Il 9 dicembre alle 11.30, presso Palazzo Clerici, si terrà la cerimonia di conferimento del Premio ISPI 2025, che è stato assegnato congiuntamente a Mario Monti (Senatore a vita; già Commissario europeo; già Presidente del Consiglio dei Ministri; Presidente, Istituto Javotte Bocconi) e a Romano Prodi (già Presidente del Consiglio dei Ministri e della Commissione europea), come riconoscimento al loro impegno per la crescita del progetto comunitario e il rafforzamento del ruolo dell’Italia in Europa.
Il Premio, istituito in ricordo dell’Ambasciatore Boris Biancheri (Presidente dell’ISPI dal 1997 al 2011), nelle ultime cinque edizioni è stato conferito a Mario Draghi, Fabiola Gianotti e Samantha Cristoforetti, Luca Attanasio (in memoriam), Staffan de Mistura e a Paolo Gentiloni
non esistono più “nuovi” europeisti, e i vecchi si premiano fra loro…
Mi pare evidente, proprio roba ovvia, che si tratti solo di anni: l’Europa ha scelto la propria distruzione. Forse siamo nel campo del metastorico, un destino che deve compiersi. Non si spiega la totale ostilità con la quale insegue il riarmo, la violenza, la cesura spirituale, la stantia e mefitica aria di morte che si respira nelle capitali europee. Non produciamo arte, cultura, non abbiamo uno sguardo sul futuro, il crollo demografico e il continuare a investire in politiche di riarmo … con quale Orizzonte? In tutto ciò la voce della religione principale dell’Europa, il cristianesimo, rimane sullo sfondo: fa cronaca sui giornali, un po’ di chiacchiericcio, qualche dibattito interno che non muove di un millimetro i destini dei popoli, niente che fondi un nuovo Sguardo. Una Mistica assente. Polverizzata.
Possiamo dirlo: l’Europa non è cristiana. In verità non è più nulla.
Hanno distrutto l’automotive, hanno regalato le banche ai gruppi stranieri, hanno svenduto la filiera alimentare, hanno messo in ginocchio la classe media e un pugno di pazzi insiste nel cercare di trascinarci in una guerra che ormai non vogliono più nemmeno gli americani. Ma a Bruxelles c’è chi continua a raccontare costosissime fiabe e cerca di tenerci legati con una catena al collo: il riarmo, l’esercito comune, il portafoglio digitale, la moneta digitale, la sovranità strategica, la revisione delle regole e dei trattati. Balle.
Tentativi di tenere in vita un morto.
Perché con le sue genialità l’Europa ha perso le sue industrie, i suoi primati, non ha energia, si è tagliata le palle da sola con le sanzioni alla Russia, è indebitata e a corto di soldi e non ha alcun tipo di consenso reale fra i suoi cittadini. Ai quali viene chiesto solo di continuare a compiere sacrifici ma senza un perché.
Intanto questa Europa si lascia invadere, si lascia conquistare intere fette del suo territorio da immigrati violenti irregolari e da un Islam sempre piu numeroso e minaccioso. E non c’è nessun Paese che abbia mantenuto neppure un briciolo di sovranità. Un’Europa umanitaria con tutti meno che con se stessa, un’Europa vittima di un’invasione vera e propria alla quale non vuole porre riparo, anche perché l’interesse primario è abbassare i salari e creare il famoso esercito industriale di riserva.
E per farlo meglio si adopera con la censura, con il controllo dei media, aumentando le decisioni che vengono imposte dall’alto e sognando persino di eliminare il voto unanime, così da poter meglio tacitare le minoranze. Ma è certo, non so quanto manchi alla fine, ma il conto alla rovescia è già iniziato…
L’europeista supremo, Matttarella:
Sergio Mattarella ha chiamato Victor Fadlun, presidente della comunità ebraica di Roma, per esprimergli vicinanza e solidarietà per l’imbrattamento del muro della sinagoga di Monteverde.
Sergio Mattarella, allo stesso momento, non ha trovato il tempo per condannare i coloni israeliani (e Israele che li protegge) dopo che hanno aggredito pesantemente e derubato tre cittadini italiani in Cisgiordania. Tra l’altro in un territorio occupato, dove i coloni non dovrebbero stare. Per i nostri concittadini nessuna vicinanza e nessuna solidarietà.
Se tanto mi dà tanto, per il Presidente della Repubblica è più grave scrivere su un muro che aggredire, in territori occupati, tre cittadini italiani. Serve aggiungere altro?
A.G.