Giuseppe Mazzini: «Colla teoria dei diritti dell’uomo possiamo insorgere e rovesciare gli ostacoli; ma non fondare forte e durevole l’armonia di tutti gli elementi che compongono la Nazione.
Colla teoria della felicità, del benessere dato per oggetto primo alla vita, noi formeremo uomini egoisti, adoratori della materia, che porteranno le vecchie passioni nell’ordine nuovo e lo corromperanno pochi mesi dopo. Si tratta dunque di trovare un principio educatore superiore a siffatta teoria che guidi gli uomini al meglio, che insegni loro la costanza nel sacrificio, che li vincoli ai loro fratelli senza farli dipendenti dall’idea d’un solo o dalla forza di tutti.
E questo principio è il DOVERE.
Con il volume pubblicato nel 1860 dall’omonimo titolo, Mazzini ha inteso fornire una sua teoria speculare a quella dei diritti dell’uomo, con una matrice classista (il libro si rivolge alle masse operaie oppresse) ma anche nazionalista (nel senso mazziniano del termine) e profondamente cristiana. L’idea di base del tutto giusnaturalista, prevedendo l’uomo come creazione divina e quindi soggetto di diritto per volontà celeste.
Mazzini finì la sua vita da anti-rivoluzionario e credente: oggi, la dittatura totalitaria dei diritti dell’uomo lgbtq porta alla fine della civiltà e dell’umanità.