Il Progetto Auri come strumento di difesa dalla imminente moneta digitale di Stato

Nico Arena

Viviamo immersi in un sistema economico dove la moneta non nasce come strumento di diritto, ma come debito contratto verso un ente sovranazionale. L’euro,  valuta ufficiale dell’Unione Europea, ne è la prova più evidente: non è emesso di proprietà dei cittadini europei, ma dalla Banca Centrale Europea, un'istituzione
tecnocratica privata, indipendente, non eletta da nessuno. Ogni euro entra in circolazione attraverso un prestito.

Eppure solo il proprietario di un bene di valore dovrebbe avere il diritto di prestarlo ad altri. la Banca Centrale Europea, pur non avendo la proprietà del valore perché esso è creato dai cittadini, lo concede in prestito alle banche private, che a loro volta lo prestano agli Stati, e quindi ai cittadini, gravandoli fin dall’origine di un debito non dovuto che non può mai essere estinto.

Quando uno Stato chiede euro, si indebita. Quando un cittadino accende un mutuo o un prestito, si indebita. Ma ciò che è più grave è che anche i soldi depositati in banca, i risparmi faticosamente accumulati, derivano da una massa monetaria generata a debito. Se un commerciante vende un prodotto, o un lavoratore riceve uno stipendio, sta semplicemente ricevendo una frazione di denaro che appartiene, per natura giuridica, alla banca centrale, non a lui.

Questo sistema crea un’illusione di ricchezza, perché il valore posseduto dai cittadini è in realtà controllato e di proprietà della BCE, che può decidere, in ogni momento, di ridurne la disponibilità, limitarne l’uso o addirittura azzerarlo con strumenti come l’euro digitale o tassi d'interesse negativi sui risparmi. In questo contesto, ogni atto economico individuale si regge su un equilibrio precario, subordinato alle decisioni di un potere monetario ostile, lontano e estraneo alla sovranità popolare.

Ma per rendersi conto del grave problema bisogna entrare nei meandri dello strumento monetario.

Ma cos'è davvero la moneta?
Ce lo ha insegnato il Professor Giacinto Auriti con estrema lucidità: la moneta è una vera e propria
fattispecie di sociologia giuridica. È un atto collettivo, un patto sociale fondato sulla fiducia e sulla
cooperazione. Il valore della moneta non nasce dall’oro, né dalla firma di un banchiere centrale, ma dalla
volontà di una comunità che accetta convenzionalmente un simbolo monetario e lo utilizza. Ad ogni
accettazione nasce il valore della moneta.
Questo strumento da alcuni secoli viene sottratto con l'inganno al controllo dei cittadini e imposto a loro
debito. Il denaro viene emesso e gestito da banchieri privati che rispondono solo ai propri interessi personali
e, ovviamente, non agli interessi dei popoli. La moneta così concepita si trasforma in un’arma silenziosa e
micidiale.
I banchieri però non hanno il senso della misura, infatti, non si accontentano di sottrarre il valore creato dai
popoli e indebitarli di altrettanto con l'aggiunta degli interessi. Essi vogliono il controllo totale su ogni
persona.
L’intenzione dichiarata della BCE è l’introduzione dell’euro digitale: una valuta elettronica centralizzata,
emessa e gestita direttamente dalla Banca Centrale Europea. Presentata come moderna, efficiente e sicura,
la CBDC (Central Bank Digital Currency) rappresenta una trasformazione radicale della natura stessa del
denaro.  L'euro digitale è un vero e proprio meccanismo di condizionamento, un filtro di accesso alla
sopravvivenza umana quotidiana, un mezzo per premiare l’obbedienza e punire il dissenso.
Con l’euro contante, pur essendo emesso a debito, almeno, il cittadino conserva ancora un residuo
fondamentale di libertà: il possesso, cioè la disponibilità fisica immediata del "proprio" denaro. Quando hai
una banconota da 50 euro nel portafoglio, nessuno può impedirti di usarla. Puoi decidere in autonomia
quando, dove e per cosa spenderla. Non hai bisogno di autorizzazioni da una banca, non sei vincolato a
sistemi digitali, non lasci tracce, non sei monitorato né schedulato. È uno scambio diretto, libero e anonimo,
che tutela la tua privacy e la tua sovranità individuale.
Ma questo residuo di libertà è oggi sotto attacco. L’avanzata dell’euro digitale, promosso dalla BCE, mira a
sostituire gradualmente il contante con un sistema di credito digitale centralizzato. Se il contante sparisce,
ogni transazione passa da una piattaforma digitale controllata dall’alto. In pratica, il tuo "denaro" non sarà più
nella tua tasca, ma su un server. Potrà essere tracciato, sospeso, condizionato, tassato in tempo reale o
addirittura disattivato.
Basta un click per bloccarti i fondi se il tuo comportamento non è ritenuto conforme. Sei stato troppo critico
sui social? Hai comprato troppa carne? Hai partecipato a una manifestazione di protesta contro gli obblighi
vaccinali? Con la moneta digitale programmabile, il tuo saldo potrà essere congelato, limitato nell’uso o
ridotto nel tempo, come già sperimentato in Cina che usa in alcune città le CBDC per disciplinare i cittadini.

