UE fermata per corruzione l’ex ministra PD Federica Mogherini 

di Redazione Esteri

L’indagine sarebbe iniziata dopo le accuse secondo cui il Seae e il Collegio d’Europa (retto proprio da Mogherini) avrebbero utilizzato in modo improprio i fondi pubblici dell’Ue

Inchiesta per corruzione nelle istituzioni Ue: fermata l’ex ministra Pd Federica Mogherini e l’ambasciatore Stefano Sannino

È Federica Mogherini, l’ex Alta rappresentante dell’Ue e attuale rettrice del Collegio d’Europa, una delle tre persone fermate nell’ambito dell’indagine su corruzione e frode negli appalti, come riporta il quotidiano belga Le Soir citando fonti vicine al dossier. Poco prima il sito Euractiv aveva reso noto un blitz della polizia belga nella sede del Servizio europeo per l’azione esterna a Bruxelles e nel Collegio d’Europa di Bruges nell’ambito di un’inchiesta su un presunto uso improprio di fondi europei. Secondo quanto trapela, l’irruzione è avvenuta anche in alcune abitazioni private. Le operazioni sono scattate all’alba di martedì, e hanno portato al sequestro di documenti e al fermo di tre persone accusate di presunta frode negli appalti, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale. Tra queste, riportano i media, c’è anche l’ambasciatore Stefano Sannino, già segretario generale del EEAS, ex rappresentante permanente dell’Italia presso l’Ue oltre a essere stato, dal 1998 al 2001, capo di gabinetto del Ministero del Commercio internazionale sotto i ministri Piero Fassino ed Enrico Letta. Non si conosce ancora l’identità del terzo fermato, un amministratore del Collegio d’Europa di Bruges.

Il Servizio europeo per l’azione esterna (EEAS) dipende dall’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (ruolo ricoperto oggi da Kaja Kallas). Il Collegio d’Europa è un istituto indipendente di studi europei post-universitari che è retto dal 2020 dall’italiana ed ex ministra degli Esteri del governo Renzi, ex Alto rappresentate dell’Ue dal 2014 al 2019. L’indagine sarebbe iniziata dopo le accuse secondo cui il EEASe il Collegio d’Europa avrebbero utilizzato in modo improprio i fondi pubblici dell’Ue nel 2021 e nel 2022, riporta Euractiv che cita fonti informate. In quel periodo l’Alto rappresentante dell’Unione era lo spagnolo Josep Borrell.

Al centro vi sarebbe un appalto per finanziare la nuova Accademia diplomatica europea, un programma annuale di formazione per diplomatici finanziato dal Servizio diplomatico Ue e ospitato a Bruges. Gli investigatori stanno verificando se il Collegio d’Europa o suoi rappresentanti avessero avuto accesso anticipato a informazioni riservate sulla gara d’appalto. Si tratta dell’ultimo grande scandalo che colpisce le istituzioni europee. Il fascicolo si concentra anche sull’acquisto da 3,2 milioni di euro di un edificio a Bruges nel 2022 da parte del Collegio, una struttura destinata a ospitare i partecipanti dell’Accademia, poco prima che l’EEAS bandisse una gara successivamente aggiudicata al Collegio per 654.000 euro di finanziamento. All’operazione di martedì ha preso parte anche l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), sotto il coordinamento della Procura europea (Eppo). Una vicenda che accresce la pressione sul Collegio d’Europa e sulla sua rettrice Federica Mogherini, oggi anche direttrice della nuova Accademia diplomatica.

Vi sono forti sospetti che, durante la procedura di gara per il programma, sia stato violato l’articolo 169 del Regolamento Finanziario relativo alla concorrenza leale e che informazioni riservate relative all’appalto in corso siano state condivise con uno dei candidati partecipanti alla gara“, scrive l’Eppo. L’indagine è condotta congiuntamente da un giudice istruttore delle Fiandre Occidentali, la provincia belga in cui si trova Bruges. Prima delle perquisizioni, la Procura europea ha richiesto la revoca dell’immunità di diversi indagati, che è stata concessa.

“Possiamo confermare che la polizia era presente oggi presso gli edifici del EEAS e questo fa parte dell’indagine in corso sulle attività svolte nel precedente mandato. E non possiamo fornirvi altro, perché è in corso un’indagine”, ha commentato la portavoce del Servizio per l’Azione esterna dell’Ue, Anitta Hipper, nel briefing quotidiano con la stampa. Portavoce che però non ha risposto alle domande sui tre fermati.