JUNCKER AUTORIZZA GLI OGM NELLA UE. E’ LA FINE DELLA SOVRANITÀ ALIMENTARE

(da StopEuro)

Juncker (presidente della commissione europea) autorizza ben 19 tipologie di  Ogm (organismi geneticamente modificati) in Europa.Ecco quali sono.Nell’ Ue dopo la sovranità monetaria perdiamo anche quella alimentare…

Il grosso vantaggio dell’Ue per le lobby finanziarie e industriali è che è molto più facile influenzare un potere centrale che i singoli governi dei 28 paesi membri. Le istituzioni europee soffrono di una cattiva immagine presso i cittadini europei (vedi Eurobarometer: fiducia nell’Unione Europea al 37% in Ue, sfiducia maggioritaria in 14 paesi tra cui l’Italia). I centri di potere di Bruxelles e Francoforte sono visti come lontani dal popolo; controllati dalle lobby; indifferenti agli interessi e alle opinioni dei cittadini comuni; proni a quelli delle élite finanziarie; sbilanciati a favore dei grandi gruppi a scapito di piccoli produttori e aziende familiari o individuali.

Questi cliché sono stati ancora una volta confermati questa settimana in maniera ‘eclatante’ (cit. Renzi). Il colpaccio di Juncker: ieri infatti la Commissione guidata dall’ineffabile Juncker, noto amico dei piccoli contribuenti e feroce avversario delle grandi multinazionali che tentano di eludere il fisco, ha autorizzato l’introduzione in tutta l’Ue di 19 Ogm, senza attendere il parere di Parlamento e Consiglio Europeo. L’autorizzazione vale 10 anni su tutto il territorio europeo e include gli Stati che si erano opposti.

 

la lista degli Ogm autorizzati da Juncker: sui 19 approvati, 17 sono per l’alimentazione umana e animale e 2 riguardano specie di garofani. Ben 11 sono brevetti dell’americana Monsanto (soia, mais, colza e cotone), gli altri 8 sono prodotti della statunitense Dupont e dei gruppi tedeschi Bayer e Basf. Tutto indica un’attenzione speciale delle istituzioni europee per gli interessi delle multinazionali a danno della biodiversità e della libera scelta. Ricordiamo infatti che sementi non incluse in una lista della Ue sono vietate. Lista i cui criteri privilegiano le sementi industriali ed escludono varietà antiche e tradizionali.

A riprova, associazioni senza fini di lucro che come Kokopelli promuovevano la biodiversità sono state punite con multe astronomiche e la cessazione dell’attività per aver diffuso semenze tradizionali secondo una sentenza della Corte Europea del 2012. Una sentenza che rovesciava la posizione dell’Avvocatura Generale della stessa Corte Europea, la quale stimava che «il divieto di commercializzazione di sementi (…) è non valido in quanto viola i principi di proporzionalità e di libera impresa secondo l’articolo 16 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, la libera circolazione delle merci secondo l’articolo 34 Tfue così come il principio di uguaglianza di trattamento secondo l’articolo 20 della detta carta». Dunque la Corte ribalta il parere dell’Avvocatura e vieta le sementi tradizionali. Il terreno è pronto per la mossa successiva. E qui interviene Juncker, che motu proprio autorizza gli Ogm su tutto il territorio europeo.  [

 

http://www.stopeuro.news/juncker-autorizza-gli-ogm-nella-ue-e-la-fine-della-sovranita-alimentare/

 

“La pericolosità intrinseca degli OGM”

 Un commento su “Il mais OGM non è dannoso per la salute, anzi. Uno studio italiano lo dimostra”

di Giuseppe Atieri

https://www.facebook.com/Giuseppe-Altieri-740012552835256/

https://www.scattidigusto.it/2018/02/15/mais-ogm-non-dannoso-salute/

17 febbraio 2018 alle 21:25

  1. Nel servizio “Il Gene sfigurato” di Carlo Pizzti, Report 1998, si vede chiaramente che il Mais OGM viene ugualmente attaccato dalla piralide, insetto dannoso che si sposta dalle parti verdi della pianta, contenenti un veleno prodotto attraverso i geni di un batterio inseriti nell’OGM (bacillus thuringiensis), all’interno delle pannocchie, laddove mangia i semi di mais che non esprimono la tossina del batterio.

Pertanto non c’è riduzione di micotossine, anzi potrebbe esservi anche un aumento, considerando inoltre che le coltivazioni di ogm vengono stoccate per anni nei silos e trasportate dalle navi in tutto il mondo, laddove si sviluppano muffe pericolose per la salute.

Per cui, una rewiew di studi pubblicati (spesso finanziati dalle multinazionali) non cambia la posizione italiana, che deve puntare alle coltivazioni ogm free di semi tradizionali dei territori italici, con metodi biologici. Unica possibilità di competere con grande qualità e sanità sui mercati mondiali sempre più attenti e sensibili per il drammatico incremento di allergie, patologie degenerative e sterilità.
Se coltivassimo gli ogm tutte le coltivazioni italiane verrebero contaminate dal polline e nessuno potrebbe coltivare biologico e varietà tradizionali… sarebbe la fine della biodiversità.