La fine del contante è la fine della libertà economica dei cittadini. Ecco perché, nonostante sia un debito,
difendere il contante non è una battaglia nostalgica, ma una resistenza concreta contro il controllo totale
delle nostre vite.
Come ci insegna Aristotele: la moneta è misura del valore. E questo concetto è stato approfondito e
completato dal Professore Auriti: ogni unità di misura, contiene la grandezza che deve misurare. Il metro è
una unità di misura della lunghezza e rappresenta la lunghezza di un metro. La moneta misura il valore delle
cose e possiede un valore, creato per convenzione. Chi però, attraverso il sistema truffa del debito, controlla
la moneta controlla la misura del lavoro, della ricchezza e della libertà delle persone.
Con l’euro digitale, questo controllo diventa totale. Ripetiamo ancora una volta questi concetti. Il denaro sarà
programmabile, cioè potrà essere tracciato, limitato, condizionato. Ogni acquisto potrà essere analizzato,
ogni trasferimento autorizzato o bloccato. Se decidi di spendere in un settore ritenuto “non prioritario”, o se
superi certe soglie, potresti trovarti con un denaro inutilizzabile.
Esempi già testati altrove ci mostrano la direzione: denaro con scadenza per “stimolare i consumi”, blocchi
per comportamenti non graditi.
Un esempio pratico: ti dicono che le auto a benzina inquinano, ma poi producono auto elettriche con batterie
estratte sfruttando bambini in Congo e alimentate da energia spesso da carbone. Ti impongono il termostato
intelligente per il risparmio, ma presto potranno abbassarti il riscaldamento da remoto.
Il connubio nefasto lo troviamo attraverso l'unione con le direttive green: con le nuove direttive europee e
l'ossessione verso l'anidride carbonica, e con l’euro digitale, se mangi troppa carne rischi di produrre più
CO2 e ti possono bloccare gli acquisti. Il denaro potrà quindi essere programmato per limitare le tue scelte.
Chi controlla il denaro, controlla la tua vita. È già realtà.
Con l'introduzione dell'euro digitale, il cittadino che ha già perso la proprietà perderà addirittura anche il
possesso del proprio denaro. Diventa un utente temporaneo di crediti elettronici, concessi da un'autorità
centrale. È un passaggio storico: quando la moneta era d'oro chi la possedeva ne era anche il proprietario.
La moneta allora era un diritto sociale condiviso. Poi attraverso il sistema monetario a debito, ma con denaro
contante, i popoli sono stati trasformati da proprietari in debitori della loro moneta. Oggi con l’arrivo delle
CBDC ci ritroviamo in una situazione paradossale: il valore del denaro nasce dalla nostra accettazione, ma
nonostante ciò, ne sono i proprietari la BCE, il FMI e la BRI. Emettono il denaro, lo custodiscono su
piattaforme digitali e ce lo fanno usare solo se ci comportiamo come vogliono loro. Da creatori del valore, ci
ritroviamo debitori permanenti sorvegliati.
– Non avrai più il possesso fisico del tuo denaro.
– Ogni euro digitale sarà tracciabile, condizionabile, controllabile.
– Si potranno applicare limiti all’uso, alla durata e alla destinazione dei fondi.
– Il denaro potrà essere bloccato, ritirato, riassegnato in base a criteri politici, sanitari o ambientali.
– La tua libertà economica sarà completamente nelle mani di banchieri privati senza scrupoli.
Cosa possiamo fare allora per difenderci da questa grave minaccia?
L’associazione I Sentieri di Grimoaldo, da sempre attenta ai problemi sociali, propone una risposta concreta,
realistica e immediatamente attuabile: il Progetto AURI.
Il progetto Auri è un sistema socio economico comunitario progettato per salvaguardare e promuovere il
diritto alla proprietà diretta dei cittadini. Tutela la libertà delle comunità locali e offre vantaggi fiscali chiari,
creando un sistema legale e giusto che unisce persone e territori in un legame di amicizia e solidarietà reale.
Il valore degli Auri è riconosciuto all’interno di una rete solidale di cittadini, commercianti, artigiani e
professionisti che hanno deciso di difendere insieme le proprie radici culturali e il proprio territorio, la propria
libertà e il proprio futuro.
Si tratta di costruire insieme, passo dopo passo, un’economia più giusta, autonoma e libera dal ricatto del
debito e dal controllo digitale ad opera di tecnocrati senz'anima e lontani dalla vita reale dei popoli. Gli Auri
rappresentano un gesto consapevole di intelligenza popolare.
Come sono fatti gli Auri?

