Dopo il genocidio, a cosa mirano?

Una volta completato il genocidio e sfogata la voglia ebraica di sterminare non ebrei, cosa vogliono ottenere? A Cosa mirano? Lo dice un lungo articolo di Cesare Sacchetti, di cui riportiamo l’essenziale:

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Il sionismo non è un movimento che vuole costruire una casa per gli ebrei.

Non lo è mai stato, e l’intero equivoco che riguarda il conflitto israelo-palestinese nasce proprio spesso da una errata comprensione della filosofia che governa il movimento politico che ha più influenzato e cambiato la storia dell’900.

A spiegarlo fu proprio colui che viene considerato il padre fondatore dello stato di Israele, il giornalista austriaco di origini askenazite, Theodor Herzl che nei suoi diari affermava che la Terra Promessa avrebbe dovuto estendersi dal Nilo all’Eufrate per ricostruire l’antico impero israelita che esisteva ai tempi di Mosè e dei padri della tribù israelitica che si insediarono in quelle terre dopo aver lasciato l’Egitto, punito da Dio per il rifiuto di liberare il popolo ebraico.

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A spiegarlo nel 1962 alla rivista americana Life fu uno dei fondatori di Israele, il primo ministro Ben Gurion, che disse che un giorno questo stato, o entità territoriale, sarebbe stata la nazione tra le nazioni, il luogo eletto che avrebbe, di fatto, governato su l’umanità intera.

Ben Gurion delineò così il futuro del mondo e la nuova alleanza che si sarebbe imposta su ogni nazione della Terra.

“D’altra parte, la crescente influenza dei lavoratori e dei contadini e la crescente importanza politica degli scienziati potrebbero trasformare gli Stati Uniti in uno stato sociale con un’economia pianificata. L’Europa occidentale e orientale diventeranno una federazione di stati autonomi con un regime socialista e democratico. Ad eccezione dell’URSS come stato eurasiatico federato, tutti gli altri continenti si uniranno in un’alleanza mondiale a cui sarà a disposizione una forza di polizia internazionaleTutti gli eserciti saranno aboliti e non ci saranno più guerre. A Gerusalemme, le Nazioni Unite costruiranno un santuario dei profeti al servizio dell’unione federata di tutti i continentiquesta sarà la sede della Corte Suprema dell’Umanità, per dirimere tutte le controversie tra i continenti federati, come profetizzato da Isaia.”

Si tratta, semplicemente, della visione del Nuovo Ordine Mondiale che si propone di costruire un supergoverno globale, nel quale alla fine, Israele diventa la nazione suprema, il luogo, come disse Gurion, nel quale ogni controversia dovrebbe essere risolta, una volta che le nazioni saranno sciolte in questa struttura, o governance, mondiale.

A utilizzare gli stessi termini è una delle sette sioniste più influenti al mondo, Chabad Lubavitch, che nel suo sito descrive così la manifestazione del Nuovo Ordine Mondiale governato dal moschiach, il tanto atteso messia ebraico.

Chabad scrive che “tutte le nazioni del mondo riconosceranno il Messia come leader mondiale e accetteranno il suo dominio. Nell’era messianica ci sarà pace nel mondo, niente più guerre né carestie e, in generale, un elevato tenore di vita. Tutta l’umanità adorerà un solo Dio e vivrà uno stile di vita più spirituale e morale. La nazione ebraica sarà impegnata a studiare la Torah e a comprenderne i segreti.”

Israele nasce dunque per imporre il sionismo ad ogni nazione e per far riconoscere come leader politico mondiale questa figura messianica, che getterà le basi per la creazione di una unica religione mondiale, esattamente come vogliono le varie massonerie in giro per il mondo.

Chabad attende ferventemente il messia, e questo spiega perché Benjamin Netanyahu aveva una profonda amicizia con lo storico rabbino di tale setta, Menachem Schneerson

L’integrale di SAacchetti

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