L’OMS: “miliardi moriranno” nell’imminente pandemia di influenza aviaria

Ecco qui: il prossimo esercizio di terrorismo è stato scelto dall’ente globale ONU finanziato da Bill Gates: non “milioni” ma addirittjhura  “miliardi” di uomini saranno falciati dal nuovo virus. Quello dell’aviaria, sostanzialmente finora innocuo per l’uomo;  ma come s’intuisce dall’articolo che riportiamo più sotto, sembra abbiano sintetizzato una variante che attacca i mammiferi ed è più letale. Esattamente come profetizzato da Gates.

La scelta dell’aviaria come virus del Terrore ha anche il vantaggio di legittimare la strage di pollame e la scomparsa dal mercato delle uova, l’alimento che finché  è disponibile a basso prezzo  non consente di passare agli insetti come cibo.

Ecco  il pezzo:

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha avvertito che una grande percentuale della popolazione terrestre potrebbe morire in un’imminente pandemia di influenza aviaria.

Parlando ai giornalisti durante un briefing virtuale venerdì, la dott.ssa Sylvie Briand, direttrice dell’OMS per la preparazione e la prevenzione di epidemie e pandemie, ha descritto le ultime tendenze nella diffusione del virus come “ preoccupanti. 

Infowars.com riporta: Secondo Briand, a parte un numero crescente di casi negli uccelli, una situazione simile è stata osservata nei mammiferi, compresi gli esseri umani.

Giovedì, le autorità cambogiane hanno riferito che una ragazza di 11 anni era morta di influenza aviaria, con anche suo padre risultato positivo. I loro contatti sono attualmente in fase di controllo.

Commentando il caso, Briand ha sottolineato che non è ancora chiaro se vi sia stata effettivamente una trasmissione da uomo a uomo o se i due individui abbiano contratto il virus semplicemente a causa della loro “esposizione alle stesse condizioni ambientali” , cioè , stretto contatto con uccelli infetti o altri animali.

Il rappresentante dell’Oms ha detto ai giornalisti che l’organizzazione è in stretto contatto con le autorità cambogiane per eventuali aggiornamenti.

Mentre l’H5N1 esiste ormai da più di due decenni, nel 2020 è emerso un nuovo ceppo chiamato clade 2.3.4.4b, che negli ultimi mesi ha portato a un numero record di decessi sia tra gli uccelli selvatici che tra il pollame domestico.

I dati raccolti finora indicano che il nuovo sottotipo in genere non causa malattie significative negli esseri umani. Ad oggi, l’OMS conosce solo una mezza dozzina di casi, la maggior parte dei quali lievi.

All’inizio di questo mese, l’organizzazione ha classificato come basso il rischio rappresentato per l’uomo dall’H5N1.

Tuttavia, l’Osservatorio sanitario globale sta già intensificando i suoi sforzi di preparazione, osservando che sono disponibili diversi antivirali, oltre a 20 vaccini autorizzati, qualora la situazione dovesse peggiorare.

Secondo l’OMS, tra gennaio 2003 e gennaio 2023 sono stati segnalati un totale di 868 casi di infezione umana che coinvolgono vari ceppi di influenza aviaria, di cui 457 si sono rivelati fatali.

E se poi scompaiono “miliardi” di uomini, poco male: lorsignori stanno creando con l’Intelligenza Artificiale (uno dei loro miti) robot biologici sostitutivi,  usando cellule cerebrali umane.  A cosa serva un mostro simile non chiedetelo: è la Quarta Rivoluzione  Industriale  promossa da  Schwab come fine a sé, voglia frenetica di manipolare l’essere umano e vilipenderlo  usandolo come strumento fin nella sua più profonda intimità, quella neurologica.

L’articolo qui sotto mostra come al centro del nuovo satanico esperimento ci sia la John Hopkins University, la stessa  che  “Il 18 ottobre 2019, a New York, nel collegato Johns Hopkins Center for Health Security, in collaborazione con il World Economic Forum e la Bill and Melinda Gates Foundation, ha ospitato l’Event 201,  l’esercitazione pandemica di alto livello”  da cui è nato il terrorismo pandemico Covid.

Gli scienziati ora vogliono creare intelligenza artificiale utilizzando vere cellule cerebrali umane

I modelli di apprendimento automatico come quello che alimenta ChatGPT stanno generando saggi, racconti e interi podcast. Ma gli scienziati stanno cercando un altro modo di fare calcoli che potrebbe essere altrettanto efficiente e potente, ed è nel nostro cervello.

In un nuovo articolo pubblicato martedì su Frontiers, una vasta collaborazione internazionale guidata dai ricercatori della John Hopkins University (JHU) descrive in dettaglio come le tecnologie cervello-macchina siano l’ultima frontiera del biocomputing e fornisce una tabella di marcia su come realizzarla.

Come spiega il documento, l’intelligenza organoide (OI) è un campo emergente in cui i ricercatori stanno sviluppando il calcolo biologico utilizzando colture 3D di cellule cerebrali umane (organoidi cerebrali) e tecnologie di interfaccia cervello-macchina. Questi organoidi condividono aspetti della struttura e della funzione del cervello che svolgono un ruolo chiave nelle funzioni cognitive come l’apprendimento e la memoria. Servirebbero essenzialmente come hardware biologico e un giorno potrebbero essere ancora più efficienti degli attuali computer che eseguono programmi di intelligenza artificiale.

