Draghi esegue la “distruzione della domanda” voluta da Schwab.

Da Atlantico Quotidiano. Cliccate per leggerlo nel sito originale:

Pace o condizionatori? Draghi ci ricasca: il populismo della Competenza continua a far danni

Federico Punzi

“… in gioco non c’è una frazione di comfort casalingo a cui potremmo tutti rinunciare: una doccia calda più breve, il termostato impostato su uno o due gradi in meno, un maglione in più, o la rinuncia all’aria condizionata d’estate.

Altro che docce e condizionatori, in gioco c’è la distruzione della domanda energetica e una crisi industriale e occupazionale. Come ha ammesso Davide Tabarelli, presidente e fondatore di Nomisma Energia, martedì sera a Fuori dal Coro, su Rete Quattro, rinunciare al gas russo si può, certo. Possiamo farcela, ma nel breve termine con i razionamenti, con la “distruzione della domanda”. Il che vuol dire industrie ferme, che rinviano o riducono la produzione, oppure che chiudono proprio. Una “decrescita poco felice”, chiosa Tabarelli. Il gas per sostituire 29 miliardi di metri cubi l’anno dalla Russia non c’è. Ne possiamo trovare 10-15. Lo spiega con grande chiarezza nelle sue analisi su La Verità Sergio Giraldo (@durezzadelviver su Twitter)

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