CLOROCHINA: I MEDICI FRANCESI HANNO STRAPPATO IL DIRITTO DI USARLA

Ma  per questo hanno dovuto far  ricorso al Consiglio di Stato.  Che ha dato ragione a loro parzialmente.

Un avvocato di Marsiglia (la città di Didier Raoult, il medico che ha “rivelato” ai francesi che la clorochina funziona contro il virus)  ha eccepito presso il Consiglio di Stato: ma i medici sono  o no  liberi di prescrivere quello che vogliono a loro fondato giudizio, secondo  scienza e coscienza? Come mai allora un ‘ordinanza del ministro della Sanità e del  primo ministro vieta loro di usare la idrossiclorochina?

La Corte ha sancito: “Il potere esecutivo non può attentare alla potestà  di  prescrizione dei medici; solo il legislatore (l’Assemblea Nazionale, il parlamento) può deciderlo.  Nello stesso tempo il Consiglio  ha rigettato  la richiesta dell’avvocato, maitre Philippe Krikorian,    di giudicare il primo ministro (Macron) e  il ministro della Sanità per abuso di  potere.

Sentenza  interessante,  per vari motivi.  Si apprende che Macron e il suo ministro avevano vietato l’uso della idrossiclorochina (e alle farmacie il divieto di venderla) in qualche modo alla chetichella, con un inghippo, la decretazione, che il governo Conte usa e  abusa in modo  plateale, senza  passare per il Parlamento; ma da noi non esiste un giudice a cui fare appello.

https://www.zinfos974.com/Hydroxychloroquine-Une-victoire-paradoxale–malgre-le-rejet-de-la-requete-pour-exces-de-pouvoir_a153466.html

Da noi esistono invece   processi fatti in tv contro  quei medici che, arrabattandosi sulla prima linea, hanno scoperto l’errore di diagnosi che ha condannato a morte centinaia (migliaia) di ventilati e intubati,  giudicati bugiardi  dal “virologo Burioni” perché hanno  diffuso  le loro scoperte via Whatshapp,  comunicando tra loro  le loro esperienze  ed insuccessi, poi  affinando insieme le soluzioni terapeutiche, fino a formare quel “Protocollo” fai da te che  sta svuotando  le terapie intensive  e rendendo inutili le (migliaia?) di ventilatori acquistati  – senza che i media lo dicano. I media ufficiosi,  come il governo,  impongono la repressione sanitaria: non uscite  finché non arriva il vaccino! – gli elenchi dei cittadini  multati perché sorpresi fuori stanno sostituendo l’elenco dei morti per virus, e la Rai li dà con il godimento malcelata    con cui dava i primi.  E’ pur sempre terrore, da diffondere.   25 aprile:

 

Dunque è per obbligo di giustizia che riporto qui il nome del “cardiologo di Pavia” che  Burioni derise e insultò per  il suo messaggino del 10 aprile.  Ricordate? Cominciava così:

Non vorrei sembrarvi eccessivo ma credo di aver dimostrato la causa della letalità del coronavirus.

Però, di quello che alcuni supponevano, ma non ne riuscivano a essere sicuri, ora abbiamo i primi dati.

La gente va in rianimazione per tromboembolia venosa generalizzata, soprattutto polmonare.

 

Si renda onore a  Giampaolo Palma, medico del Gruppo Humanitas Research Hospital  che il 21 aprile, intervistato, dice:  “Non vorrei sembrare eccessivo, ma credo che oggi, finalmente, sia certa la causa della letalità del Covid-19, ha detto Palma.

(Giampaolo Palma, cardiologo)

La mia ventennale esperienza in Ecocardiografia-Ecocolordopplergrafia Vascolare su più di 200 mila pazienti cardiopatici e non, mi fa confermare quello che alcuni supponevano, ma non riuscivano a essere sicuri.  Oggi abbiamo i primi dati: i pazienti vanno in Rianimazione per Tromboembolia Venosa Generalizzata, soprattutto Tromboembolia Polmonare TEP.

Se così fosse,  le rianimazioni e le intubazioni servirebbero a poco, dal  momento che bisognerebbe, innanzitutto, attuare un tempestivo trattamento per sciogliere il trombo e,  ancora meglio, prevenire le tromboembolie. “Se ventili un polmone dove il sangue non arriva, non serve! Infatti muoiono 9 pazienti su 10,” . 

“Signori, Covid-19 danneggia prima di tutto i vasi, l’apparato cardiovascolare,  e solo dopo arriva ai polmoni! Sono le microtrombosi venose, non la polmonite a determinare la fatalità!”

