Riabilitato il dottor Rossaro, colpevole di curare il cancro con l’acido ascorbico

Onore al Dottor Paolo Rossaro che dopo 8 anni di infamie e angherie da parte dell’ordine dei Medici di Padova, che lo avevano ingiustamente radiato, la corte di cassazione ha dichiarato che il Dottor Rossaro è regolarmente iscritto all’albo dei Medici e cassa il provvedimento preso dall’ordine dei Medici. Siamo tutti con te caro Paolo, e come sempre ci ricordi con amore e tenacia VIVA LA VITA.

Contatti

STUDIO MEDICO DOTT. PAOLO ROSSARO

Via Riviera 20, 35020 Polverara (PD)

Tel. 049/977.24.81 – Email: segreteria@paolorossaro.it

MANUALE DEL PROTOCOLLO ANTICANCRO CON FENBENDAZOLO E IVERMECTINA: Separare i fatti dal clamore, capire i veri benefici e prendere decisioni sanitarie consapevoli Copertina flessibile – 23 novembre 2025


⚠️ Disclaimer: Questo libro non fornisce consigli medici, istruzioni terapeutiche o affermazioni di guarigione. È una risorsa informativa. Consultare sempre un medico qualificato prima di prendere decisioni riguardanti la propria salute.

Scopri la verità su fenbendazolo e ivermectina — e riprendi finalmente il controllo del tuo percorso contro il cancro

Se tu o qualcuno a cui vuoi bene state affrontando il cancro, probabilmente avete visto i titoli… i post virali… le storie bisbigliate sui “rimedi miracolosi” che circolano sui social.

Hai sentito le promesse.
Hai sentito nascere la speranza.
Hai sentito anche la paura — la paura di non sapere cosa è reale e a chi credere.

Questo libro è la tua chiarezza, la tua fiducia e la tua calma nel caos.

Perché i lettori definiscono questo libro la guida più onesta e illuminante su fenbendazolo e ivermectinaNel Manuale del protocollo con fenbendazolo e ivermectina, scoprirai le vere prove — senza clamore, senza panico, senza teorie del complotto e senza il rumore caotico di Internet.

Niente sensazionalismi.
Nessuna promessa falsa.
Nessun linguaggio confuso o tecnico.

Solo spiegazioni chiare e basate sui fatti che ti permetteranno finalmente di capire:

  • Cosa fa davvero il fenbendazolo nel corpo
  • Cosa l’ivermectina ha dimostrato — e cosa non ha dimostrato
  • Perché “il cancro è un parassita” è diventato un mito virale
  • Cosa dice davvero la scienza sugli eventuali effetti anticancro
  • Quando la speranza è giustificata — e quando la prudenza è fondamentale
  • Come parlare con il tuo medico senza paura, vergogna o imbarazzo
  • Come proteggerti da disinformazione, truffe e automedicazione pericolosa
  • Quando le opzioni sperimentali possono avere senso — e come trovare veri studi clinici

Questo libro non predica da lontano.
Ti parla come qualcuno che è stato nella stanza con te… che conosce la paura, le ricerche notturne, la disperazione di trovare risposte — e la frustrazione davanti a informazioni contraddittorie.

Cosa rende questo libro diverso — e perché ti serve oraRacconta l’intera storia — con chiarezza, calma e compassione.

Scoprirai:

  • Approfondimenti scientifici spiegati con parole semplici
  • Aspettative realistiche su ciò che questi farmaci possono e non possono fare
  • Come valutare le affermazioni come un esperto (anche senza formazione scientifica)

Questa guida è il tuo scudo contro la disinformazione… e la tua bussola verso decisioni informate e sicure.

A chi è rivolto questo libro

  • Ai pazienti che cercano chiarezza — non sensazionalismo
  • Alle famiglie che desiderano risposte ragionevoli
  • Ai caregiver che vogliono aiutare in modo efficace
  • A chiunque sia curioso di fenbendazolo, ivermectina, miti sul cancro o farmaci riproposti

Perché ti sentirai diverso dopo aver letto questo libroPerché finalmente saprai cosa è reale… cosa è possibile… e cosa è pericoloso.
Perché smetterai di dubitare di te stesso.
Perché ti sentirai stabile, informato e tranquillo — anche quando online regna il caos.

Non lasciare che la confusione decida il tuo futuro — riprendi il controllo oggiSe sei stanco del rumore…
Se non ne puoi più dei post basati sulla paura…
Se vuoi solo la verità — chiara, calma e onesta…

Questo è il libro che devi avere.

