Card. Müller. Al Sinodo, le “riflessioni sinodali mirano a prepararci ad accettare l’omosessualità. Solo questo: Non si è parlato di Gesù Cristo”

Di | Ottobre 30th, 2023

Card. Müller: “Non dicono apertamente cosa intendono. Non possono dire apertamente: ‘Vogliamo contraddire la Parola di Dio’. Ma stanno introducendo una nuova ermeneutica con la quale vogliono conciliare la Parola di Dio con queste ideologie – ideologie anticristiane. Ma non possiamo conciliare Cristo e l’Anticristo. Questa ideologia omosessuale, ‘LGBT’, è, al suo centro, un’ideologia anticristiana. È lo spirito dell’Anticristo che parla attraverso di loro”.

Di seguito segnalo all’attenzione e alla riflessione dei lettori di questo blog l’intervista concessa dal Card. Müller a Edward Pentin e pubblicata su National Catholic Register. Visitate il sito per leggere l”intervista nella sua interezza e valutate liberamente le varie opzioni offerte e le eventuali richieste. Ecco l’intervista nella mia traduzione.

Card. Gerhard L. Müller

Card. Gerhard L. Müller

Eminenza, qual è stata la sua valutazione complessiva del Sinodo sulla sinodalità?

Sono stato invitato dal Papa a partecipare, come vescovo, come ex prefetto della Congregazione [della Dottrina della Fede], e ho solo parlato della mia competenza teologica. Mi è stato chiesto qual è la differenza con i precedenti sinodi, anche in termini di metodo. È molto chiaro che nei sinodi precedenti i vescovi erano i soggetti che guidavano il tutto. La sua organizzazione e i suoi input non venivano dall’alto. Nei precedenti sinodi, tutti i vescovi in plenaria potevano parlare di ciò che volevano. Ora tutto è guidato, è pre-organizzato, ed è difficile parlare in plenaria perché il tempo a disposizione è breve e, secondo le regole, si può parlare una sola volta e per soli tre minuti.

Lei ha avuto solo un’opportunità di parlare alla plenaria, all’assemblea completa?

Sì.

Avrebbe voluto parlare di più?

Sì, ma non è stato possibile. Per la prossima parte di questo Sinodo, sarà importante riorganizzarlo – per dare più libertà, più opportunità ai vescovi di presentare le loro idee. Deve diventare più simile a un Sinodo dei vescovi, perché i vescovi reclamino il loro ruolo di consiglieri e di testimoni della verità rivelata.

In questo Sinodo è stata posta una grande enfasi sullo Spirito Santo. Cosa ne pensa?

Alcuni oratori hanno detto che dobbiamo essere aperti allo Spirito Santo, ma le voci dello Spirito Santo erano le persone invitate a parlare all’assemblea. Erano le voci dello Spirito Santo, come se fossimo principianti nello studio della teologia. Era come in seminario o all’università, ma un sinodo non è una scuola per principianti – eppure ci parlavano come se […] i vescovi non conoscessero molta teologia. Molti vescovi lì comprendevano la teologia e non potevano parlare [della loro conoscenza].

Può fare un esempio di come gli organizzatori del sinodo hanno inteso l’azione dello Spirito Santo?

Si. Uno dei relatori assegnati […] che è influenzato da questa ideologia “LGBT”, ha parlato di un parente che era bisessuale, che si è suicidato, e la conclusione è stata che la Chiesa deve essere aperta, non a queste persone ma all’ideologia. La colpa è dell’ideologia. Ma non possiamo risolvere questioni e problemi teologici attraverso le emozioni. Questo è solo parlare emotivamente dello Spirito Santo e ci è stato detto che non dobbiamo fare polemiche, che non è possibile parlare [fortemente] contro qualcosa o si viene stigmatizzati come nemici dello Spirito Santo.

Come fanno a sapere che si tratta dello Spirito Santo?

Non parlano dello Spirito Santo, ma solo dello “Spirito”, ma la Prima Lettera di San Giovanni, al quarto capitolo, all’inizio, dice:

“Amati, non credete a ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti per vedere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono usciti nel mondo. Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito che confessa che Gesù Cristo è venuto nella carne è da Dio, e ogni spirito che non confessa Gesù non è da Dio”.

Alcuni oratori parlano anche di apertura e definiscono cosa sia la tradizione, [dicendo] che “non è statica, è dinamica”. Ma alla fine, tutte queste cosiddette riflessioni sinodali mirano a prepararci ad accettare l’omosessualità. Solo questo: Non si è parlato di Gesù Cristo [o] della Rivelazione divina, della grazia di persone umane create a immagine e somiglianza di Dio e di Dio come obiettivo della nostra esistenza umana. Tutto viene ribaltato in modo che ora dobbiamo essere aperti all’omosessualità e all’ordinazione delle donne. Se si analizza il tutto, si tratta di convertirci a questi due temi.