Provvidenziale l’uso di antinfiammatori e antibiotici

“E perché si formano trombi? Perché l’infiammazione come da testo scolastico, induce trombosi attraverso un meccanismo fisiopatologico complesso ma ben noto. Allora? Quello che la letteratura scientifica, soprattutto cinese, diceva fino a metà marzo, era che non bisognava usare antinfiammatori. Ora in Italia si usano antinfiammatori e antibiotici (come nelle influenze) e il numero dei ricoverati crolla.”

“Molti morti, anche di 40 anni, avevano una storia di febbre alta per 10-15 giorni non curata adeguatamente. Qui l’infiammazione ha distrutto tutto e preparato il terreno alla formazione dei trombi.  Perché il problema principale non è il virus, ma la reazione immunitaria che distrugge le cellule dove il virus entra. Infatti in tutti i reparti Covid non sono mai entrati malati di artrite reumatoide e ciò perché sono in terapia cortisonica.”

Una malattia da curare a casa

“Questo è il motivo principale per cui in Italia le ospedalizzazioni iniziano a diminuire e sta diventando una malattia curabile a casa. Curandola bene a casa eviti non solo l’ospedalizzazione, ma anche il rischio trombotico.”

“Non era facile capirlo perché i segni della microembolia sono sfumati, anche all’occhio di un cardiologo ecocardiografista”, prosegue Palma. “Confrontando i dati dei primi 50 pazienti tra chi respira male e chi no, la situazione è apparsa molto chiara a tutti i medici in Italia, dai cardiologi,  ai radiologi, agli anatomo- patologi fino ai colleghi delle Terapie Intensive.”

Uscita dalla quarantena in tempi più  brevi

“Il tempo di pubblicare questi dati e si potrebbe dare il via a far uscire la popolazione dalla quarantena, non subito, ma in tempi più brevi rispetto al previsto.

In USA dove ancora vietano gli antinfiammatori i dati sono ormai più tragici che in Italia. Sono farmaci che costano pochi euro ma che aiutano a salvare tante vite. Sono i farmaci che facciamo per andare in vacanza in Kenia e prevenire la malaria per capirci,” aggiunge il medico. [Non osa pronunciare il nome. Proviamo a indovinare: idrossiclorochina?]

Le specialità  medicinali consigliate in molti ospedali italiani

“Questa testimonianza delle vasculiti con esiti in tromboembolia polmonare parrebbe confermata dai protocolli di alcuni altri ospedali: al Sacco danno Clexane [eparina] a tutti, con D-dimero predittivo: più è alto meno risponderà il paziente; al San Gerardo di Monza Clexane e cortisone; al Sant’Orsola di Bologna Clexane a tutti + protocollo condiviso con i medici di famiglia che prescrivono Plaquenil [idrossiclorochina] a pioggia su tutti i pazienti monosintomatici a domicilio.”

Antinfiammatori che  non andrebbero usati

Integro con una precisazione sugli antinfiammatori: farmaci antinfiammatori tipo Brufen, naproxene, aspirina che inibiscono la cox1 oltre che la Cox 2 non andrebbero usati, mentre celecoxib (un inibitore selettivo della Cox 2) sembra dare buoni risultati, bisogna comunque aspettare esito di studi, invece questa analisi porta in evidenza la necessità di usare negli stadi intermedi della malattia (inizio della tosse e prima delle difficoltà respiratorie) una eparina a basso peso molecolare ad alte dosi… (Clexane 8.000 UI/die).”

“Evito (per non appesantire troppo l’esposizione, e perché il testo è troppo medico) di riportare un’interessante testimonianza di un anatomo-patologo: vi basti pensare che il “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo ha eseguito 50 autopsie ed il “Sacco” di Milano 20 (quella italiana è la casistica più alta del mondo, i cinesi ne hanno fatte solo 3 e “minimally invasive”). Tutto quanto ne esce sembra confermare in pieno le informazioni sopra riportate,” conclude Palma.

In questi giorni abbiamo visto una “Scienza” che si appoggia al potere e  ne è appoggiata,   venerata dai media e che ricorre  ai giudici e alle querele. Che strana  Scienza, che   ha bisogno di  chiamare  la polizia: E’ giusto arrivata notizia che  l’FBI ha fatto irruzione in una clinica vicino a Detroit dove si somministrava vitamina C in vena:

Insomma c’è quella, e  la scienza del  dottor Palma e di tutti i suoi colleghi che disperati di vedere morire i pazienti, per errori e tentativi,  si sono scambiati messaggini  come  questi, che mi sono stati  riferito da  un chirurgo amico:

Dottoressa Ilaria M. : “Avete notizie di complicanze vasculitiche cerebrali in pazienti covid?”

