SOLO NETANYAHU NON CONDANNA PUTIN PER SKRIPAL…

Mentre Germania, Francia, Bruxelles e  Stati Uniti,  più la NATO e la UE,  come un sol blocco accusano Putin di aver avvelenato l’ex-spia Skripal,  un’astensione va segnalata: Netanyahu condanna il fatto, ma in un secco comunicato ufficiale, non  si unisce alla condanna generale della Russia, non la nomina nemmeno, e si augura che “la comunità internazionale lavori insieme per evitare ulteriori incidenti di questo tipo “: una frase che poteva essere scritta da Lavrov.

https://www.timesofisrael.com/israel-condemns-uk-nerve-agent-attack-without-mentioning-russia/

I relativamente buoni rapporti personali fra Putin  e Netanyahu possono entrarci per qualcosa. Come  il fatto che Israele ha le forze aeree russe molto vicine in Siria, e si coordina normalmente con esse  quando fa le sue incursioni sul territorio siriano. C’è anche una evidente distanza di Bibi dalle istanze globaliste  di quella parte della lobby che è simboleggiata da Soros. O forse, come sostiene l’ex diplomatico britannico Craig Murray, è proprio Israele ad avere operato col gas nervino per mettere nei guai la Russia.

Caso Skripal, secondo un ex diplomatico britannico c’è la mano del Mossad dietro l’attentato contro l’ex spia

Ma forse  Bibi non ha bisogno di inimicarsi Mosca, perché già fanno tutto le lobbies ebraiche in  Usa ed Europa?

Parigi dove il governo prima fa una dichiarazione di presa di distanza quasi sarcastica: “Non facciamo politiche di fantasia.  Quando ci saranno le prove sarà il tempo delle decisioni” per ulteriori sanzioni alla Russia; smentita poche ore dopo dall’Eliseo – cioè direttamente da Macron –   in cui l’appoggio alla may è  stato definito “fuori questione” e  la  responsabilità russa “molto probabile”. Eppure Macron è stato quello che premeva, fino a ieri, per migliorare le relazioni con Mosca. Evidentemente è stato convinto ad obbedire ad un piano di ostilità totale, che non è il suo.

Nuovo governo Trump:  vittoria neocon

Di chi esattamente, noi  poveri spettatori dall’esterno non sappiamo. Per molti verso sembra che nell’amministrazione Trump abbiano  vinto i neocon, più la CIA che ne è  stata complice: una nuova generazione di neocon  che vogliono la guerra totale all’Iran e l’isolamento della Russia,  i vecchi lupi della CIA che hanno ripreso il sopravvento. Quei vecchi (Brennnan e compari) che, decaduti perché erano stati nominati da Obama, avevano anche minacciato di morte The Donald.   Dopo le ultime cacciate (Tillerson, Cohn..)   il governo americano sembra un dream team della Cia, intesa  come simbolo delle comunità  d’intelligence e “ispiratrice simbolica in quanto  organizzazione mitica completamente esemplare del Deep State”.

Gli espulsi da Trump.  Finora.

L’energumeno che ha sostituito Tillerson, Mike Pompeo  come segretario di Stato rende sicuro che gli USA stracceranno l’accordo sul nucleare con l’Iran, perché Pompeo vi si è opposto quando Obama lo firmò. Inoltre è ferocemente anti-russo.  Senatore (deve la carica ai soldi dei fratelli Koch, miliardari di  cui  è il devoto servo), tuonò che gli Usa dovevano riprendere  i metodi di tortura dell’era Bush. Il che spiega come mai non solo i repubblicani, ma 14 democratici hanno votato per la sua conferma: democratici neocon e j come  Chuck Schumer (leader del Senato), Dianne Feinstein, Sheldon Whitehouse,  e Tim Kaine .

https://worldisraelnews.com/will-pompeo-take-the-us-out-of-the-iran-nuclear-deal/?utm_source=browser&utm_medium=push_notification&utm_campaign=PushCrew_notification_1521136814&pushcrew_powered=1

Quella che ha sostituito Pompeo alla CIA, Gina Haspel, è in tutto per tutto una creatura di Brennan; per lui ha condotto la gestione dei “siti neri” all’estero per torturare i prigionieri; ha torturato, pare, con le sue  mani;   ha avuto una parte centrale nella tortura di Abu Zubaydah,   un palestinese che veniva ritenuto “sapere qualcosa”degli attentati alle ambasciate Usa in Kenia e Tanzania,  tenuto 11 giorni in una vera e propria bara. Soprattutto, la Haspel ha distrutto i videotapes degli interrogatori,  con ciò salvando il didietro a sé e a Brennan e atutta la forza dei torturatori.

https://theintercept.com/2016/08/23/fourteen-years-after-first-cia-torture-session-a-rare-glimpse-of-abu-zubaydah/

John Bolton. Del gruppo neocon originario.

Adesso si parla della imminente cacciata anche del consigliere di sicurezza nazionale H.R. McMaster;    se   al suo posto sarà scelto, come si dice, John Bolton –  l’ebreo  neocon dell’amministrazione Bush,  ambasciatore all’ONU in quegli anni,uno degli artefici della distruzione dell’Irak “dopo” l’invasione americana, un personaggio per cui valgono solo ed elusivamente gli interessi di Israele  – sarà un cadere  dalla padella nella più orribile brace.

John Bolton è un membro del gruppo originario dei neocon,  degli allievi di Leo Strauss e della sua dottrina segreta talmudica,  insomma dei Richard  Perle, Paul Wolfowitz, rabbi Dov Zakheim; è stato uno del PNAC (Project fo  a New American Century)  che “profetizzò” la necessità di  un “attacco catalizzatore” per convincere il popolo americano a  scatenare le guerre   contro “il terrorismo”  che poi seguirono  per il bene di Israele  – quando l’attacco profetizzato si concretò l’11 Settembre: e allora  praticamente tutti i membri del PNAC  erano nel governo Bush jr. a gestire l’attentato.

Purtroppo, a Trump, questo Bolton piace. Il presidente gli ha chiesto consigli in politica estera,  anche a fine giugno 2017. Lo sappiamo  perché Bolton, diventato osspite fisso diFox News, ha raccontato quel che disse al presidente:  “Ci sono segni che il governo di Assad stia pianificando un altro attacco chimico. I piloti americani hanno colpito le forze che minacciano i nostri alleati e abbattuto un aereo siriano e droni iraniani. La probabilità di uno scontro militare diretto tra Stati Uniti e Russia è aumentata. . . Invece di ripetere in modo irriflesso gli errori del presidente Obama, l’amministrazione Trump dovrebbe intraprendere una “rivalutazione dolorosa”, nello stile di John Foster Dulles, per evitare di sperperare la vittoria sul terreno. . .”.

E’ un interventista fanatico.   Con tratti di follia vera e propria, seoncdo quel c he racconta Wayne Madsen, che lo conosce bene : “Bolton crede  che l’Iran stia sfruttando le turbolenze politiche in Venezuela per ottenere l’accesso ai giacimenti di uranio del paese. È anche convinto che Hezbollah abbia creato una rete di narcotraffico in America Latina. Bolton ha invitato Trump a riaffermare la dottrina Monroe – proclamando l’emisfero occidentale come dominio americano – a causa di “intromissione russa” in America Latina”.  Ecco perché al confronto, il consigliere alla sicurezza nazionale McMaster è un moderato, essendo un militare – e lo rimpiangeremo.