Due fregate francesi su tre hanno fallito i lanci sulla Siria.

La notte dell’attacco francese , 12 missili dovevano essere tirati su una pretesa “fabbrica d’armi chimiche” presso Homs ed altri due siti.  Tre fregate modernissime e “invisibili” sono dispiegate. La fregata Aquitaine fa fuoco per prima: gli uomini ai  comandi “vedono accendersi un segnale rosso, bloccando il tiro. Come vuole il protocollo, subentra la seconda fregata, l’Auvergne.   “Lancio!”,  e un’altra cilecca. I missili da crociera intelligenti (forse perché più intelligenti di Macron?) non  partono. Finalmente la terza fregata, la Languedoc-Roussillon, riesce ad armare i missili  ed  alzarli in volo: colpiranno l’inesistente fabbrica di armi chimiche di Homs.

I due altri obiettivi sono stati colpiti – dicono –  da caccia Rafale armati di missili Scalp da 250 chilometri di gittata.

Adesso  la Marina francese  e gli ingegneri  dicono che è stato un “bug” a far sì che dei 12 missili previsti, solo tre sono partiti e apparentemente arrivati. Missili ultimo modello, MdCN, con gittata di mille chilometri e capaci di polverizzare un bersaglio con una precisione di meno di  un metro.

Il missile Made in France. 2,8 milioni di euro a pezzo.

Costosissimi,  come merita la loro perfezione:  2,8 milioni di euro  a pezzo.  Sacrificati su un bersaglio inesistente per fare marketing. Siccome fra gli scopi primari di queste imprese c’è  la mostra di armi operative da offrire al mercato, bisogna ritenere che Parigi non riuscirà a venderne molti, di questi gioielli, nemmeno al suo amico Mohamed Bin Salman il Saudita.  Macron Le Petit non  è veramente tagliato né pour la guerre, né per gli affari.

Commento del generale Dominique Delawarde, l’ex capo dei servizi militari:

“Due fregate su tre sono state incapaci di lanciare i loro missili. Un simili tasso di malfunzionamento per la nostra tecnologia di punta è più che inquietante in caso di conflitto maggiore d’alta intensità con i nostri amici russi.  C’è da ridere e da piangere.

Prima di mettere in moto la ferraglia e lanciare azioni di guerra il cui motivo si rivela di giorno  in giorno sempre  più dubbio, l’esecutivo francese dovrebbe:

  • Assicurarsi che le ragioni per colpire siano buone e si facciano solo dopo aver ottenuto il placet dell’ONU, e dopo (non prima) di avere i risultati dell’indagine OPWC sul terreno.
  • Assicurarsi che il proprio materiale militare funzioni correttamente.
  • Non mentire all’opinione pubblica dichiarando che tutto ha funzionato come previsto, e gli obiettivi colpiti, dal momento che non è possibile sapere se i 3 missili lanciati dall’unica fregata che ne è stata capace, figurano o no fra i il 70% dei missili che non hanno raggiunto l’obiettivo.

Si capisce meglio l a relativa discrezione dei nostri  media che non si sono dilungati troppo sulla nostra “brillante vittoria”: la quale lascerà  alla Francia, e ai francesi civili e militari, un  gusto amaro”.

Général Dominique Delawarde

http://www.rtl.fr/actu/international/frappes-en-syrie-un-couac-des-missiles-francais-aurait-pu-faire-echouer-l-operation-7793077924

La “Aquitaine”, una delle 3 fregate multiruolo, che ha fatto cilecca.