Dottor X: “Sì un paziente covid di Lecce dopo essere stato dimesso ha avuto un brutto ictus con coinvolgimento della cerebrale media sinistra”

Ilaria M: “Io sono venuta a conoscenza di due casi in pochi giorni. Entrambi con emorragie massive diffuse  in assenza di patologia cronica cerebrale pregressa. Entrambi in isolamento domiciliare ,  si son sentiti  male a casa e  quando sono giunti in ospedale erano inoperabili”.

[….]

Vedete,   i medici Whapp stanno seguendo nuove piste.  Stanno facendo avanzare la medicina, loro.

La Medicina è  Scienza?

Ma  stanno facendo scienza?

Ho un dubbio fondamentale:  che la medicina sia una scienza, alla stregua della fisica e la chimica.  Perchè la Medicina è esistita millenni prima di essere  scienza, prima che la scienza esistesse.   Per tre millenni, da Imhotep a Ippocrate, la Medicina  è stato un arrabattarsi disperato  sulla trincea tra la vita e l’exitus,  di terapeuti che volevano salvare uomini dal dolore, dalle malattie; lottavano contro la morte, le diarree  dei bambini, le pesti, cauterizzavano le piaghe sifilitiche ,  le ferite infette di guerra,  i cancri,  avendo a  disposizione pochissimo:   sogni terapeutici indotti da  oppio, erbe delle vecchie fattucchiere,  salassi  e la pillola   perpetua, quella di antimonio, che ingerivi, di provocava diarree e che poi recuperavi… occhi clinici infallibili nelle diagnosi, e quasi nulla per la terapia . Anche ieri ed oggi è così: proviamo la cocaina (Freud), proviamo il cortisone, proviamo  il gas senape e i metalli pesanti contro i tumori; impariamo dai bottai come si picchietta il torace per sentire i polmoni come stanno; laviamoci  le mani con il permanganato (Semmelweis)  prima di toccare le vulve. E in questo secolo:  impariamo una nuova tecnica operatoria, impariamo i recettori, facciamo quelle cavolo di autopsie …  La scienza del momento, i medici, la usano,  ne approfittano; ma il loro impulso e la loro forza  è sempre quella di tre millenni fa, alleviare il dolore,  suscitare le forze interne dell’organismo, la virtus sanatrix naturae,  ritardare  la morte  di questi sacchi di visceri che siamo noi  – una lotta splendida,  sempre perdente alla fine.

La Medicina non è scienza,   è di più.

Non è un caso se certi scrittori che lasciano il segno   – Chekov, Bulgakov, Céline, Cronin –  fossero medici.

Devono essere scientifici, certo; ma, notate, sono anche  quelli meno conformisti  e legati alla correttezza razionalista. Agopuntura? Medicina cinese? Proviamo. Se arrivano alla conclusione che qualcuno riesce a  guarire imponendo le mani, lo utilizzano. So  per certo che una guaritrice milanese è stata utilizzata da un ospedale del Nord Italia per anni, in casi particolari.. perché no?  Anche la magia, se c’è da alleviare un dolore, da  allontanare un  decesso…

Poi c’è la scienza. Quella vera, che avanza nei laboratori,  negli osservatori astronomici a 4 mila metri, nei sincrotroni. Spesso, nella modernità attuale,  la scienza  non richiede più nel ricercatore doti eccezionali di intelligenza, intuizioni ed apertura mentale;  è spesso un lavoro ripetitivo , fatto da gente che sa tutto sul suo angolo piccolissimo di scienza, gli “specialisti”:che  a volte non hanno nemmeno disogno di avere idee rigorose  sui fondamenti del metodo che stanno usando. Questi specialisti, “uomini di scienza” che sanno tutto   sul loro microscopico pezzo di universo, ma nulla del mondo, creano il tipo umano “che in tutte le questioni che ignora si comporterà non già come un ignorante, bensì con la petulanza di chi nei suoi problemi speciali, è un sapiente”  (Ortegay Gasset).

Se credete  di riconoscere in questa definizione qualche virologo televisivo,  state sbagliando.  La scienza, qui, oggi  si misura in base alle pubblicazioni dei propri lavori sulle riviste,  e  le citazioni che esse hanno avuto dai colleghi,  e  l’indice Hirsch che misura la produttività e l’impatto di uno scienziato nel suo campo.

Ebbene: volete sapere qual è, secondo tali criteri, il miglior virologo del mondo?  E’ il dottor Didier Raoult  – il combattuto  ed osteggiato propositore della clorochina  in Francia  – , che  conta  149 mila citazioni e un indice Hirsch 175. Burioni conta 3800 citazioni e indice Hirsch 32

Didier Raoult