I pezzi miei

“Hitler non voleva...” - E Netanyahu  lo sa

Grande tempesta sui media: come osa cambiare “narrativa”? Sì, perché qui abbiamo il privilegio di assistere alla nascita di una nuova “narrativa ebraica” più adatta ai tempi; ancora un po’, e Hollywood farà documentari sul fatto storicamente accertato che ad Auschwitz, a manovrare i forni crematori, c’erano i palestinesi.

L’ebraismo è insuperabile nell’elaborare geniali narrative e farle accettare come storia nella fede pubblica (basta vedere la Bibbia, ha retto per duemila anni: solo di recente l’archeologia ha smentito la storicità Leggi tutto

Il capitalismo si morde la coda. Anzi, se la divora  con appetito

Sembrava la ripresa americana. I media ne parlavano, ce la additavano ad esempio; ecco, l’economia Usa è stata la prima a riprendersi, perché è flessibile, a dominare è il mercato senza lacci sociali, e credito a iosa…

Belle notizie. I pignoramenti di immobili sono aumentati del 66% anno su anno, nell’ultimo trimestre. Le banche si riprendono case su cui avevano concesso i mutui, che gli abitanti di queste case non possono pagare. Adesso le banche le metteranno sul mercato. A Leggi tutto

Ankara "riconosce" lo Stato Islamico. E Merkel la  fa entrare nella UE

E’ necessario che Daesh “possa aprire un consolato ad Istanbul”, per poter rispondere ai tanti jihadisti che entrano in Turchia per prendere parte alla rivoluzione in Siria: a dirlo è il capo dei servizi segreti turchi, Hakan Fidan, braccio destro di Erdogan. “L’Emirato islamico è una realtà, e non possiamo eradicare una istituzione ben organizzata e popolare come questa”, ha aggiunto Fidan: “di conseguenza, chiedo con decisione ai miei colleghi occidentali di rivedere il loro atteggiamento verso le correnti politiche Leggi tutto

Ci sono già due Chiese.  Una perseguitata.

Non solo Repubblica. Finalmente anche il Corriere (19 ottobre) ha “Francesco” in prima pagina. In apertura assoluta: “La Chiesa missionaria non si chiuda in sé stessa”, dice il titolo. In realtà è la prefazione a un libro del fu cardinal Martini, non un pezzo originale per il Corriere. Tralascio le lodi di “Francesco” al defunto: egli si dichiara qui apertamente l’attuatore della “eredità” del morto. Solo alcuni punti. “Uomini e donne di fedi diverse, non solo in ambito cristiano, Leggi tutto

Anche rabbi Zakheim è  entusiasta di Vladimir. Chi si rivede...

Su The National Interest, il 16 ottobre, è comparso un elogio ammirato ed incondizionato alla strategia di Putin in Siria: firmato da Rabbi Dov Zakheim.

http://nationalinterest.org/feature/yes-putin-does-have-strategy-syria-14084

 

Guarda chi si rivede, è il primo impulso di noi vecchi esperti dei retroscena dell’11 Settembre.

Ma dato che son passati 15 anni, è facile che il nome non dica niente ai trentenni. Sicché, prima di esaminare la gran lode che costui ha dedicato al presidente russo, occorrerà spiegare l’enorme importanza che Leggi tutto

Voltafaccia: Israele apre a Putin. L'Europa ancora no (aspetta ordini).

Noi non siamo né pro né contro Assad”: così, riporta l’Economist, Netanyahu ha esordito nell’incontro che ha avuto su sua richiesta con Putin a Mosca il 21 settembre scorso. Ufficialmente l’incontro era motivato dalla preoccupazione di evitare scontri involontari fra gli aerei russi e quelli israeliani quando – come fanno di routine – bombardano la Siria “per eliminare certi tipi di armi” (come ha scritto Times of Israel). Ma la cosa avrà un seguito: come ha rivelato Leggi tutto

L'Ungheria non cede. Al politicamente corretto.

La Polonia va’ al voto il 25 ottobre. Nei sondaggi, è in testa il partito della destra nazionalista, PiS (Diritto e Giustizia). Il governo di Budapest guarda al voto polacco con attenzione: una vittoria della destra permetterebbe di ricostituire l’Alleanza di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia) che si è opposta alle “quote” obbligatorie dei migranti e più in generale alle imposizioni di Berlino e Bruxelles nella “accoglienza” senza limiti. E’ stata la Polonia ad abbandonare il fronte comune, la Leggi tutto

Elogio di Wahab, primo nella difesa dei Nostri Valori

Un tecnico petrolifero britannico di nome Karl Andree, che lavorava da 24 anni in Arabia Saudita, è da mesi in carcere a Jedda e riceverà 350 frustate . Motivo della condanna, è stato trovato in possesso di alcune bottiglie di vino. Siccome ha 74 anni, la famiglia teme che possa morire sotto la punizione, ed ha chiesto al governo di intercedere.

Cameron ha protestato, anzi farà di qualcosa di più alto in difesa dei nostri valori e salvare la pelle Leggi tutto