E anche la governance? Pensa che sia anche un tentativo di rovesciare il governo gerarchico della Chiesa?

Sì, alcuni hanno questa immagine di una “piramide rovesciata” di governo, ma al centro di questa piramide c’è la volontà personale del Papa e dei suoi consiglieri e collaboratori. Questa può essere un’immagine da far capire ai bambini, ma una “piramide” o un “poliedro” non è un’immagine biblica della Chiesa. Sono immagini che escono dalla geometria matematica. Dovrebbero invece guardare alle immagini bibliche della Chiesa nella Lumen Gentium: il pastore e il gregge, e tutte queste immagini di una vigna e così via.

Alcuni oratori avevano un’idea sociologica della Chiesa, una comprensione naturalistica della Chiesa, ma non avevano la comprensione teologica. Parlano sempre dello Spirito, ma lo Spirito non è un fluido. Lo Spirito nella Chiesa è la Terza Persona della Trinità. È una Persona. E non possiamo mai parlare dello Spirito Santo senza il Figlio e il Padre. Sempre e in ogni momento parliamo dello Spirito del Padre e del Figlio. Non si parla quasi mai di Gesù Cristo – solo in modo pedagogico, in modo da trasformare le parabole e il loro significato. Gesù non condannò la donna in adulterio, per esempio. Gli interventi parlavano della nostra relazione con Gesù, ma non di Gesù come Parola di Dio, data a noi, una volta e per sempre.

In che misura si parlava di dottrina, fede e morale?

Solo a tavola. Se ne poteva parlare un po’, ma solo per pochi minuti. Erano più che altro una raccolta di impressioni, ma non si trattava di riflessioni teologiche profonde. Come è possibile in questo contesto? Per il resto, c’era solo la possibilità di alcuni interventi, ma era tutto un po’ manipolato e dipendeva da chi era autorizzato a fare gli interventi teologici – chi erano le guide spirituali.

Guardando i delegati, molti di loro erano persone con le cui idee teologiche Benedetto XVI e Papa Giovanni Paolo II non erano d’accordo. Cosa avrebbe fatto Benedetto di questo sinodo?

Un teologo scelto per parlare all’assemblea ha parlato sempre di Joseph Ratzinger, ma tutto questo era un inganno. Non era una vera venerazione per lui, per la sua teologia. Vogliono rivitalizzare il vecchio modernismo facendo riferimento a Ratzinger, ma Ratzinger non ha nulla a che fare con il modernismo. San Paolo, per esempio, parlava contro l’omosessualità, ma loro dicono: “Abbiamo le nostre nuove intuizioni, rivelate dallo Spirito Santo”, e quindi d’ora in poi gli atti omosessuali o la benedizione degli atti omosessuali sono una cosa buona. Questa è la loro idea. È abusare dello Spirito Santo per introdurre dottrine che sono apertamente contrarie alle Sacre Scritture. Diranno: “Sì, siamo in continuità. Abbiamo la giusta comprensione della Tradizione e della Scrittura”, e così via. “Per tutto il tempo ci riferiamo a Gesù Cristo”. È un modo selezionato, come se Gesù fosse solo un maestro di morale, come Gandhi e così via. Non dicono o accettano mai che Gesù è il Verbo di Dio diventato carne, l’Incarnazione.

Un vescovo tedesco presente al sinodo ha detto ai giornalisti che è importante mettere Cristo al centro, ma allo stesso tempo “dobbiamo mettere da parte la Tradizione apostolica”. Cosa intendeva dire?

Questo è un trucco che stanno facendo. Non presentano direttamente queste idee, ma mandano persone come questo vescovo a dire queste cose e poi dicono che è solo la sua opinione personale. Ma in realtà, stanno sviluppando una comprensione che non è coerente con la fede cattolica.

Un importante vescovo tedesco del Cammino sinodale tedesco ha detto a questo sinodo che tutti i temi sollevati in Germania dovrebbero diventare l’esempio della Germania per il mondo. Ma negli ultimi anni, la Chiesa in Germania ha perso un terzo dei [suoi] membri, ha poche vocazioni e la frequenza alle messe domenicali è crollata. Questa non può essere la strada per il futuro della Chiesa”. Il Papa ha invitato i vescovi tedeschi a concentrarsi sull’evangelizzazione, ma loro hanno fatto il contrario.

