Italia i salari sono bassi. Anzi, si sono abbassati …La variazione degli stipendi tra il 1990 e il 2020 è del -2,9%, non solo il più basso in Europa, ma persino in controtendenza rispetto agli altri paesi europei.
Ma quali sono le ragioni?
Il meccanismo è semplice: entriamo prima nella UE e poi nell’euro, ci chiedono di tagliare debito e spesa pubblica. Ci chiedono di privatizzare. Ci chiedono, insomma, di non investire il denaro pubblico.
Ci chiedono perciò un risparmio e un aumento delle tasse affinché noi si passi da un deficit di bilancio a un surplus (o avanzo primario).
Ci chiedono di essere (ohi!) dei “buon padre di famiglia”, perché si sa, lo Stato, per gli euro-liberoti, è come una famiglia.
La ragione di queste richieste è solo una: la stabilità monetaria.
L’euro deve essere una moneta abbastanza “debole” perché permetta un modello economico mercantilistico (export led), ma abbastanza forte da ingenerare fiducia ne immercati™, i finanziatori della moneta (e sul punto sorvolo).
Noi chiaramente non solo obbediamo ma lo facciamo con scrupolosa dedizione, come fosse una missione: distruggiamo il nostro tessuto produttivo e mandiamo a spasso un bel po’ di gente solo per avere un bell’avanzo primario da mostrare a Bruxelles. Per ottenerlo, tagliamo di qui, tagliamo di lì, limitiamo le assunzioni nel settore pubblico e comprimiamo i salari pubblici e privati (direttamente o indirettamente), perché è così che ci viene chiesto e noi non possiamo non obbedire
. Scherziamo? Se vai a raccontare questa storia, molti ti danno del populista o ti guardano come se venissi da Marte. Il che è anche comprensibile: stai dicendo, senza troppi fronzoli, che la UE non è stata creata per dare benessere ai cittadini, ma per trasferire ricchezza dal basso verso l’alto, o da certi paesi ad altri.
Eppure, basterebbe non solo leggere i trattati, ma anche capirli. Allora, si scoprirebbe che l’obiettivo primario dell’Unione Europea non è il lavoro (principio cardine della Costituzione), ma è la stabilità monetaria.
Tutto ruota intorno a essa. L’occupazione? Citata ma solo come obiettivo secondario ed eventuale, cioè sempre che non collida con sua maestà la stabilità monetaria (cosa che, invero, accade sempre).
Perciò, detto francamente, potete parlare di ricette per far ripartire l’occupazione o per far crescere i salari, ma se come ingrediente principale di queste ricette non ci mettete l’uscita dai trattati UE e dall’euro, è come cercare di fare una torta senza farina, lievito, uova e zucchero. Fonte grafico Openpolis.