionale della storia sta già aggravando.

Il MES sarà lo strumento per una secessione di fatto, mentre il Sud precipiterà nel default. Qualcuno avverta i Marattin, i Gualtieri: MES è secessione.