Esclusiva, complotto Obama-Benedetto XVI. Gotti Tedeschi (ex Ior) con Negri: “Quello che so io”

8 marzo 2017 ore 12:55, Marta Moriconi

 

IntelligoNews

Le ultime dichiarazioni dell’ex arcivescovo di Ferrara Luigi Negri rilasciate al quotidiano online Riminiduepuntozero stanno facendo molto discutere. Amico di Benedetto XVI prima che diventasse Papa e a lui rimasto legato sia durante il Pontificato che dopo la rinuncia, ha parlato a viso aperto raccontando quelli che per lui sono i retroscena sulla rinuncia di Benedetto XVI, frutto di forti pressioni cui Ratzinger non sarebbe riuscito a sottrarsi: “Non è un caso – ha

 

dichiarato – che in America, anche sulla base di ciò che è stato pubblicato da Wikileaks, alcuni gruppi di cattolici abbiano chiesto al presidente Trump di aprire una commissione d’inchiesta per indagare se l’amministrazione di Barack Obama abbia esercitato pressioni su Benedetto (…)”. IntelligoNews, in esclusiva, ha intervistato Ettore Gotti Tedeschi, ex banchiere dello Ior dal 2009 al 2012 quando venne clamorosamente sfiduciato e rimosso dall’incarico mentre cercava di far pulizia nella Banca Vaticana come richiesto proprio da Ratzinger.

 

Monsignor Negri dice che ci sarebbe  “la mano di Obama dietro le dimissioni di Benedetto XVI”. L’ex arcivescovo di Ferrara parla di un “complotto americano” contro il Papa. Plausibile? 

 

“Il complotto appare essere americano solo perché loro hanno avuto la guida del Nuovo Ordine Mondiale. Vede, il complotto, se così possiamo chiamarlo, fu mirato a cercar di risolvere alcuni problemi causati dal fallimento del famoso Nuovo Ordine Mondiale degli anni ’70, gnostico neomalthusiano e ambientalista. Questo progetto di Nuovo Ordine, dichiaratamente, si prefiggeva (tra le varie cose) la relativizzazione delle fedi religiose più dogmatiche e manifestamente dimostrò di avversare tanto la fede cattolica da far dichiarare pubblicamente – e dai massimi responsabili Onu, Oms… – che l’etica cristiana non poteva più esser applicata e che si doveva esigere il sincretismo religioso per creare una nuova religione universale (anche grazie ai processi di immigrazione). Addirittura il Presidente Usa, Obama appunto, personalmente nel 2009 dichiarò che, essendo la salute benessere psico-bio-sociale, si doveva dare via libera ad aborto senza restrizioni, eutanasia grazie a limitazione delle cure, negazione al diritto di coscienza. Ebbene non è difficile comprendere che, in questo contesto di avversione alla fede cattolica, il Papa, massima autorità morale al mondo potesse diventare oggetto di attenzione sulla sua disponibilità o meno a voler “capire le esigenze del mondo globale”. Ora, Papa Benedetto XVI insisteva invece nel riproporre il problema antropologico secondo la visione cattolica (ergo l’uomo creatura di Dio-Creatore), combatteva il relativismo portando Dio al centro del dibattito culturale soprattutto azzerando le distanze fra fede e ragione e affermava l’esigenza di tornare ad evangelizzare, spiegando che il fallimento della civiltà occidentale era dovuto al rifiuto del cattolicesimo, etc. Come meravigliarsi che un tale Papa restauratore non dovesse esser considerato “fuori gioco”? Un famoso filosofo laicista scrisse come riporta il Fatto Quotidiano del 26 novembre 2009: “Quando la Chiesa del silenzio prenderà la parola, la “reconquista” di Ratzinger si dissolverà, come all’alba i sogni e i vampiri”.

 

Se gli americani fossero stati capaci di far dimettere un Papa, potrebbero aver avuto la forza di farne eleggere un altro di loro gradimento? 

 

“Gli americani son stati capaci di “licenziare” Clinton/Obama e far nominare Trump. Mi vien da pensare che abbiano grandi capacità reattive… Un giorno mi piacerebbe spiegare al Papa la mia esperienza vaticana con ambienti americani, direttamente ed indirettamente, influenti. Tornando però a Monsignor Negri, io penso che sia difficilmente comprensibile che si possa decidere di non valorizzare più un sacerdote del suo tenore. Non è a me neppure tanto comprensibile come persone come lui e i 4 cardinali che hanno espresso i Dubia, dimostrando solo quanto amano la Chiesa, possano venir ignorati e messi da parte. Non lo trovo solo incomprensibile, ma anche imprudente, perché in tal modo ci si priva della loro competenza, che non mi pare sia tanto facilmente surrogabile. Monsignor Negri, che vorrà certo continuare a servire la Chiesa, lo farà con molti cattolici di valore che gli sono vicino. E’ un peccato che gli attuali vertici della Chiesa vicino al Papa, rischino di privarsi del suo amorevole e prestigioso aiuto, competenza, energia. Qualcuno ieri suggeriva che si potrebbe pensare di affidare a Monsignor Negri la Comunità di Bose, al fine di “valorizzarla”, come è già stato fatto con i Francescani dell’Immacolata”.

 

La sua rimozione e le dimissioni di Ratzinger potrebbero esser collegate?

“Come potrei saperlo? Certo Negri era “figlio spirituale” prediletto di Ratzinger, certo con una personalità ed un temperamento straordinariamente forte, tipico di grandi personalità “sante” nella storia della Chiesa. Mi dicono peraltro che, prescindendo da tutto ciò, siamo solo agli inizi dell’attacco alla nostra santa Chiesa. Ma posso anche assicurarle che la Chiesa verrà difesa fino al martirio da persone proprio come monsignor Negri. Questa è la differenza tra un sant’uomo come lui e i tanti “leccacalzini “imperanti”.