Mustafa Barghouti, politico palestinese e co-fondatore della Palestinian National Initiative, ha definito il piano di Trump per Gaza una “grande delusione” piena di “mine”.
Ha criticato Trump per essere apertamente di parte nei confronti di Israele, ignorando il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione e non affrontando la questione centrale: l’occupazione israeliana.
Le “miniere”/pericoli:
- Nessun vero ritiro israeliano: solo vaghe “fasi”, con Netanyahu che afferma esplicitamente che sarà “lento” – Barghouti lo definisce una ricetta per il disastro.
- Israele potrebbe riprendere la guerra: anche dopo la restituzione dei prigionieri, Netanyahu ha affermato che, se lo desiderasse, riprenderebbe il genocidio. Senza garanzie, Israele potrebbe manipolare gli eventi per giustificare ulteriori attacchi.
- Verrà imposto un dominio straniero: il piano emargina tutte le istituzioni palestinesi e coinvolge Tony Blair, che Barghouti ha definito un “criminale di guerra” per l’Iraq.
Mantenere le truppe israeliane a Gaza e lasciare che Blair supervisioni il governo è, nelle sue parole, “una ricetta per la continuazione della guerra piuttosto che per porvi fine”. Ha affermato che il piano sembra un ultimatum unilaterale tra Stati Uniti e Israele, non un serio processo di pace. Fonte: Sky News (Video completo linkato qui sotto)
Mustafa Barghouti, Palestinian politician and co-founder of the Palestinian National Initiative, called Trump’s Gaza plan a “great disappointment” that is riddled with “mines.” He slammed Trump for being openly biased toward Israel, ignoring Palestinians’ right to… pic.twitter.com/3JNaXmOYrU
— Drop Site (@DropSiteNews) September 30, 2025
Subito dopo la conferenza stampa con Trump, Netanyahu si vanta che i paesi arabi hanno accettato le condizioni di Israele e che Israele non si ritirerà mai da Gaza, nonostante quanto affermato da Trump: “Invece di essere Hamas a isolarci, siamo stati noi a isolare Hamas. Ora il mondo intero, compresi il mondo arabo e musulmano, sta facendo pressione su Hamas affinché accetti le condizioni… per liberare tutti i nostri ostaggi… mentre le IDF rimangono nella maggior parte della Striscia”
Questa non è un’offerta di cessate il fuoco, è un ultimatum ai palestinesi che probabilmente non l’accetteranno.