Gli Auri sono strumenti monetari cartacei, reali, non digitali, dotati di elevati sistemi di sicurezza, sigilli e filigrane. Sono giuridicamente di proprietà di chi li possiede, e non sono emessi dalla banca centrale. Non sono soggetti a tracciamento, né a controllo remoto.

Usare gli Auri significa:

  • Avere in tasca il proprio valore, fisico e libero.
  • Partecipare a un’economia comunitaria, radicata nel territorio.
  • Rafforzare i legami sociali tra produttori, commercianti e cittadini.
  • Sottrarsi al controllo digitale, difendendo la propria autonomia.

Gli Auri sono una realtà funzionante che cresce grazie alla volontà e alla partecipazione dei cittadini consapevoli. Ogni Auri speso all’interno della comunità è un atto di sovranità personale e collettiva.

Gli Auri sono carta che diventa viva nelle mani di persone amiche che unite creano valore vero.  Ogni acquisto in Auri è una dimostrazione di libertà voluta che passa di mano in mano. Contro il pericolo delle monete digitali emesse a debito, scegli la forza calda della comunità.  E ricorda: chi possiede Auri ne è anche proprietario.

Come si emettono gli Auri in circolazione?

Emissione e uso degli Auri

Un Comune o un’associazione territoriale crea una rete locale. I cittadini depositano euro e ricevono Auri cartacei. Gli euro restano nel fondo di convertibilità, di proprietà pubblica o degli associati. Gli Auri circolano con un valore maggiorato del 10% e, se riconvertiti, valgono come l’euro.

Il Progetto Auri premia chi fa circolare gli Auri, rafforza l’economia locale e scoraggia l’uso passivo dell’euro nella comunità.ùMa il Progetto Auri è molto di più. È un nuovo modo di concepire l'economia e soprattutto la società in un contesto giusto e libero.

Difendiamo il diritto di ogni persona, prima che, attraverso il controllo digitale e gli algoritmi, delle persone malvagie ci tolgano per sempre la gioia di vivere. Con il Progetto Auri difendiamo