La politica green: stop a economia e popolazione

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Ursula lo dice proprio chiaro: l’imperativo è “bloccare l’economia e la popolazione”, altrimenti “il pianeta non cela farà”.

E specifica: “Il Green Deal europeo (“Diventare il primo continente a impatto climatico zero, sic) segue lo spirito del rapporto “I limiti della crescita” commissionato 50 anni fa dal Club di Roma” [15 maggio 2023]

Insomma la Commissione Europea ammette che le attuali politiche europee riguardanti l’agenda verde seguono lo spirito del famoso rapporto “The Limits to Growth” (I limiti dello sviluppo), commissionato nel 1972 dal Club di Roma ai ricercatori del MIT (https://www.mit.edu/).

(All’interno del video il servizio di ABC News del 1973 sul rapporto “The Limits to Growth (https://www.clubofrome.org/publication/the-limits-to-growth/)“)

MB un ricordo – Nei primi anni ‘70 la mia vita di ancor giovane giornalista fu dedicata a combattere le teorie del Club di Roma espresse appunto nel libro di Peccei, che in italiano fu intitolato “I Limiti dello Sviluppo” e in inglese come vedete, più esplicitamente era i Limiti alla Crescita”.   Poiché allora l’epoca digitale non esisteva nemmeno nei sogni più folli, nulla di ciò che scrissi allora si trova su internet, e non mi è possibile postare gli articoli stampati di allora. Ai giovani che non sanno nulla converrà ricordare che il saggio di Peccei, che si presentava come fredda e oggettiva opera di scienza (ricorda qualcosa?) proclamava che, con l’aumento della popolazione, stavano per esaurirsi le risorse minerali e della natura. Intervistai scienziati ed economisti internazionali che denunciarono che il libro esponeva dati falsi e deformati – tipo che il petrolio sarebbe finito nel 2000 – con un chiaro intento ideologico anti-umano.

Ideologia che lo stesso Peccei rivelò interamente in un libello che scrisse anni dopo, non più pretesamente scientifico ma “militante” (Cento pagine per l’avvenire, 1981) dove definiva il fenomeno della sovrappopolazione come «metastasi cancerosa», affermando che: «È dunque in uno slancio di creatività eccezionale o in un momento di smarrimento che la Natura produce la sua ultima grande specie, quella cui abbiamo dato il nome di homo sapiens? È questi il suo capolavoro, o invece non è che un refuso sfuggito al controllo della selezione immediata, oppure ammesso con la condizionale nel grande flusso della vita?” (p. 56),

Come Kissinger, sui amico, Peccei (uomo Fiat – e il Club di Roma era una propaggine della Fondazione Agnelli) decise che l’uomo era “un refuso della Natura”, un “cancro del Pianeta” Alan Gregg, Rockefeller Foundation, 1954) da estirpare.

E’ molto istruttivo constatare che la Ursula dichiara di ispirarsi esplicitamente a questo libro per le sue politiche di transizione ecologica: proclamando che la UE persegue insieme la riduzione della popolazione e – attenzione – l’arresto (stop) dell’economia. Se il siero mRNA che lei ha comprato da Pfizer il 4,5 miliardi di dosi sta provvedendo allo spopolamento, non va dimenticato che l’impostura pandemica è servita non meno a determinare il collasso dell’economia, desiderato e volontario, e che la UE continua e aggrava con le “sanzioni alla Russia” il cui effetto di distruzione dell’economia europea e non russa è così evidente, che il presidente Orban le ha definite uno “spararsi nel petto europeo”.