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Il tuo cammino merita risposte — risposte vere — e tutto inizia qui.

Cancro al pancreas, nuove speranze terapeutiche dai farmaci antiparassitari. Lo studio

I ricercatori: “Questo studio dimostra l’efficacia del riposizionamento di farmaci, il cosiddetto ‘drug repositioning’. Questo approccio permette di utilizzare farmaci già approvati per trattare patologie diverse da quelle per cui sono stati originariamente sviluppati”
di I.F.
Cancro al pancreas, nuove speranze terapeutiche dai farmaci antiparassitari. Lo studio

Dai farmaci antiparassitari una nuova arma contro l’adenocarcinoma duttale pancreatico, fra i tumori più aggressivi e difficili da trattare, perché capace di sopravvivere alla ‘fame’ e di resistere alle terapie. È la via tracciata da uno studio condotto da scienziati dell’Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom) di Milano e dell’università Statale meneghina, pubblicato su ‘Biomedicine & Pharmacotherapy‘ e finanziato da Fondazione Airc per la ricerca sul cancro e dal mecenatismo, attraverso “una generosa donazione” della famiglia Ravelli a favore dell’Experimental Therapeutics Program (Etp) di Ifom. Le cellule dell’adenocarcinoma duttale pancreatico – spiegano da Ifom e UniMi – presentano mutazioni genetiche che ne alterano il metabolismo, permettendo loro di sopravvivere anche in ambienti poveri di nutrienti”.

Ecco come il tumore si ‘adatta’

Per riuscirci adottano una strategia che in gergo tecnico si chiama macropinocitosi: “È uno dei principali meccanismi adattativi utilizzati dal tumore – descrive Giorgio Scita, a capo del laboratorio Ifom Meccanismi di migrazione delle cellule tumorali e professore ordinario di Patologia generale in Statale -. Si tratta di un processo che permette alle cellule tumorali di assorbire, o più letteralmente ‘ingoiare’, nutrienti dall’ambiente circostante, garantendo loro un vantaggio in condizioni di carenza di risorse. Questo meccanismo è inoltre implicato nella resistenza a trattamenti come gemcitabina, 5-fluorouracile, doxorubicina e radioterapia con raggi gamma, poiché aiuta le cellule tumorali a mantenere la sintesi di nucleotidi necessari alla loro crescita”.

Le potenzialità racchiuse in quattro molecole

Grazie alla sinergia tra il gruppo di Scita e l’Etp dell’Ifom, programma specializzato nell’identificazione e caratterizzazione di farmaci oncologici, è stato possibile “sviluppare una serie di saggi cellulari basati sull’analisi delle immagini per identificare inibitori specifici della macropinocitosi”, sottolinea Ciro Mercurio che guida l’Etp. Il primo passo è stato creare un saggio in miniatura con cui mimare questa strategia di sopravvivenza in cellule tumorali del pancreas in coltura e misurare quantitativamente l’assorbimento di nutrienti fluorescenti. Quindi, “partendo da circa 3.600 molecole tra farmaci approvati e composti in varie fasi di sperimentazione clinica – prosegue Mercurio – abbiamo identificato 28 potenziali inibitori della macropinocitosi. Studi successivi hanno ristretto la lista a quattro molecole attive, tra cui l’ivermectina e il pirvinio pamoato, originariamente utilizzate per il trattamento di infezioni parassitarie”.

Nuove prospettive di cura all’orizzonte

“Questi inibitori – riferisce ancora Mercurio – sono stati validati in colture in tre dimensioni di cellule tumorali e fibroblasti, in grado di simulare almeno in parte anche il microambiente tumorale. Il pirvinio pamoato, tra l’altro, è un composto in fase di sperimentazione clinica per il trattamento dell’adenocarcinoma pancreatico”. I risultati dello studio milanese potrebbero facilitare lo sviluppo di nuovi trial clinici e la definizione di nuovi trattamenti per l’adenocarcinoma duttale pancreatico, migliorando così le prospettive di cura per i pazienti affetti da questo aggressivo tipo di tumore, prospettano gli autori. “Questo studio – conclude Mercurio – dimostra l’efficacia del riposizionamento di farmaci, il cosiddetto ‘drug repositioning’. Questo approccio permette di utilizzare farmaci già approvati per trattare patologie diverse da quelle per cui sono stati originariamente sviluppati. Negli ultimi anni si è rivelato promettente poiché può ridurre significativamente i tempi e i costi necessari all’approvazione di nuovi farmaci, oltre a offrire nuove opportunità per individuare strategie antitumorali innovative”.