La Germania nazionalizza il settore energetico. Allora si può?

La Germania nazionalizza il settore energetico….

Infrangendo senza complimenti il dogma liberista che è la dottrina sacra della UE; che ha un controllore della Privatizzazione di Tutto, anche dei monopoli naturali come ferrovie e autostrade; e sorvegliante che non avvengano aiuti di stato alle aziende, nei panni della Commissaria Vestager; ideologia a cui si deve la frenesia delle privatizzazioni di tutto ciò che è statale, dalla sanità alla scuola alle centrali nucleari. Macron ha cercato infatti di privatizzare le centrali atomiche, affidarle ai “mercati” irresponsabili, ricavando 10 miliardi “per finanziare l’innovazione” (sic): ossia senza alcun motivo serio, ma di pura ideologia. Non c’è riuscito, ora EDF è avviata ad essere di proprietà pubblica al 100 per cento.

Adesso tocca al governo Scholz, che scrive il New York Times

Nazionalizza Uniper per garantire l’approvvigionamento energetico

La Germania spenderà 8 miliardi di euro (7,9 miliardi di dollari) per acquisire azioni di Uniper che non possiede già, portando la sua partecipazione al 99% e iniettando ulteriori 8 miliardi di euro di capitale fresco nella società, ha affermato il ministro dell’Economia, Robert Habeck .

“Lo stato farà tutto il necessario, questo è evidente, per stabilizzare le aziende e mantenerle operative sul mercato”, ha affermato Habeck.

Uniper, un tempo il più grande importatore tedesco di gas russo, è il secondo fornitore di energia in una settimana che il governo tedesco ha dovuto risparmiare intervenendo per garantire l’approvvigionamento, e la terza società legata alle importazioni di carburante dalla Russia che ha richiesto l’intervento del governo da quando la Russia ha invaso Ucraina. Gli interventi fanno parte di un’ampia serie di azioni dei governi di tutta Europa, che stanno effettivamente invertendo decenni di promozione di un approccio di libero mercato alle industrie dell’elettricità e del gas naturale, mentre i legislatori si muovono per garantire l’approvvigionamento a fronte di prezzi dell’energia record” .

Nei fatti, la nazionalizzazione serve a vender energia sottocosto rispetto ai prezzi dei “mercati spot” che sono distruttivi dell’economia – quando la crisi morde, è la mano pubblica che salva, non il mercato. Non risulta che la commissaria Vestager, che aveva occhiutamente impedito all’Italia di dare aiuti a una banca, abbia nulla da eccepire sulla mega-privatizzazione del gigante Uniper.

Dunque, adesso, nazionalizzare si può? In Italia un governo “patriottico” potrebbe ri-nazionalizzare ENI, di cui possiede il 30%, per calmierare le bollette alle migliaia di aziende che stanno per chiudere causa caro energia?

Ciò è previsto e legittimato – probabilmente i politici non lo sanno – persino dalla Costituzione. Articolo 43:

A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia

Previdenti, i padri costituzionali. L’articolo 43 è stato da allora violato infinite volte, a cominciare dalla visita (1992) del Vile Affarista sul Britannia, il panfilo della regina, ad esporre alle multinazionali finanziarie estere i lucrosi tesori pubblici dell’IRI da comprare. Da allora –da Draghi il grande privatizzatore , ma anche da Prodi, Amato, Ciampi – stato tutto uno svendere imprese italiane, non solo pubbliche ma anche private, cedute a capitali stranieri .

Come dimostra questo stupefacente e agghiacciante elenco giratomi da un lettore,

Aziende italiane vendute all’estero dal 2018:

