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La libertà non è gratis, e nemmeno la politica  (di Alberto  Bagnai)

(MB. Mi permetto di postare qui il messaggio che   Alberto Bagnai,  oggi senatore,  ha postato sul suo blog. Vi sono alcune parole  e uno stile  qui che mi aspettavo da 50 anni, invano, da un politico. Giudicate voi. Premetto che non conosco  personalmente l’uomo)

di Alberto Bagnai (da Goofynomics)

Prima di immergermi nella lettura del DEF, del quale dovrei essere relatore in Commissione Speciale […] vorrei ricordare una cosa a tutti quelli cui questo blog ha insegnato a leggere

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Gli ebrei americani stanno guidando le guerre americane

di Philip Giraldi

Ho parlato di recente a una conferenza sul partito di guerra americano, dove in seguito un signore anziano si avvicinò a me e mi chiese: “Perché nessuno parla mai onestamente del gorilla di seicento chili nella stanza? Nessuno ha menzionato Israele in questa conferenza e sappiamo tutti che sono ebrei americani con tutto il loro denaro e potere che sostengono ogni guerra in Medio Oriente per Netanyahu? Non dovremmo iniziare a chiamarli e non lasciarli andare via Leggi tutto

Il ruolo ebraico nella rivoluzione bolscevica e il primo regime sovietico russo

Nella notte tra il 16 e il 17 luglio 1918, una squadra di polizia segreta bolscevica uccise l’ultimo imperatore della Russia, lo zar Nicola II, insieme a sua moglie, Tsaritsa Alexandra, al loro figlio quattordicenne, Tsarevich Alexis, e alle loro quattro figlie. Furono abbattuti in una grandinata di spari in una stanza a mezza cantina della casa di Ekaterinburg, una città nella regione montuosa degli Urali, dove furono tenuti prigionieri. Le figlie erano finite con le baionette. Per impedire un … Leggi tutto

Mi chiamo Germano Masi e abito in un piccolo paese facente parte della Diocesi di Oria (Br). Questa Diocesi conta circa 180.000 anime. Mi perdoni se per leggere queste righe le rubo del tempo prezioso ma ciò che sto per comunicarle è di fondamentale importanza per la salvezza di tante anime. Le voglio descrivere la terribile situazione di apostasia in cui versa oramai da molti anni questa Diocesi perché guidata da Pastori che non hanno nessun interesse per la salvezza … Leggi tutto

di Roberto Pecchioli

L’idea della decrescita ha sempre esercitato un certo fascino sull’autore di queste note. Depurata dai cascami neo marxisti e dallo sgradevole retrogusto di un moralismo da coscienza infelice, ci è sempre parsa una soluzione interessante ai problemi di un a società drogata di economia, tornaconto, malata di illimitato, grettamente materialista, rosa dall’individualismo. Soprattutto ci hanno regalato speranza dinanzi al trionfante labirinto liberista gli scritti del prete croato americano Ivan Illich, le sue idee sulla lentezza, la convivialità, … Leggi tutto

I riti del potere celebrano la morte di Alfie – di Elisabetta Frezza

Alla rabbia e al dolore in cui abbiamo galleggiato mentre veniva allestito il patibolo per un bambino che, senza voce, implorava la grazia perché aveva voglia di vivere, segue la tentazione della stanchezza e della rassegnazione.  Pare che ora non ci sia più nulla da fare se prima nulla si è potuto di fronte a un orrore così enorme proiettato in mondovisione a beneficio di una platea inebetita, coi posti in prima fila riservati alle autorità compiacenti. Autorità scientifiche, politiche

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MOSCA, 4 maggio / TASS /. Mosca vorrebbe conoscere le ragioni della decisione di Washington di congelare i finanziamenti per il gruppo di volontari White Helmets, ha riferito la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in un briefing di venerdì.

“Oggi sono arrivate fantastiche notizie – il Dipartimento di Stato americano ha congelato i finanziamenti per l’organizzazione non governativa dei White Helmets attiva in Siria”, ha detto. “Cosa c’è che non va, non gli è piaciuto l’ultimo film?

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I personaggi della "rivoluzione" armena  in corso

SakerItalia

Continua in Armenia la “rivoluzione di velluto”. Dopo le dimissioni del primo ministro Serzh Sargsyan, l’opposizione non se n’è andata, e improvvisamente dalla piazza centrale di Yerevan sono sorte nuove richieste per la formazione del governo e per elezioni per acclamazione diretta (della piazza). Come dimostra la tecnica dei processi rivoluzionari, questo ultimatum al potere non sarà l’ultimo, e la crisi non farà che peggiorare.

Deborah Grieser, capo dell’ufficio a Yerevan dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale

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