LGBTQ”M”

Alla sigla della Lobby Gay, che ha negli anni aggiunto nuove categorie, diventando Lgbtq, si può aggiungere “m”. La Lobby ultimamente si è arricchita della banda ufficiale, i Maneskin, che vi aderiscono con entusiasmo. Negli anni del Covid, in cui sono stati annullati gli eventi musicali, sia di musica leggera che di classica e in cui anche i personaggi più famosi lamentano l’interruzione di ogni attività, è maturato stranamente il successo planetario di questo gruppo.

Qualche ingenuo direbbe: ”beh, che c’è di strano, si tratta di musica”, senza capire che è stata un’operazione creata a tavolino, per diffondere un lavaggio del cervello per i giovani, che si aggiunge alla distruzione definitiva della scuola. È un lavaggio del cervello che si avvale della così detta “teoria gender”. Sul palco i Maneskin, sembrano usciti da un corteo arcobaleno Lgbtqm, con tanto di mutande, calze a rete e atteggiamenti inequivocabili. I maneskin nel 2017 hanno partecipato al Concorso X Factor arrivando secondi, poi comincia la veloce ascesa del gruppo.

Nel 2018 sono stati ospiti di “Che tempo che fa” del super raccomandato Fazio. Vincono il Festival di Sanremo nel 2021. Poi vincono l’Eurovision Song Contest e anche gli Europe Music Awards di Mtv a Budapest. Quindi approdano negli Usa per lavare il cervello anche ai giovani americani. Qui dopo aver assaporato le luci della ribalta con la partecipazione al Jimmy Fallon Late Show conquistano anche la stampa americana. Loudwire li ha incoronati come “la band più grande del mainstream”.

Grazie alla spinta della potente Lobby Lgbtqs, con un veloce aumento di visibilità sono arrivati a essere il “gruppo di spalla”, che ha preceduto i Rolling Stones, nel recente ultra pubblicizzato concerto di Las Vegas. Che dei giovani rockettari, borgatari romani, arrivino in breve tempo a conquistare il pubblico americano, ricevendo le lodi del quasi ottantenne Mick Jagger (un Dorian Gray musicante) senza spinte anche del Cornuto non è credibile.

Non tutti sanno che Jagger è un seguace del mago Aleister Crowley, noto satanista, approdato in Sicilia, all’inizio del 1900, al quale si ispirano esponenti degenerati del mondo sulfureo di certa musica rock, dediti all’occultismo gnostico satanico. Facciamo alcuni nomi: Jimmy Page (chitarrista dei Led Zeppelin, che ha comprato e ci è andato a vivere, la villa di campagna di Crowley), Ozzy Osbourne, Iggy Pop, Black Sabbath, Marilyn Manson, Charles Manson etc. Questo mondo della musica rock satanista fa parte dei progetti del Great Reset da diffondere come modello di vita: i famigerati sesso, droga, rock ‘n roll, ma oggi anche Lgbtq e satanismo. I Rolling Stones sono attivi da oltre 50 anni e ricordiamo il disco “Sympathy for the devil” con un testo inequivocabile e il disco “Their Satanic Majesties Request.

Ormai le manifestazioni sataniche non sono più segrete. Si organizzano di fronte a migliaia di persone. Ricordiamo la celebrazione satanica del 1° giugno 2016, per l’inaugurazione della nuova galleria del Gottardo. Il giornalista americano Rick Wiles del sito cattolico Trunews scrisse che quella mostrata dal regista Volker Hesse nel suo spettacolo inaugurale del Gottardo, sarebbe un’infinita serie di invocazioni sataniche, per richiamare il demonio in terra. Nel video visto da centinaia di migliaia di persone si rappresenta il ballo degli operai zombie che si denudano per invocare il maligno. Accusano l’italiano usato dai cantanti di essere una lallazione senza senso se non per chi esplora i luoghi più bui dell’anima. “Ma chi ha organizzato tutto ciò?”, si chiede Wiles.

Tutto è voluto dal Nuovo Ordine Mondiale. Visto che Davos non è così lontano, si può facilmente pensare a Klaus Schwab del Wef che ha una casa in Svizzera, dove avrà studiato il Great Reset facilitato dalla diffusione del Covid-19. Considerato che non molto lontano si trova il Cantone di San Gallo, dove la cosiddetta Mafia avrebbe organizzato l’elezione di Bergoglio, il copione è quasi compiuto. Oggi questa tendenza è sempre in aumento. Ricordiamo il recente Festival Astroworld 2021 dal 5 al 7 novembre di Houston che prevedeva un concerto del rapper Travis Scott, trasformatosi in una cerimonia sulfurea, con 8 morti dai 14 ai 27 anni e centinaia di feriti nella calca. Autentiche vittime sacrificali per Belzebù.

Facciamo un appello ai genitori, visti i frequenti “rave parties”, senza controllo da parte delle forze dell’ordine e con la partecipazione di migliaia di giovani, dove si sa, la droga circola in grande quantità, di essere consapevoli dei pericoli corsi dai figli . Fra l’altro è annullato il distanziamento e l’uso della mascherina fra i partecipanti, come invece viene imposto nei pochi concerti di musica classica, nei musei,  nei teatri…

Il Musicologo

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