… e le femmine non fanno violenza?

Ricevo e posto:

Gentile Maurizio Blondet,

Le scrivo la presente per complimentarmi su due suoi articoli a dir poco illuminanti:

https://www.maurizioblondet.it/infanzia-e-crescita-del-femminicida-2/

https://www.maurizioblondet.it/esaltazione-del-femminicidio-violenza-le-donne/

Mi permetto di farLe notare cheil primo articolo indicato, impeccabile e lucidissimo nella descrizione del potenziale ‘femminicida’, perde di potenza ed efficacia nella parte finale, in quanto si conclude con un banalissimo ‘consiglio’, per tutte le sprovvedute che incappano nel potenziale bruto di turno.

Sono rammaricato perché l’articolo non affronta in modo altrettanto lucido ed impeccabile, l’enorme ed ingombrante problematica, relativa a come realmente si colloca l’universo femminile (onestamente il concetto Donna lo trovo molto più nobile ed elevato, che non si adatta minimamente alla stragrande maggioranza del genere femminile moderno occidentale) nella società attuale.
Tuttavia un’importante traccia di approfondimento alla suddetta tematica, si trova nell’articolo del 2017 ‘Esaltazione del femminicidio Violenza contro le donne‘, del quale riporto testualmente alcuni importanti e meritevoli concetti in merito:

Ma noi stiamo parlando della nostra realtà occidentale, ben diversa da quella orientale e pertanto dobbiamo avere il coraggio di andare alla radice di questi fatti “di casa nostra” con obiettività per porvi rimedio, avendo l’onestà di vedere anche quanta violenza si nasconde dietro un sorriso femminile che molte volte ha come scopo quello di corrompere l’uomo, magari portandolo via alla moglie rovinandogli la famiglia. Perché se è vero che gravissima è la colpa dell’uomo che abbandona la moglie e i figli, è altrettanto vero che dietro a quest’uomo traditore c’è sempre una donna perfida e ingannatrice che, dopo averne adocchiato il portafoglio, lo insidia e lo plagia a tal punto da portarlo via dalla legittima moglie e farlo finire sul lastrico, lui e tutta la sua famiglia. E questi casi sono ormai a migliaia. Svegliati uomo!
E quando la donna, adolescente ma anche matura, va in giro d’estate in mutande e canottiera provocando la sensibilità dell’uomo e anche la sua morbosità, forse che non gli fa violenza? E quando picchia i bambini all’asilo, o li ammazza nel suo grembo prima che vedano la luce, non fa forse violenza agli innocenti che ormai sono a milioni ammazzati dalle loro madri col consenso di medici e di chi ha firmato quella legge criminale sull’aborto? Mi spiace, cara donna, ma vige sempre immancabilmente la cosiddetta “legge del contrappasso”, anche se molte volte sono colpite donne innocenti.’

Tutto questo per sottolineare che anche le femmine crescono in una Società, nella quale non sono minimamente consapevoli dell’inganno e del fraintendimento di base: solo per il fatto che appartengono all’universo femminile, anche in questo caso parafrasando il Suo articolo: ‘quindi che loro hanno per nascita solo dei diritti‘, sono assolutamente autorizzate per diritto naturale a vivere in una Società distorta, dove apparentemente è tutto fluido, immediato, leggero e consentito.

Sulla base di queste folli considerazioni, la femmina ritiene quasi naturale e scontato rompere improvvisamente un rapporto tossico, intriso di fraintendimenti e contaminato in partenza, senza valutare le reali conseguenze, spesso facendo precipitare la controparte maschile nell’assoluta disperazione, ben sapendo che il soggetto non sarà in grado di gestire questo devastante terremoto emotivo.

Di rimando a questa decisione, esiste anche una seconda letale convinzione del tutto fuorviante da parte del genere femminile: per porre fine alla tragedia innescata, qualora il livello di pressione, violenza e minacce  crescesse, sarà sufficiente denunciare all’autorità competente il soggetto importuno, il quale dal suo punto di vista, manifesta impazientemente il diritto di replica, di un rapporto tossico e pericoloso, spesso reciso improvvisamente ed in modo unilaterale.

In buona sostanza, anche le femmine occidentali nella stragrande maggioranza dei casi si paventano come Donne, ma in realtà non superano la maturità emotiva di una bambina di 5 anni, pertanto, l’origine del dramma riguarda sempre una commistione di comportamenti, di atteggiamenti, di superficiali approfondimenti, di false convinzioni, di tempistiche brucianti, tra due generi sessuali fondamentalmente immaturi emotivamente, completamente sbandati e confusi, ma soprattutto, individui lasciati soli, che per giunta nella loro esperienza di Vita, non hanno minimamente sviluppato la capacità ascolto dell’altro.

In attesa di una Sua sempre graditissima risposta in merito, colgo l’occasione di porgere distinti saluti.

Antonio Morrocchesi