Cosa risponde alle critiche sul fatto che questo non è un Sinodo dei vescovi, visto che quasi un quinto dei partecipanti sono laici che, per la prima volta, hanno diritto di voto? Pensa che ci sia un problema di legittimità canonica del Sinodo?

Gli organizzatori del Sinodo hanno ribadito ieri che si tratta di un Sinodo dei vescovi, ma come può esserlo se i laici hanno la stessa voce, hanno lo stesso tempo per parlare e tolgono ai vescovi la possibilità di parlare? In realtà non è un Sinodo dei Vescovi, ma è più simile alla concezione anglicana di un sinodo, con tre camere secondo un parlamento mondano. Questa non è la Chiesa cattolica. Devono chiarire cosa sia. La costituzione di questo Sinodo dei vescovi si basa sul sacramento dell’ordine o è come un seminario di basso livello?

Diversi partecipanti hanno detto che il Sinodo sembra molto controllato.

Sì, molto controllato. Hanno presentato una “Lettera al popolo di Dio” e ci hanno detto di applaudire per cortesia, dicendo che era il consenso di tutti. L’applauso era il voto. Poi l’hanno portata a ogni tavolo e hanno detto che tutti dovevano firmarla. Una donna o un uomo hanno scattato foto di tutti i firmatari e tutti hanno firmato. Poi hanno detto che avevamo tempo fino alle 4 del pomeriggio per inviare eventuali emendamenti, ma prima dovevamo firmarlo.

Ha pensato di uscire per protestare contro il Sinodo?

No, non ci sono mai stati problemi.

Lo vede ancora come una “acquisizione ostile”, come aveva detto prima del Sinodo?

Non è chiaro. Non dicono apertamente cosa intendono. Non possono dire apertamente: “Vogliamo contraddire la Parola di Dio”. Ma stanno introducendo una nuova ermeneutica con la quale vogliono conciliare la Parola di Dio con queste ideologie – ideologie anticristiane. Ma non possiamo conciliare Cristo e l’Anticristo. Questa ideologia omosessuale, “LGBT”, è, al suo centro, un’ideologia anticristiana. È lo spirito dell’Anticristo che parla attraverso di loro. È assolutamente contraria alla creazione. E il loro trucco consiste nel mescolare la cura pastorale per queste persone con questa ideologia anticristiana. Noi, la Chiesa, siamo gli unici a rispettare la dignità di tutti, dei peccatori, delle persone con problemi in ogni ambito. Ma la soluzione a questi problemi è la via di Gesù Cristo. Il Buon Medico deve dare la migliore medicina e non dire “va tutto bene”.

Spesso le parole di Cristo di “non peccare più” non vengono mai menzionate e sembra invece che si tratti soprattutto di accoglienza.

Cambiano la definizione di peccato. Non ci sono peccati [per alcuni di loro]. “Sono solo persone ferite. Non sono peccatori. Sono persone ferite, ferite dalla Chiesa, dalla dottrina della Chiesa”. Non credono nel peccato originale o nel peccato come atto. Non lo negano teoricamente, ma praticamente. Per loro la Chiesa è l’aggressore, e quindi la Chiesa deve fare questo – la Chiesa è responsabile. Ma cos’è la Chiesa per loro? In realtà, stanno parlando di se stessi. Dicono: “Noi siamo la Chiesa”. Ma se parlano negativamente della Chiesa, parlano della Chiesa come oggetto. L’articolo 11 della costituzione Lumen Gentium del Concilio Vaticano II dice che la Chiesa è il corpo santo di Cristo e che possiamo ferire il corpo di Cristo con i nostri peccati. Ma per alcuni dei presenti al sinodo, Cristo sta ferendo noi. Se io rubo i tuoi soldi e tu mi chiami ladro, per loro sei tu che mi ferisci.

Dove vede che tutto questo si sta dirigendo? Come si svolgerà nel prossimo anno o oltre? Quali saranno le conseguenze di tutto questo?

Penso che l’obiettivo sia quello di rendere la Chiesa più conforme a questa Agenda 2030 internazionale. E lo abbiamo visto nella politica di chi viene invitato a visitare pubblicamente il Papa. Non si tratta di famiglie normali con cinque figli: non vengono mai invitate. No, di solito sono bisessuali, transessuali e così via, e questa è tutta una provocazione – c’è tutta questa propaganda. Non viene mostrato nessun vescovo ortodosso che lo incontra, ma il partito dell’aborto è sempre presente.

Gesù ha detto di andare in tutto il mondo, da tutti, ma di farli discepoli, di insegnare loro la fede e di battezzarli se accettano la fede. Questo significa andare in tutto il mondo, non invitare il mondo e lasciare che ognuno sia quello che vuole.