“La visione di OI è quella di utilizzare il potere del sistema biologico per far avanzare il campo delle scienze della vita, della bioingegneria e dell’informatica”, ha scritto Lena Smirnova, ricercatrice presso JHU e autrice dell’articolo, in una e-mail a Motherboard. “Se guardiamo all’efficienza con cui il cervello umano opera nell’elaborazione delle informazioni, nell’apprendimento, ecc., si è tentati di tradurre e modellare ciò per avere un sistema che funzionerà più velocemente e in modo più efficiente [rispetto] ai computer attuali”.

Ad esempio, il cervello umano ha un’incredibile capacità di immagazzinare informazioni: la zucca media può immagazzinare circa 2.500 terabyte, secondo il documento. I ricercatori immaginano complesse strutture cellulari 3D che sarebbero collegate all’intelligenza artificiale e ai sistemi di apprendimento automatico.

“Stiamo raggiungendo i limiti fisici dei computer al silicio perché non possiamo racchiudere più transistor in un minuscolo chip”, ha dichiarato Thomas Hartung, ricercatore presso JHU e uno degli autori dello studio, in un comunicato stampa. “Ma il cervello è cablato in modo completamente diverso. Ha circa 100 [miliardi] neuroni collegati attraverso oltre 1015 punti di connessione. È un’enorme differenza di potenza rispetto alla nostra tecnologia attuale”.

I ricercatori hanno precedentemente combinato il biologico e il sintetico per insegnare alle cellule cerebrali come giocare a Pong , una prova di concetto che è stata condotta da alcuni degli stessi scienziati coinvolti in questa iniziativa. Quel progetto prevedeva la creazione di un sistema DishBrain, in cui i ricercatori hanno creato un’interfaccia cervello-computer, fornendo ai neuroni semplici input sensoriali elettrici e feedback che hanno permesso loro di “imparare” il gioco.

Tuttavia, il nuovo documento vede applicazioni ancora più grandi rispetto all’ottenere celle per giocare ai videogiochi. Per prima cosa, gli organoidi cerebrali potrebbero avere applicazioni in medicina. Gli autori scrivono che la ricerca OI consentirà l’esplorazione dei disturbi dello sviluppo neurologico e neurodegenerativo interindividuale e rivoluzionerà la ricerca sui test antidroga.

Proprio come con l’intelligenza artificiale , ci sono preoccupazioni etiche e i ricercatori lo riconoscono. Per garantire che l’OI si sviluppi in modo eticamente e socialmente reattivo, propongono un approccio di “etica incorporata”, in cui “team interdisciplinari e rappresentativi di esperti di etica, ricercatori e membri del pubblico identificano, discutono e analizzano questioni etiche e le restituiscono a informare la ricerca e il lavoro futuri.

Questa tecnologia non è esattamente pronta per essere implementata domani. Tuttavia, i ricercatori posizionano i documenti come un punto di partenza per ulteriori ricerche.

“Abbiamo già organoidi cerebrali funzionali, poiché abbiamo un sistema elettrofisiologico attivo, che ha un’attività elettrica sincrona e risponde agli stimoli chimici ed elettrici”, ha scritto Smirnova. “Il prossimo passo su cui stiamo lavorando è caratterizzare e ottimizzare ulteriormente il sistema dimostrando gli aspetti molecolari e cellulari chiave dell’apprendimento, in particolare [per] sviluppare un modello di apprendimento a lungo termine”.

Veniamo all’Italia: tutto  è pronto per ricominciare ad imporre  l’obbligo di inoculo.

«No ai vaccini obbligatori»: ginecologo di 72 anni radiato dall’Ordine dei medici

L’Ordine dei medici di Teramo ha radiato il ginecologo Roberto Petrella, noto per le sue posizioni critiche in particolare sul vaccino anti Papillomavius Hpv. In generale, contro i vaccini obbligatori. La decisione dell’Omceo abruzzese era attesa da giorni dopo la discussione del caso il 4 giugno scorso, e nel frattempo Petrella aveva preannunciato l’intenzione di presentare ricorso contro un eventuale provvedimento.

Vaccini obbligatori, la reazione del medico

«Mi hanno radiato (medico di 72 anni in pensione) perché ho criticato la vaccinazione», ha comunicato in queste ore via social. «Non mi hanno voluto far parlare – scrive Petrella in uno dei suoi tanti, lunghi post su Facebook – per ripetere le stesse cose che avevo detto al presidente dell’Ordine dei medici di Teramo in passato» e sulle quali «avevo fornito una ricca documentazione», precisa. «L’unica mia colpa è quella di aver consultato testi acquistabili in ogni libreria e aver consolidato concetti utili all’informazione», aggiunge. E «non esiste radiazione – chiosa – se esiste la verità scientifica».

“Perché mi hanno radiato?”

«Non ho mai espresso contrarietà ai vaccini», sostiene ancora Petrella. «Sono favorevole alla vaccinazione, ma contrario all’obbligatorietà. Può essere questo un motivo di radiazione?», chiede. «Come mai non viene radiata la ministra Grillo? Era contro la vaccinazione obbligatoria». «Noi medici dobbiamo fare pulizia in casa nostra», commenta il virologo pro-vax Roberto Burioni .

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Sancte Mikhael Arcangele defende nos in proelio; ontra nequitiam et insidias diaboli esto preasidium