Stanno per legalizzare il suicidio

il 17 luglioin Senato, potrebbe essere scritta una delle pagine più buie della nostra Repubblica.

In quella data, arriverà in Aula una proposta di legge per trasformare il suicidio in una “soluzione” legale, aprendo una breccia mortale nella nostra civiltà.

La cosa più sconcertante è che a spingerci verso questo baratro non è la sinistra radicale, ma, incredibilmente, la maggioranza di centrodestra.

Si sta piegando alle pressioni della Corte Costituzionale e delle lobby radicali, che da anni tentano di imporre la loro agenda attraverso le Regioni, senza che vi sia alcun “obbligo” di legiferare, come la stessa Corte ha riconosciuto.

Stanno per cedere. Stanno per autorizzare il primo passo che trasformerà la nostra società in una società dello scarto, dove chi è fragile non verrà più curato, ma indotto a suicidarsi.

Di fronte a questo, il nostro silenzio può trasformarsi in complicità. Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi!

La nostra azione, giovanna, deve essere un segnale forte. La tua firma oggi è un messaggio chiaro alla maggioranza di centrodestra: non siete stati eletti per questo. Non in nostro nome.

Ho letto la bozza del testo che arriverà in aula il 17. È un mostro giuridico. Un labirinto di trappole camuffate da parole rassicuranti.

Ecco i punti più agghiaccianti che ho trovato:

  1. Istituiranno un “Tribunale della Vita e della Morte”. Lo chiamano “Comitato etico nazionale”, ma la sostanza è questa: un pugno di persone scelte dal Governo avrà il potere di decidere se la vita ha ancora abbastanza valore per essere vissuta. Non veri medici che ti curano, ma burocrati con un potere di vita o di morte.
  2. La grande bugia sulle Cure Palliative. Nel testo ti promettono le cure palliative… forse, al 90%, entro il 2028! Ma è una promessa vuota e un inganno. Lo Stato, infatti, già oggi non rispetta la legge 38/2010 sulle cure palliative, lasciando senza assistenza il 77% degli adulti e fino all’85% dei bambini che ne avrebbero diritto. Se falliscono oggi, perché dovremmo credergli domani? È un ricatto crudele: ti neghiamo le cure oggi, ma ti offriamo subito la scorciatoia per la morte.
  3. Lo Stato come Ponzio Pilato. La legge prevede che lo Stato organizzi tutto, ma che l’atto finale sia compiuto da un “aiutante”, per non assumersi la responsabilità diretta dell’uccisione. È ipocrisia di Stato. E attenzione: questo “aiutante” può essere chiunque, persino il tuo medico curante, la cui vocazione verrebbe così corrotta per sempre.
  4. Si cede alla pressione dei giudici. Il centrodestra cede al ricatto della Corte Costituzionale che nel 2019, sfruttando il caso di “DJ Fabo”, si inventò la non punibilità di chi aiuta altri ad uccidersi. Confermando quella sentenza sbagliatissima la legge indurrà migliaia di malati, disabili ed anziani a chiedere di essere uccisi.

Se questa legge sarà approvata, lo Stato offrirà il suicidio come “soluzione” e le persone più fragili inizieranno a considerarlo come l’unica opzione possibile o addirittura auspicabile.

Questa non è una legge, ma un mostro giuridico. Dobbiamo chiedere con forza alla maggioranza di avere il coraggio di fare marcia indietro. La tua voce serve a questo.

La parola con cui proveranno a ingannarci, giovanna, è una sola, ed è apparentemente innocua: libertà di “scelta”.

Ma è con l’esaltazione di questa parola che vedremo aprirsi davanti a noi il baratro di questa deriva.

Perché quella che oggi chiamano “scelta” per pochi, domani diventa un “diritto” per molti, e alla fine un “dovere” per chiunque sia considerato un peso.

Non è una previsione, è la cronaca di ciò che già accade in Canada, dove offrono la morte ai disabili per risparmiare sui sussidi, o in Olanda, dove l’hanno concessa a una ragazza di 17 anni per depressione.

E di fronte a questi orrori, c’è ancora chi dice: “Tranquillo, in Italia non accadrà”…

Davvero possiamo essere così ingenui? Abbiamo già visto come derive culturali, che fino a pochi anni fa sembravano impossibili, siano diventate la nuova norma.

Legalizzare il suicidio assistito non è compassione. È la resa finale di fronte alla sofferenza. È dire: “Non possiamo curarti, ma possiamo darti una via d’uscita rapida: ti aiutiamo ad ammazzarti”.

Questa non è una proposta di legge, giovanna. È il principio di una profonda spaccatura che condurrà la nostra Italia in un baratro di morte e ingiustizia, dal quale non sarà possibile tornare indietro. La tua firma oggi può essere la voce che impedirà alla maggioranza di centrodestra di compiere questo passo nell’abisso.

Se lasceremo passare questa legge,  non si tornerà più indietro.

Questa non è solo una battaglia politica, ma una scelta di civiltà che lasceremo in eredità ai nostri figli. Oggi la tua firma non è un semplice clic: è un atto di resistenza. È la decisione di alzarsi in piedi mentre c’è chi vuole distruggere ciò che ci rende umani.

È dire “basta” prima che sia troppo tardi.

So che sei una persona che non si volta dall’altra parte. Per questo conto sul tuo aiuto.

Avanti tutta, per la vita!

Antonio Brandi
Presidente Pro Vita & Famiglia

P.S. Il tempo è scaduto. Il 17 luglio è il giorno della verità. Dobbiamo scatenare un terremoto PRIMA di quella data. Ti chiedo un gesto straordinario: dopo aver firmato, prenditi due minuti e inoltra questa mail a TUTTI i tuoi contatti. Invia il link su WhatsApp. Dobbiamo diventare una valanga. Grazie!

 

IL TUO 5 PER MILLE? A PRO VITA & FAMIGLIA ONLUS!

Trasforma la cultura della vita e della famiglia in azione con il tuo 5 PER MILLE! Donalo a Pro Vita & Famiglia Onlus per difendere la vita dal concepimento alla morte naturale e per fermare il gender nelle scuole!

È un gesto semplice e gratuito: basta indicare nella dichiarazione dei redditi il Codice Fiscale: 94040860226Scopri di più qui.

 

SOSTIENI LA MISSIONE DI PRO VITA & FAMIGLIA: AIUTACI!

Attiva una donazione mensile e diventa “Protettore della Vita”: riceverai il riconoscimento speciale riservato ai sostenitori più impegnati di Pro Vita & Famiglia Onlus. Scopri qui i privilegi dei “Protettori della Vita”.

Se oggi non puoi attivare una donazione mensile, per favore aiutaci con una donazione singola.

Per restare autonomi e indipendenti non riceviamo fondi dallo Stato, da lobby o da corporazioni: la tua donazione è vitale per la nostra missione…

Scegli come aiutarci oggi:

Dona ora con Carta o Paypal cliccando qui.

Dona con Bonifico Bancario
Beneficiario: Pro Vita e Famiglia Onlus
Causale: Donazione
IBAN: IT65 H030 6905 2451 0000 0000 348