“Dio è fatto dall’uomo”: quanti cardinali sono d’accordo?

Sarebbe bello saperlo

Un’artista queer a capo della Pontificia Accademia Belle Arti

cristiana perrella

La nomina di Cristiana Perrella alla guida dell’Accademia Vaticana delle Belle arti suscita perplessità. Femminista, attivista queer e senza legami con l’arte sacra. E’ il profilo giusto?

Cristiana Perrella è stata nominata presidente della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon.

In Italia la notizia è passata inosservata mentre all’estero ha suscitato reazioni di sorpresa e interrogativi all’interno dell’opinione pubblica cattolica.

Solitamente non ci occupiamo di questi “scandalismi” ma in questo caso ci paiono piuttosto giustificati.

Soprattutto ci poniamo una domanda: esistono  tante esperte d’arte cristiana nel mondo cattolico, perché la scelta è caduta proprio su un’artista dichiaratamente queer e senza alcun legame con l’arte cristiana?

Il decreto formale pubblicato il 6 settembre 2025 riferisce che l’assegnazione dell’incarico è arrivata da Leone XIV, ma non è chiaro se abbia ricevuto le informazioni adeguate.

cristiana perrella

Chi è Cristiana Perrella, guida della Pontificia accademia

Classe 1965, romana, Perrella è l’attuale direttrice artistica del MACRO

Ma ci sono altri elementi che fanno sorgere dubbi che si tratti del profilo giusto per dirigere un’accademia vaticana.

Nel 2020, ad esempio, Cristiana Perrella ha curato una mostra dedicata al fotografo cinese Ren Hang (1987-2017), selezionando e presentando le opere che lei stessa definisce «provocatorie nell’esposizione degli organi sessuali e nelle pose, che a volte rimandano al sadomasochismo e al feticismo».

In un’altra intervista, Perrella rivela l’ammirazione per l’artista irriverente Sarah Lucas, conosciuta per l’autoritratto fotografico in cui posa con due uova al tegame posizionate sopra ai seni e per i simboli fallici che compongono le sue opere, come l’autoritratto in cui addenta una banana.

In un’altra occasione, Cristiana Perrella rilascia un’intervista, dove celebra il movimento femminista italiano che portò «risultati enormi», come i referendum sul divorzio e sull’aborto.

Cristiana Perrella, un’artista queer

Si riferisce poi alle fotografie di Lisetta Carmi ai travestiti del porto di Genova, che lei celebra così: «E’ incredibile pensare che quelle foto siano state scattate a metà degli anni ’60 con questa idea di femminilità come qualcosa di agognato, da raggiungere».

Si rimane sul tema transgender quando auspica di riprendere la visione della femminista australiana LGBTQ+ Rosi Braidotti per parlare di un soggetto nomade «che indaga anche la propria sessualità in maniera molto aperta». Braidotti è una delle madrine del trans-femminismo.

E Perrella prosegue dicendosi anche interessata «alla cultura queer e comunque in generale a tutto quello che rifugge la semplificazione e lo schematismo», probabilmente riferendosi al binarismo sessuale.

Sul profilo Instagram di Cristiana Perrella

Che quelle queer siano le sue tematiche di maggior interesse lo si evince anche dal profilo Instagram della nuova presidente della Pontificia Accademia di Belle Arti.

In questa foto posa davanti manifesti del cinema erotico che invasero Napoli negli anni ’70-’80 «rivelando il processo di liberazione sessuale in corso», commenta.

Perrella fu anche una delle sostenitrici del ddl Zan contro l’omofobia, su cui dovette intervenire addirittura la segreteria di Stato Vaticano preoccupata per la salvaguardia della libertà d’espressione dei cattolici

Nel 2019 posta invece un’installazione su cui si legge enorme la scritta “Dio è creato dall’uomo”. Qualcuno ha commentato recentemente: «Mi sembra appropriato per guidare le belle arti vaticane»

E poi effusioni omosex:

Cristiana Perrella posta una fotografia della stazione Termini di Roma attraversata da un lungo tappeto arcobaleno.

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Un altro post è un manifesto contro la civilizzazione occidentale, nella foto si vedono diverse suore di colore

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Ritornano infine i simboli fallici

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Cristiana Perrella, il profilo giusto?

Ognuno è libero di postare ciò che vuole e di avere le sue idee sul mondo, ma è evidente che quella esposta da Cristiana Perrella non coincide esattamente con il concetto di arte cristiana, né tanto meno con un’antropologia sulla persona umana coerente con il messaggio della Chiesa.

Se si considera che la Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti ha come statuto lo scopo «di favorire lo studio, l’esercizio ed il perfezionamento delle Lettere e Belle Arti, con particolare riguardo alla letteratura d’ispirazione cristiana e all’arte sacra in tutte le sue espressioni, e di promuovere l’elevazione spirituale degli artisti, in collegamento con il Pontificio Consiglio della Cultura», ci domandiamo se il profilo di Perrella sia davvero quello giusto.

Leone XIV era pienamente informato degli interessi ideologici di Perrella?