Trump avverte l’Europa: “Cambia rotta o la tua civiltà sarà cancellata”. La nuova strategia USA – Musk dopo la multa a X: “L’Ue va abolita”
Ue risponde a Trump: “Sulle nostre regole decidiamo noi” – Orban: “La multa Ue a X dice tutto, bravo Musk a resistere”
Musk: “L’Ue va abolita, sovranità torni ai singoli Stati”
“L’Ue dovrebbe essere abolita e la sovranità restituita ai singoli Paesi, in modo che i governi possano rappresentare meglio i propri cittadini”. All’indomani della multa da 120 milioni di euro imposta dalla Commissione europea a ‘X’ per la violazione degli obblighi di trasparenza ai sensi della Legge sui servizi digitali (DSA), Elon Musk twitta contro l’Ue sua piattaforma.
Orban: “La multa Ue a X dice tutto, bravo Musk a resistere”
“L’attacco della Commissione a X dice tutto. Quando i padroni di Bruxelles non riescono a vincere il dibattito, chiedono multe. L’Europa ha bisogno di libertà di parola, non di burocrati non eletti che decidono cosa possiamo leggere o dire. Tanto di cappello a Elon Musk per tenere il punto”. Lo scrive su X il premier ungherese Viktor Orban, all’indomani della sanzione inflitta dall’esecutivo di Ursula von der Leyen alla piattaforma social, la prima nel quadro del Digital services act europeo.
Ue risponde a Trump: “Sulle nostre regole decidiamo noi”
“Quando si tratta di decisioni che riguardano l’Unione europea, queste vengono prese dall’Unione europea, per l’Unione europea, comprese quelle che riguardano la nostra autonomia normativa, la tutela della libertà di espressione e l’ordine internazionale fondato sulle regole”. Lo riferisce un portavoce della Commissione Ue in risposta alla strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. “Il partenariato transatlantico è unico e, come sempre, gli alleati sono più forti insieme”, evidenzia.
Usa: Kallas, ‘sono ancora nostro principale alleato, i principi base rimangono’
“Gli Stati Uniti sono ancora il nostro principale alleato, penso che non abbiamo sempre la stessa opinione su diverse questioni, ma penso che i principi generali rimangono. Siamo i più grandi alleati e dobbiamo rimanere uniti”. Così Kaja Kallas, Alta rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e di sicurezza, ha risposto, a margine Doha Forum, ad una domanda riguardo alla nuove Strategia per la sicurezza nazionale Usa che contiene delle dure critiche verso gli alleati europei. “Certo ci sono molte critiche, ma credo che alcune cose siano vere”, ha aggiunto Kallas riferendosi al contenuto del documento.
“Europa cambi o la sua civiltà sarà cancellata”, il monito di Trump nella nuova strategia Usa
“Se le tendenze attuali continueranno, l’Europa sarà irriconoscibile in vent’anni o meno”, con il serio rischio che la sua civiltà venga “cancellata”. Questo l’avvertimento contenuto tra gli obiettivi fondamentali delineati dalla nuova Strategia di sicurezza nazionale Usa, pubblicata ieri dalla Casa Bianca e firmata dal presidente Donald Trump, che spiega come tradurre la dottrina “America First” in politica estera.
Gli obiettivi Usa e il monito al Vecchio Continente
Secondo il testo, le “questioni più gravi che l’Europa deve affrontare includono le attività dell’Unione europea e di altri organismi transnazionali che minano la libertà politica e la sovranità, le politiche migratorie che stanno trasformando il continente e generando conflitti, la censura della libertà di parola e la soppressione dell’opposizione politica, il crollo dei tassi di natalità e la perdita di identità e fiducia nazionali”.
Nel testo, Washington avverte che “se le tendenze attuali continueranno, il continente sarà irriconoscibile in vent’anni o meno”, e “non è dunque affatto certo che alcuni Paesi europei manterranno economie e forze armate abbastanza solide da restare alleati affidabili”. Molte di questi Stati-nazioni, che rimangono “l’unità politica fondamentale del mondo”, al momento stanno intensificando gli sforzi che contraddistinguono il loro percorso attuale, rileva la strategia: “Vogliamo che l’Europa rimanga europea, che ritrovi la fiducia nella propria civiltà e abbandoni l’attenzione fallimentare alla soffocante regolamentazione”, si legge nel documento.
“Europa cambi o sua civiltà sarà cancellata”
Il documento evidenzia anche come i funzionari Usa siano “abituati a considerare i problemi europei in termini di carenze di spesa militare e stagnazione economica. In parte è vero, ma i problemi reali dell’Europa sono ancora più profondi. L’Europa continentale ha visto la propria quota del Pil globale diminuire, dal 25% nel 1990 al 14% di oggi, in parte a causa di regolamentazioni nazionali e transnazionali che minano la creatività e l’operosità. Ma questo declino economico è oscurato dalla prospettiva, ancora più seria, di una cancellazione della civiltà“. Altrove, nella sezione che riguarda l’Ucraina, il documento parla anche di “sovversione dei processi democratici” da parte dei governi europei.
“Eppure, l’Europa rimane strategicamente e culturalmente vitale per gli Stati Uniti“, continua il documento, sottolineando che il commercio transatlantico “è ancora uno dei pilastri dell’economia globale e della prosperità americana”, i settori industriali europei “restano tra i più solidi al mondo” e il continente ospiti “ricerche scientifiche d’avanguardia e istituzioni culturali di livello mondiale. Non possiamo permetterci di abbandonare l’Europa: farlo sarebbe controproducente per gli obiettivi di questa strategia”.
La diplomazia americana deve quindi “continuare a difendere la vera democrazia, la libertà di espressione e la celebrazione senza complessi del carattere e della storia delle singole nazioni europee. L’America incoraggia i propri alleati politici in Europa a promuovere questa rinascita dello spirito, e la crescente influenza dei partiti patriottici europei è motivo di grande ottimismo“.
“Il nostro obiettivo è aiutare l’Europa a correggere la propria traiettoria attuale. Avremo bisogno di un’Europa forte per competere con successo e collaborare con noi nel prevenire che qualsiasi avversario domini il continente europeo”, continua il testo, specificando che gli Stati Uniti rimangono “comprensibilmente legati sentimentalmente al continente europeo, e naturalmente alla Gran Bretagna e all’Irlanda. Il carattere di questi Paesi è anche strategicamente importante, perché contiamo su alleati creativi, capaci, fiduciosi e democratici per creare condizioni di stabilità e sicurezza. Vogliamo collaborare con Paesi allineati che desiderano ristabilire la loro antica grandezza”.
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