I TG non ne hannno parlato:
Thomas Kolbe

Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha lanciato una campagna di lobbying contro il Digital Services Act dell’UE. Con questa iniziativa, gli americani sono diventati l’ultima linea di difesa per i diritti di libertà di parola dei cittadini dell’UE.
I cittadini dell’UE amanti della libertà, una minoranza, sanno esattamente qual è la posta in gioco
Bruxelles ha sviluppato un miscuglio di feticismo del controllo, dirigismo economico e isolamento dal mondo esterno, una combinazione che non è più tollerabile. Non da ultimo, la lotta di Bruxelles contro la libertà di espressione nella sfera digitale ha rivelato le vere intenzioni della Commissione von der Leyen: il recupero del predominio narrativo e del controllo sulla dissidenza politica, ottenuto sacrificando a sangue freddo le libertà fondamentali dei cittadini. Il vicepresidente statunitense J.D. Vance aveva già lanciato numerosi allarmi in primavera riguardo a un impero europeo della censura. In un discorso al Senato degli Stati Uniti, ha denunciato la legislazione digitale europea come un attacco alle libertà occidentali. Nel suo discorso alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, è arrivato al punto di suggerire di interrompere i rapporti con gli europei se non avessero invertito la loro traiettoria illiberale e dittatoriale. Le critiche rimbalzano Come al solito, le critiche americane sono cadute nel vuoto a Bruxelles.
Sebbene Bruxelles abbia ingoiato l’amaro boccone di un accordo commerciale asimmetrico con gli Stati Uniti due settimane fa, sia il protezionismo nascosto mascherato da standard di regolamentazione e armonizzazione del clima, sia le leggi digitali repressive, rimangono intatte. Ciò è dannoso non solo per la libertà di parola tra gli europei, ma anche per le aziende americane, senza dubbio un obiettivo chiave della censura dell’UE. Le ambizioni discriminatorie dell’UE attraverso il Digital Services Act (DSA) e il corrispondente Digital Markets Act (DMA) prendono di mira principalmente le piattaforme di comunicazione statunitensi come X, Telegram e Meta.
Se queste piattaforme non si conformano alle norme dell’UE, garantendo l’accesso alle comunicazioni interne e supportando gli sforzi di sorveglianza di Bruxelles, rischiano multe miliardarie. Proprio come il programma di identità digitale britannico, Bruxelles ora maschera la sua censura spudoratamente invasiva con affermazioni di protezione dei minori e misure anti-odio. È noioso sentirselo dire, ma, come sempre, si tratta della “loro democrazia”, o, per dirla più precisamente, di un’enorme barriera di cemento costruita per proteggersi dai cittadini audaci che cercano di preservare la privacy da una burocrazia europea senza limiti.
Prossimo round con Rubio
Le grandi narrazioni – come il cambiamento climatico causato dall’uomo e la necessità di aprire le frontiere per evitare una crisi demografica – stanno erodendo il consenso pubblico e mettendo a nudo il fallimento della centralizzazione dell’economia europea da parte di Bruxelles. Stiamo assistendo all’ultima disperata resistenza di Bruxelles nel tentativo di difendere il suo monopolio narrativo contro una crescente opposizione che sta sempre più rivendicando spazi pubblici e mediatici.
Ciò che accade negli Stati Uniti ora ha un’importanza fondamentale per i cittadini dell’UE. Sotto l’amministrazione del presidente Trump, i programmi climatici ispirati all’Europa stanno subendo un’inversione di tendenza e i finanziamenti ai media pubblici e alle ONG vengono ridotti.
Descrizione del DSA da chi è a favore: mette i brividi
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La notizia su Epoch Times Deutschland
Limitazione della libertà di parola: gli Stati Uniti lanciano un’offensiva contro le leggi digitali dell’UE
Dietro i negoziati doganali ufficiali tra UE e Stati Uniti, si sta sviluppando un conflitto che va ben oltre le questioni commerciali. Una lettera interna del Dipartimento di Stato americano rivela che Washington intende adottare misure massicce contro le leggi digitali europee, considerandole una minaccia per la libertà di parola e l’economia statunitense.

Il Segretario di Stato americano Marco Rubio intende aumentare la pressione sull’UE in merito al DSA e ad altre normative digitali. (Immagine d’archivio)
Foto: Mark Schiefelbein/AP/dpa
In breve:
- Il Dipartimento di Stato americano invita i diplomatici a opporsi attivamente alle leggi digitali dell’UE, come DSA e DMA.
- Washington vede in ciò una limitazione alla libertà di espressione e uno svantaggio per le aziende tecnologiche statunitensi.
- Bruxelles sottolinea che la libertà di parola è un diritto fondamentale nell’UE, ma indica delle eccezioni.