Mangerete insetti, “Ce lo chiede l’Ue”
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Dermatite, il Tar Sardegna sfida la Regione: no all’abbattimento della mandria se presenti pochi casi di bovini infetti
Prima vittoria degli allevatori sardi contro l’abbattimento dell’intera mandria. Il TAR Sardegna ha accolto il ricorso di un’azienda agricola sospendendo l’obbligo di abbattimento dell’intera mandria in caso di focolai di dermatite nodulare.
Dermatite bovina, il Tar condanna i bovini all’abbattimento
La decisione del Tar in merito agli abbattimenti dei bovini sani riguarderà non solo gli allevamenti intensivi ma anche quelli estensivi in cui però: “Le occasioni di contagio sono più basse”Di Maria Laura Scifo – 23 Luglio 2025
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Dopo gli spiragli positivi che erano trapelati lo scorso 7 luglio, con l’emanazione del decreto monocratico cautelare che aveva temporaneamente sospeso l’abbattimento dei bovini non positivi alla dermatite nodulare ma presenti negli stessi allevamenti di quelli che l’avevano contratta, oggi è arrivata un’autentica mazzata per gli allevatori. Il Tar Sardegna ha infatti respinto la richiesta cautelare 638/2025 che era stata presentata da un allevatore del Nuorese contro l’abbattimento dei capi.
Un decisione la cui applicazione viene rimandata all’art. 12 del Regolamento Ue 687/2020, il quale però prevede che gli abbattimenti vengano effettuati solo in caso di presenza di capi positivi all’interno degli stabilimenti, ovvero presumibilmente allevamenti intensivi. La norma infatti non sarebbe compatibile con gli allevamenti a bassa densità animale dove vi è minor rischio di diffusione del contagio rispetto a un allevamento intensivo.
Una situazione che però appare diversa da quella che si è presentata nella giornata odierna. L’allevatore che aveva presentato il ricorso cautelare attraverso i suoi legali disponeva infatti di un allevamento estensivo, motivo per cui la misura estrema dell’abbattimento degli animali sani non sarebbe dovuta essere applicata.
La differenza è infatti formale e sostanziale. Come dichiarato dall’avvocato Raffaele Soddu, difensore del ricorrente: “Nel caso degli allevamenti estensivi, gli animali pascolano senza promiscuità e le occasioni di contagio si abbassano notevolmente, quindi non si applica lo stamping out“. Vi è poi un altro elemento da tenere in considerazione. Secondo quanto riferito, i bovini in questione si erano negativizzati, scongiurando dunque in modo ulteriore la possibilità di trasmissione della malattia.
E’ una pronuncia che farà sicuramente discutere anche nei prossimi giorni, anche perché rimangono aperti i termini per presentare il ricorso al Consiglio di Stato che valuti la proporzionalità e l’adeguatezza della misura ordinata.
Intanto, anche la politica chiede maggiori risposte. Il deputato del Pd Silvio Lai ha sollecitato oggi in Commissione Sanità alla Camera al sottosegretario Marcello Gemmato una strategia più ampia e incisiva, chiedendo di tenere in considerazione le peculiarità degli allevamenti sardi:
“Ho chiesto al Governo di interagire con decisione con l’Unione Europea, affinché si tenga conto delle peculiarità dell’allevamento estensivo sardo, profondamente diverso da quello intensivo su cui si basano i protocolli europei. Servono misure più flessibili, adatte alla realtà territoriale dell’isola, senza che questo metta in discussione le procedure sanitarie previste”.
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Si tratta anche in questo caso di un vaccino sperimentale, con un virus attenuato, cioè non sono disponibili dati di sicurezza e di efficacia.
Autorizzato in Namibia . Quali possono essere gli standard di valutazione di un paese in via di sviluppo in un continente che fa della corruzione la regola e dove detta legge Bill Gates? Sì l’eugenetista che vuol eliminare anche gli allevamenti animali in nome di una sostenibilità del pianeta dettata dai loro tecnocrati venduti.
La solita “roulette russa”.
Nessun vaccino umano (non credo sia diversa la situazione in veterinari) ad oggi, incluso quello Covid protegge dalla malattia e/o interrompe la trasmissione e la diffusione della malattia. Peraltro contiene alte quantità di cDNA, plasmidi batterici, DNA umano, DNA bovino, gene del SV40,ecc.
Un vero vettore ideale tramite cui iniettare qualsiasi altra cosa oltre a MRNA. Una vera arma biologica. Come si può non tenerne conto.
Sono gli stessi personaggi con gli stessi metodi brutali che lo impongono senza fornire dati esaustivi in nome di una emergenza. Stessa manipolazione
Nessun vaccino è in grado d’indurre immunità di gregge. Solo l’immunità naturale la produce, cioè con la guarigione o perché innata.. ragione in più per
favorire le cure e le misure sanitarie utili. Nessuno ne parla mai. Vaccino una possibilità.
Questi vaccini di ultima generazione al massimo producono anticorpi IGG che hanno una durata limitata nel tempo e non inducono protezione (fuga immunitaria), né tanto meno immunità cellulare, responsabile dell’immunizzazione.
Gli studi di sicurezza a lungo termine non sono disponibili, mai stati fatti contro placebo.
Si assume che la produzione di IGG sia sinonimo di immunità. Ma non è vero.
Peraltro, in piena epidemia non si vaccina per non favorire la selezione di ceppi particolarmente aggressivi che possono peggiorare la situazione.
Infine, un virus attenuato non vuol dire inattivo.
Quello del vaiolo umano ad esempio è attenuato ed è responsabile della ricomparsa del vaiolo in molti continenti.
Senza entrare nel merito dell’origine del virus. Il gioco dei virus costruiti per imporre i vaccini nasce proprio in zootecnia. Chiedete alla Capua
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