  • Acqua di Parma (LVMH) Francia
  • Algida (Unilever) Inghilterra
  • Ansaldo Breda (Hitachi) Giappone
  • Ansaldo STS (Hitachi) Giappone
  • Benelli (Qianjiang Group Co. Ltd) Cina
  • Bertolli (Unilever / Deoleo) Inghilterra / Spagna
  • Birra Peroni (Asahi Breweries) Giappone
  • Bnl (BNP Paribas) Francia
  • Bottega veneta (Kering) Francia
  • Brioni (Kering) Francia
  • Buitoni (Nestle via Newlat) Svizzera
  • Bulgari (LVMH) Francia
  • Cademartori (Lactalis) Francia
  • Carapelli (Deoleo) Spagna
  • Cariparma (Crédit Agricole) Francia
  • Coccinelle (E-Land Europe) Corea del Sud
  • Compagnia Italiana Forme Acciaio SPA (Zoomlion Heavy Industry Science and Technology Co., Ltd.) Cina
  • Conbilel (Oaktree Capital Management) Stati Uniti
  • Cova (LVMH) Francia
  • De Tomaso (Ideal Team Ventures Limited) Cina
  • Dietor (Katjes International Gmbh) Germania
  • Dietorelle (Katjes International Gmbh) Germania
  • Dodo (Kering) Francia
  • Ducati [Audi (via Lamborghini Automobili)] Germania
  • Edison (Électricité de France) Francia
  • Energie [Crescent HydePark (via Miss Sixty)] Cina , Singapore
  • Eridania (Cristal Union) Francia
  • Fendi (LVMH) Francia
  • Ferretti Weichai Power Cina
  • Fiat Ferroviaria (Allstorm) Francia
  • Fiorucci [Janie e Stephen Schaffer (privati)] Inghilterra
  • Galatine (Katjes International Gmbh) Germania
  • Galbani (Lactalis) Francia
  • Gelati Motta (Froneri International) Inghilterra
  • Gianfranco Ferré (Paris Group International LLC) Emirati Arabi
  • Grom (Unilever) Inghilterra
  • Gruppo Gancia (Russian Standard) Russia
  • Gucci (Kering) Francia
  • Indesit (Whirpool) Stati Uniti
  • Invernizzi (Lactalis) Francia
  • Italcementi (HeidelbergCement) Germania
  • Krizia (Marisfrolg Fashion Co. Ltd) Cina
  • La Perla [Sapinda (Lars Windhorst)] Germania
  • La Rinascente (Central Group) Thailandia
  • Lamborghini (Audi) Germania
  • Lanificio Cerruti (Njord Partners) Inghilterra
  • Locatelli (Lactalis) Francia
  • Loro Piana (LVMH) Francia
  • Lumberjack (Ziylan) Turchia
  • Magneti Marelli (Calsonic Kansei) Giappone
  • Mandarina Duck (E-Land Europe) Corea del Sud
  • Merloni [Whirpool (via Indesit)] Stati Uniti
  • Mila Schon (Itochu Corporation) Giappone
  • Miss Sixty (Crescent HydePark) Cina , Singapore
  • Nastro Azzurro [Asahi Breweries (Gruppo Peroni)] Giappone
  • Nocrineria Fiorucci (Campofrio Food Group) Spagna
  • Parmalat (Lactalis) Francia
  • Perugina (Nestlè) Svizzera
  • Pininfarina (Mahindra Group) India
  • Pirelli (Marco Polo International Holding Italy S.p.A.) Cina
  • Poltrona Frau (Haworth Inc.) Stati Uniti
  • Pomellato (Kering) Francia
  • Pucci (LVMH) Francia
  • Richard Ginori [Kering (via Gucci)] Francia
  • Safilo (Hal Investments) Olanda
  • Saila (Katjes International Gmbh) Germania
  • Saiwa (Mondel?z International) Stati Uniti
  • San Pellegrino (Nestlè) Svizzera
  • Sasso (Deoleo) Spagna
  • Sergio Tacchini (Hembly International Holdings) Cina
  • Sperlari (Katjes International Gmbh) Germania
  • Splendid (Jacobs Douwe Egberts) Olanda
  • Star (GBfoods) Spagna
  • Telecom Italia (Elliott Management Corporation) Stati Uniti
  • Valentino (Mayhoola for Investments Spc) Qatar
  • Valle degli Orti (Frosta) Germania
  • Versace (Capri Holdings) Stati Uniti
  • Wind [VEON Ltd. / CK Hutchison Holdings Limited, Bermuda (Regno Unito) / Isole Cayman (Cina)]

Insomma tutto ciò che in Italia rende grazie al lavoro e alla creatività nostra, è in mano a interessi stranieri. Noi lavoriamo, ma i profitti – quando ci sono – sono loro e vanno all’estero.