Filippo Burla:
L’Europa si è sottomessa quando ha preso la decisione di sacrificare il mercato interno per far dipendere dall’export la propria crescita, facendosela cioé finanziare dagli altri: scelta miopissima che oggi presenta il conto con la resa dell’Ue su quasi tutta la linea
Arnaud Bertrand:
Il contrasto non potrebbe essere più eloquente. Mentre l’UE si è impegnata ad acquistare 750 miliardi di dollari di GNL statunitense al quintuplo del prezzo russo, un tributo a Trump nei prossimi tre anni, la Cina è riuscita a eliminare completamente qualsiasi dipendenza dai combustibili fossili statunitensi. È letteralmente azzerata.
Le importazioni di energia dalla Cina agli Stati Uniti scendono quasi a zero in vista dei cruciali colloqui commerciali di Stoccolma Le importazioni cinesi dei principali prodotti energetici statunitensi – petrolio greggio, gas naturale liquefatto e carbone – hanno raggiunto quasi lo zero a giugno, segnando un cambiamento significativo mentre Pechino e Washington si preparano al terzo round di colloqui commerciali a Stoccolma la prossima settimana. Le importazioni cinesi di petrolio greggio dagli Stati Uniti sono scese a zero per la prima volta in quasi tre anni, in calo rispetto agli 800 milioni di dollari di giugno 2024, mentre le consegne di gas sono rimaste a zero per il quarto mese consecutivo e gli acquisti di carbone sono scesi a poche centinaia di dollari dagli oltre 90 milioni di dollari di un anno fa.
Il crollo segue i dazi cinesi del 10%-15% imposti sui prodotti energetici americani da febbraio. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent incontrerà le controparti cinesi a Stoccolma per estendere la tregua tariffaria oltre il 12 agosto, con discussioni che dovrebbero includere i continui acquisti da parte della Cina di petrolio russo e iraniano sanzionato, in mezzo alle minacce statunitensi di ingenti dazi sui paesi che acquistano energia russa.
Ricordiamo: