IL WW PER I PARCHI – E CONTRO GLI UOMINI

“Il World Wildlife Fund si batte per le specie in via di estinzione. Ovunque nel mondo. Grazie anche ai suoi sforzi, circa il 18,8% del mondo è ora un’area naturale protetta. Ma la protezione della natura ha anche un prezzo. Gli abitanti originari della zona sono stati cacciati dai loro villaggi per il bene degli animali. Spesso con una mano pesantissima. I bracconieri diventano più violenti, con il risultato che anche gli ambientalisti stanno militarizzando.
IL WWF non solo fornisce ai guardiacaccia gli apparati di visione notturna, ma fornisce anche addestramento per le armi e gli interrogatori. Quali conseguenze ha questo per la popolazione locale? ZEMBLA indaga l’India e parla ai ranger del parco armato. Quanto possono spingersi lontano per proteggere gli animali e in che modo si riferiscono ai diritti umani? “

Così comincia la presentazione di un servizio della tv olandese (Zembla è la sua rubrica di inchieste scottanti), che rivela il coinvolgimento del WWF anche nei programmi di sterilizzazione delle popolazioni che abitano attorno ai parchi nazionali.
Stephen Corry, direttore di Survival International (organizzazione in difesa dlle popolazioni indigene) denuncia: “Potete immaginare che il WWF promuova la sterilizzazione delle donne attorno ai parchi nazionali in USA ed Europa? Il fatto che lo considerino accettabile in India e in Africa è puro e semplice razzismo. L’inchiesta rivela anche che il personale del WWF è consapevole che in India si pratica lo “sparare a vista” sui bracconieri, e che utilizza l’espressione “uccidere gli indesiderabili”, ma che non fa niente per cambiarla.

Un indesiderabile abbattuto  a Kaziranga. Altri vengono sterilizzati.

Il rapporto ha per titolo: “Vittime del WWF”. In esso, le guardie forestali del parco indiano di Kaziranga (Assam, rinoceronti e tigri del Bengala protetti) riconoscono che hanno l’autorizzazione di sparare a vista sulle persone, e subito dopo personalità del governo che negano esista una tale autorizzazione.
Il WWF Olanda s’è rifiutato ad ogni intervista senza spiegazioni.

Turisti ricchi

Circa 100 milioni di aborigeni e tribali vivono in India nelle foreste ricche di animali selvatici preziosi; sono conosciuti come Adivasi (“gli abitanti originari”); per millenni indisturbati (perché non sterminati dalla cultura indù, che li ha segregati come intoccabili ma così anche conservati),  adesso sono diventati “indesiderabili” per l’ecologismo, e nemmeno veramente cittadini. Una recente sentenza della Corte suprema indiana, ha decretato l’espulsione di 8 milioni di loro dalle loro jungle, dove vivono da tremila anni (in sintonia con i selvatici, visto che non sono loro che hanno sterminato le tigri…); la sentenza è solo sospesa. Una legge di età coloniale britannica, la Forest Right Act  del 1927, conferiva agli Adivasi il diritto sulle loro terre ancestrali, aree “protette” comprese. I gruppi indiani di difesa della natura hanno ottenuto dalla Corte la modifica di tale legge in favore della “natura” e contro gli aborigeni: sono il Wildlife First (Prima la Selvaggina), Wildlife Trust of India, The Nature Conservation Society, The Tiger Research and Conservation Trust, Bombay Natural History Society.
La modifica della legge comprende (secondo la sua bozza, parzialmente rivelata) “immunità all’addetto che usa le armi ecc. per prevenire un reato forestale”. La punizione collettiva della tribù per reati commessi da un membro: “Ogni qualvolta l’incendio è provocato intenzionalmente o per grave negligenza in una foresta riservata, o si verificano furti di prodotti forestali o pascoli da parte del bestiame … il governo dello stato può … ordinare che in tale foresta o in qualsiasi parte di esso, l’esercizio di tutti i diritti di pascolo o di prodotti forestali sono sospesi per il periodo che riterrà opportuno ». Per di più, sarà l’accusato che avrà l’onere di provare la propria innocenza, non l’accusatore.
Infine, il governo propone di creare una nuova classe di foreste, chiamate “foreste di produzione” e dichiarare ogni foresta come “area di conservazione ai fini del sequestro potenziato dell’ossido di carbonio”. A questo scopo altamente ecologico (assorbire l’anidride carbonica) le aree di conservazione saranno aperte a “una gestione forestale attiva per migliorare la crescita vegetazionale mediante rimboschimento e imboschimento”. Il governo aveva in precedenza proposto una politica per l’apertura di foreste a piantagioni commerciali private.
https://thewire.in/rights/modi-government-plans-more-draconian-version-of-colonial-era-indian-forest-act
“Sarà la condanna a morte per milioni di tribali ed autoctoni in India, attraverso la miseria generalizzata, l’impoverimento, le malattie e le morti; una crisi umanitaria che non salverà affatto le foreste, perché sono proprio queste tribù che le conservano da generazioni”.
In Congo il WWF ha promosso un nuovo immenso parco nazionale, a Messok Dja, facendosi portavoce della “volontà” dei locali di avere tale parco, presso l’Unione Europea, che ha elargito un milione di euro per il progetto: il blog Buzzfeed ha scoperto che questa “volontà dei locali” era stata ottenuta a bastonate,come risulta da questo servizio.
https://www.survival.it/notizie/12115
https://www.buzzfeednews.com/article/katiejmbaker/wwf-eu-messok-dja-fears-repression-ecoguards

L’uomo non è specie protetta.

Nessun si aspetti un commento finale. Non c’è da commentare. C’è da contemplare. Contempliamo insieme i misteri gaudiosi seguenti:
L’ecologismo animalista, parte integrante del progressismo umanitario globale, attua con plastica precisione ED ASSOLUTA IMPUNITA’  i genocidi di cui il progressismo medesimo accusa il Nazismo hitleriano, definito per questo il Male Assoluto. Dunque il sistema presente è il Male Assoluto.
Si contempli la conferma del fatto già constato nelle società “avanzate” e globali: le organizzazioni dei “diritti delle minoranze” , siano zingari, finocchi o rinoceronti in estinzione, o turisti ricchi , li promuovono onde spogliare dei loro diritti le maggioranze. Con il plauso del Vaticano ecologico:

La Natura  non la Cultura.

 

Contempliamo il mistero doloroso per  cui  gli aborigeni indiani non vengono essi stessi trattati come “specie in pericolo”; anzi se ne promuove l’estinzione: fra questi esseri umani e il rinoceronte bianco, la minoranza protetta è il rinoceronte bianco. Decine di culture e lingue (e vite umane) sono da cancellare, purché viva la Tigre.

In via di estinzione.

Si contempla il mistero  anticristico  del fatto che nel nuovo sistema globale capitalista, non soltanto i popoli sono superflui;  ma  il progressismo ecologico compassionevole facilmente passa a dichiararne alcuni  “indesiderabili”, bocche inutili  che impediscono la più efficiente sequestrazione dell’anidride carbonica (secundum Greta) – e quindi da sterilizzare, bastonare, espellere dalle loro giungle ancestrali perché possano morire ai margini di esse. Applicato alla nostra società vicina, i progressisti per “Più Europa” al potere, una volta bollati gli euro critici ed euroscettici come “fascisti”, “reazionari”, “omofobi”, “populisti identitari”, “pagati da Putin”, acquistano il diritto di eliminarli, visto che sono il Male Assoluto. Cosa che si apprestano a fare, non illudetevi.