Ddl Zan. Bagno di sangue in vista?

«Ma chi caz* ha concordato il Concordato?». E ancora: «Voi avete concordato qualcosa? Ma poi non avevamo concordato, amici del Vaticano, che ci davate delle tasse arretrate sugli immobili? L’Unione Europea ha stimato cinque miliardini, forse di più… ma in realtà non si sa perché avete perso il conto degli immobili: ne avete troppi. Magari dateci quei soldini: ci servono per far andare avanti il paese. Poi potete venire a rompere le palline sulle leggi italiane, no? Sarebbe carino…».

Un gigante dello spirito contro la Chiesa cattolica: Fedez l’influencer “ggiovane” e i suoi potenti argomenti polemici a difesa del ddl Zan, che dà agli LGBT militanti le libertà di togliere la libertà di espressione, di pensiero di esprimere la propria fede a chi non è d’accordo con loro.

Ma non vi illudete: la rabbia di Fedez, resa cementizia dall’ignoranza invincibile e sicura di sé – è condivisa – ammesso che ne abbiano informazione – dai milioni di “ggiovani” che lo imitano, che cercano di essere come lui i suoi tatuaggi e le sue scarpe dozzinali da 400 euro; sono questi stessi giovani che si sono agglomerati a farsi punturare per andare di nuovo nelle balere, sono i neoprimitivi senza alcuna nozione di Concordato, che dico? di cosa sia il cattolicesimo, la fede dei padri, e di come la identità italiana ne sia incarnata e intessuta e saturata. Loro, non hanno alcuna identità: non sono un popolo ma una popolazione zoologica. Questi vivono nel presente assoluto dei neo-primitivi senza cultura, anzi senza istruzione. Vivono nella civiltà come i selvaggi nella foresta primordiale, cogliendone i frutti (sempre più scarsi, perché il Grand Reset ha deciso: le masse sono superflue) e adusi a consumi sempre più dozzinali, standard – e conformisti fino all’inverosimile. Sono loro i “barbari verticali” che non abbiamo civilizzato – e la Chiesa progressista ne porta pesanti responsabilità. Nel Covid, è scomparsa dalla scena pubblica, s’è fatta piccola e tremebonda davanti alla “pandemia” e alla sua impostura di distruzione economica: risultato, il 70 per cento in meno di presenza nelle Messe domenicali.

Ora, questi ggiovani da balera e da puntura sono facili da aizzare contro il “nemico” fornito dai media, radicalizzanti tutti e sventolanti lo stendardo arcobaleno. Il partito radicale – che nella rassegna stampa cita sempre fra i preferiti L’Avvenire e L’Osservatore Romano, da quando ‘è Bergoglio – ha sferrato un attacco contro la richiesta vaticana di rivedere il ddl Zan: “pretestuosa”, l’ha bollata. E’ un segnale da non sottovalutare: non sono disposti ad addolcire gli eccessi del decreto; vogliono la resa totale – e totalitaria – al pensiero unico trans-genere. Sostituire le virtù cristiane con i “virtue signaling”, al rito i loro riti di inginocchiamento e feste trans…. Non vogliono a consentire la libertà d’opinione e di espressione ad altri che non siano loro – ed abbattere la libertà di culto (quel che ne resta), ossia vietarlo come delitto, è il loro scopo reale finale.

Siamo in stato d’eccezione permanente; il regime si è prolungato lo “stato d’emergenza” fino al 21 dicembre. Si tratta tecnicamente di Putsch. Sono calpestati sotto i nostri occhi molti diritti costituzionali essenziali, financo la libera circolazione nel paese e il diritto ad esercitare la propria volontà eventualmente negativa nella puntura mRNA e discuterne gli effetti avversi gravissimi; il pensiero unico totalitariamente già occupa le tv e i media, e già bolla le sentire voci in dissenso come reati, colpe senza diritto di espressione.

Inoltre c’è una gran voglia di sangue, sotto sotto, in questa gioventù passivizzata e conforme e sempre più compressa e immiserita; basta indicarle un nemico e si scatena. Sarà un bagno di sangue, temo; dalla guardia ai negazionisti della mascherina la si addestra facilmente a diventare la polizia anti-cristiana. La psicopolizia arcobaleno farà sembrare il KGB una istituzione di larghe vedute.

Anche la forma diplomatica – che il Vaticano ha rispettato con civiltà ed educazione – è stata violata dal regime, come scrive Aurelio Armellini su L’Antidiplomatico:

Nella nota consegnata da monsignor Paul Richard Gallagher all’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Pietro Sebastiani, giovedì scorso, durante la conferenza stampa di presentazione dell’Incontro “Faith and Science: Towards COP26”, la Segreteria di Stato pontificia ha sostenuto che tale legge violerebbe “l’accordo di revisione del Concordato”. […] Si chiedeva la segretezza da parte del Vaticano, che è stata violata, aprendo un altro fronte di domande su cui magari torneremo perché molto significativa come evidenzia Michele Arnese.

… intanto, reazioni isteriche e scomposte di tutti quei media, politici, influencer, scandalizzati (PENSATE UN PO’!) per l’ingerenza di un altro Stato sulla sovrana Repubblica italiana. Ah per la cronaca: sono esattamente gli stessi che si inchinano al vincolo esterno della Nato, dell’Ue e della zona euro ogni giorno.

(Ed hanno leccato lo stesso giorno le suole alla Ursula, venuta a concederci soldi nostri inchiodandoci mani e piedi a Bruxelles e ai suoi apparati di tortura….)

Enrico Letta – segretario di quel Partito espressione massima del vincolo esterno – “chiede” alla nazionale italiana di calcio di inginocchiarsi (tutta) alla dittatura del pensiero unico. Con le “quinte colonne del colonialismo americano e del neocapitalismo globalista” in azione in questo modo, il cappio della Nato, dell’Ue e del “concordato con Amazon” è sempre più stretto”