SE ERDOGAN INTERVIENE IN LIBIA – NOI CHE SI FA?

“La  Turchia interverrà in Libia?”  – Se lo domanda Bob Woodward, in un articolo che pare riflettere l’incertezza dell’Establishment Usa, sul fatto che Erdogan possa farlo davvero.

E’ successo che gli USA  hanno tolto un embargo  che durava dal 1987 sulla parte greca di Cipro,  come evidente (anche se rozzo) appoggio alle ragioni di Cipro contro le provocazioni turche sulle navi tecniche estere (fra cui l’Eni)  a cui Cipro aveva commissionato  la prospezione e lo sfruttamento dei noti giacimenti sottomarini;  Ankara  ha immediatamente reagito male: minacciando la “escalation”   Washington – se davvero cessa l’embargo  a favore di Cipro.  Il tutto va inserito nelle tensioni  che Erdogan  non dà alcun segno di voler acquietare:  i suoi F-16  violano di continuo lo spazio aereo ellenico costringendo gli F-16 greci a levarsi per intercettare e allontanare l’intruso; la Grecia   vuole comprare  tre droni da Usa o Israele “con capacità di sorveglianza dal Mar Nero alla Libia”.

Intanto sul mare, la nostra fregata Martinengo  partecipa ad una esercitazione con la francese Surcouf e il  pattugliatore cipriota Ioannides  nella Zona Economica Esclusiva (ZEE) di Cipro; la Turchia ha parlato di  allestire  una base navale – in Libia, a difesa e protezione di Al Sarraj, il suo regime e  la ZEE che hanno costituito insieme da  pochi giorni.  E’ dubbio che Erdogan abbia i mezzi per sue così vaste  ambizioni, ma…

“Erdogan  ha ricevuto  Fayez Al Sarraj domenica,  è  la seconda volta in meno di un mese”, nota Woodward ed  ha evocato l’invio di truppe in Libia: “Noi  proteggeremo i diritti della Libia e della Turchia nel Mediterraneo orientale”, ha proclamato il turco  in tv.

Le pretese turche e come si sovrappongono alle greche e cipriote.

Per  buona misura, il Congresso USA per dare nuovo sfogo al suo anti-russismo delirante, sta per votare nuove sanzioni alla Russia  per “il suo intervento in Libia” , presunto come è presunta la presenza di “mercenari russi” di cui si parla molto, in appoggio alle  forze  di Haftar ; e le milizie di  Misurata  (una città stato di bande armate) ha dichiarato di “mobilitare” contro Haftar in appoggio ad Al Serraj ; la  vittoria di Haftar infatti  metterebbe fine alla “libertà” misuratine, delle bande armate e  dei loro affari (lo spaccio scafista  di profughi,  i riscatti pretesi dalle famiglie eccetera) eccetera.

(Secondo  il sito  Strategika, vicino a Mosca, i mercenari russi sono collegati  con le tribù fedeli a Saif-a-Islam Gheddafi, il figlio del defunto; che comunque oggi appoggia  Haftar).

L’Egitto dovrebbe intervenire

Insomma Erdogan, non pago dell’occupazione militare della striscia del Nord Siria contro i curdi, dopo aver non si sa se rotto con la NATO avendo acquistato gli S-400 onde non si capisce se oggi è un  mezzo-alleati d Mosca,  dopo aver violato  le disposizioni dell’ONU con la formazione della ZEE insieme ad Al Serraj (le zone  non possono essere stabilite unilateralmente),  dopo aver irritato la UE [per quel che vale]  con le sue provocazioni attorno a  Cipro, adesso con l’appoggio militare che ha  proclamato di dare ad Al Serraj ,  adesso  vuole vedersela di fatto anche con i paesi che sostengono Haftar: sostanzialmente Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Egitto e  (un po’ defilata) la Russia.

L’Egitto è il più immediatamente pericoloso, avendo forze armate  ragguardevoli, grande demografia  ed essendo confinante ; se Ankara intervenisse con il suo corpo di spedizione a sostenere Al Serraj   (anzi secondo  voci non confermate  sono presenti a Tripoli forze speciali turche) Il Cairo interverrà prima e per scongiurare una sconfitta di Haftar, perché non tollererebbe una Libia  guidata dalla Fratellanza Musulmana al di là della frontiera.

Dunque potremmo davvero vedere la guerra guerreggiata di due medie potenze, con  le  truppe turche che  combattono le egiziane   sul territorio libico- Entrambe le medie potenze hanno”amici”  ricchi  (Erdogan il Qatar) , ovviamente  l’Egitto i sauditi e  gli emirati  in funzione anti-Fratellanza   che possono finanziare un conflitto  lungo e intenso, con tutto il materiale  che serve da consumare in abbondanza.

Speriamo solo che i comandi militari turchi riescano a dissuadere Erdogan, magari facendogli presente che se vuole guerra con Il Cairo, l’Egitto ha il vantaggio di avere una lunga frontiera con la Libia che consente il facile rifornimento di Haftar e i suoi, mentre Ankara dovrà  fare rifornimento  su rifornimenti da spedire via aerea o  via mare  al suo alleato libico, ossia  facili da interrompere.

Altrimenti ci sarà  guerra  sotto casa nostra,  e la rovina di ogni residuale interesse che cerchiamo di mantenere –  saremo triturati ed  essenzialmente la nostra insignificanza è direttamente dovuta alla assenza di una forza militare che susciti rispetto. Questo popolo imbelle che “ha ripudiato la guerra” rischia di scoprire che la guerra non ha ripudiato lui – e non avere niente da mettersi. Che si fa quando fossimo obbligati di  intervenire in Libia, magari su mandato di qualcuna delle entità in stato di morte cerebrale cui aderiamo, la NATO o la Merkel , senza contare il famoso “alleato americano” che dovrebbe difenderci (contro la Russia…) ed  ora è in stato di golpe contro un presidente palesemente insufficiente – che si  fa?  Le nostre minime truppe con qualche capacità  l’alleato ce le tiene in Irak e in Afghanistan –    da 15 anni, per scopo che ormai anche il Pentagono si domanda (riguardo al’Afghanistan) si domanda quali erano stati..

Auguri, italiani, grillini e sardine e seguaci  di Vasco Rossi.