93 senatori su 100 ricevono i fondi per la propria campagna elettorale direttamente da AIPAC, la lobby israeliana non registrata come associazione estera.
In cambio della loro elezione, questi senatori esercitano pressione sul governo degli USA affinché questo assuma decisioni in favore di Israele.
Grazie al sito gratuito “track Aipac” (https://www.trackaipac.com/)è possibile individuare i rappresentanti che non hanno ricevuto denaro dalla lobby Israeliana.
Molti creator affermano che dopo aver trattato l’argomento AIPAC, i loro canali sono stati oscurati per mesi da Youtube++
SHOAH ™marchio registrato
A quanto è emerso Steven Spielberg detiene tutti i diritti d’autore sulla “Shoah™”, cioè su un marchio registrato e dunque sottoposto alle leggi del commercio internazionale. Ciò significa che, se un regista diverso volesse fare riferimento al presunto genocidio degli ebrei dal 1941 al 1945, dovrebbe chiedere il permesso a Spielberg e pagare. Già una cosa del genere spiega molte cose su tale storia e sul suo utilizzo mediatico-spettacolare.
In altre parole se un regista e la sua Corporation detengono i diritti d’autore su un determinato pezzo di storia, questo può significare solo una cosa: siamo di fronte a Un’industria dell’Olocausto, per usare il titolo di un famoso libro di Norman Finkelstein.
“Abbiamo già provato ad assassinarlo, ma non sempre funziona”: un ex agente del Mossad spiega come Trump sia intrappolato nel caso Epstein “Il governo americano è intrappolato; Jeffrey Epstein è uno dei loro strumenti per intrappolarlo”, testimonia Ari Ben Menashe (https://en.wikipedia.org/wiki/Ari_Ben-Menashe).
Il principale finanziatore di Epstein per decenni, il miliardario j Leslie Wexner, è stato uno dei co-fondatori del Mega Group (https://www.mintpressnews.com/mega-group-maxwells-mossad-spy-story-jeffrey-epstein-scandal/261172/), ed è noto per la sua inclinazione alla “filantropia filo-israeliana”. Kash Patel, attuale direttore dell’FBI di Trump, nel 2024: L’FBI ha la lista dei clienti di Epstein e non ne fa nulla. Perché l’FBI protegge il più grande pedofilo della storia?