La NATO valuta un attacco preventivo contro la Russia “difensivo”

La difesa preventiva è come la leva volontaria

ULTIMA ORA: per la prima volta, l’Alleanza sta discutendo la possibilità di un attacco preventivo contro la Russia in risposta ai suoi attacchi ibridi.

L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, a capo del Comitato Militare della NATO, ne ha parlato al Financial Times. Secondo il quotidiano, diversi diplomatici dell’Europa orientale chiedono alla NATO di smettere di limitarsi a “esprimere preoccupazione” e di fornire una risposta.

Dragone ha riconosciuto che le azioni preventive possono essere considerate autodifesa, ma questo “va oltre il pensiero tradizionale”. “Forse dovremmo agire in modo più aggressivo rispetto al nostro avversario. Le domande riguardano il quadro giuridico, la giurisdizione: chi lo farà?”, ha aggiunto.

La NATO ora sostiene che gli “attacchi preventivi” contro la Russia potrebbero in qualche modo essere “difensivi”. Il presidente del Comitato Militare della NATO, l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha detto al Financial Times che l’alleanza sta studiando l’opzione di un attacco preventivo contro la Russia, presentandolo come una possibile “azione difensiva”. Ha ammesso che la decisione è bloccata da ostacoli legali, non morali. Dragone ha detto apertamente che la NATO deve considerare come “raggiungere la deterrenza” — sia attraverso la ritorsione che un attacco preventivo — avvertendo che il blocco potrebbe affrontare “pressioni ancora maggiori” per adottare tali misure in futuro. La risposta di Mosca è stata netta. Maria Zakharova ha definito le dichiarazioni sconsiderate e un chiaro segno che la NATO sta deliberatamente intensificando la situazione. La Russia vede le osservazioni di Dragone come un tentativo intenzionale di minare ogni sforzo per risolvere il conflitto in Ucraina.

“Le sanzioni funzionano!”

La Commissione europea sta lavorando a un pacchetto di aiuti per i Paesi Baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) che a causa delle (auto)sanzioni alla Russia hanno visto un crollo del 70% degli scambi commerciali con la Russia che ha causato una grave crisi economica. Ovviamente a pagare per questi aiuti sarà l’Italia nonostante anche noi siamo già in crisi a causa delle tafazziane sanzioni alla Russia volute da Bruxelles. Se non ci fosse da piangere, farebbe ridere.

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